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Allarme negli ospedali delle Marche: mancano i dispositivi per proteggere medici e infermieri

Allarme negli ospedali delle Marche: mancano i dispositivi per proteggere medici e infermieri

Luca Talevi: “La Cisl Fp Marche, insieme a Cgil e Uil, invierà una lettera a tutte le strutture pubbliche e private per verificare lo stato di attuazione delle misure di sicurezza”

ANCONA – Anche nelle Marche siamo all’emergenza. Quella vera, quella che deve far preoccupare. Negli ospedali della regione la situazione incomincia a farsi difficile. Oltre ai pazienti sono in grandi difficoltà gli stessi operatori sanitari.

All’ospedale di Torrette – e in tutti gli altri della regione, da Senigallia, a Urbino, a Fermo, a San Benedetto, a Camerino e via di seguito -, dove sono in trattamento i pazienti contagiati dal Coronavirus, c’è carenza di DPI, cioè i dispositivi di protezione individuale che servono per proteggere gli infermieri e i medici dai pazienti positivi durante l’assistenza.

Dispositivi arrivati dalla Cina e dalla Russia ma non ancora visti negli ospedali delle Marche. Si spera che non siano stati dislocati tutti esclusivamente in Lombardia dove, per carità, i problemi sono enormi. Ma anche nelle Marche la situazione, giorno dopo giorno, si fa sempre più preoccupante.

Su questo argomento c’è anche da registrare una presa di posizione del segretario generale della Fp Cisl Marche, Luca Talevi. “Il Ministro della Salute Speranza – scrive – conferma quanto da tempo richiesto dalla Cisl Fp : “Si ai tamponi in Sanità per tutti ed è  obbligo dotare personale sanitario di adeguati dispositivi di protezione . In partenza verifica della applicazione della normativa e diffide a tutte le strutture pubbliche e private per l’applicazione del Protocollo. Necessario assumere nuovo personale e stabilire nuovi percorsi di stabilizzazioni”.

“Il Protocollo nazionale, firmato ieri sera tra il Ministero della Salute ed i sindacati – aggiunge Luca Talevi – è fondamentale nei contenuti perché conferma quanto da settimane la Cisl Fp Marche sostiene in ogni sede, ovvero:

– Tutto il personale sanitario esposto in via prioritaria deve essere sottoposto ai tamponi , a tutela del lavoratore e dei pazienti;

– Le Aziende sono obbligate a fornire i lavoratori di adeguati dispositivi di protezione individuale per poter svolgere l’attività;

– Assicurare tutte le dovute operazioni di sanificazioni ai luoghi di lavoro;

– Stabilire adeguati standard di protezione coinvolgendo i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza ed implementando la valutazione dei rischi in ogni luogo di lavoro;

– Implementare i percorsi di sorveglianza sanitaria per il personale sanitario, con particolare riferimento al personale che assiste pazienti Covid;

– Piano massiccio di assunzioni di personale sanitario con stabilizzazioni dei precari che coraggiosamente stanno affrontando questo difficile momento nelle corsie.

“La Cisl Fp Marche, insieme a Cgil e Uil, invierà nelle prossime ore una lettera a tutte le strutture pubbliche e private per verificare lo stato di attuazione delle misure di sicurezza diffidando, con appositi esposti unitari le strutture inadempienti, e tutelando in ogni sede i lavoratori.

“E’ necessario altresì – afferma sempre il segretario regionale della Fp Cisl Marche, Luca Talevi – che la Regione non si limiti a ringraziare gli eroi della Sanità Marchigiana, ma come chiesto dalla Cisl nei giorni scorsi, stanzi risorse aggiuntive per riconoscere l’enorme sforzo e professionalità di professionisti   che quotidianamente rischiano di ammalarsi  per il bene dei pazienti”.

 

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