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“Sicurezza a Marotta, da un anno la situazione è fuori controllo”

“Sicurezza a Marotta, da un anno la situazione è fuori controllo”

Il segretario del sindacato Carabinieri Marche, Paolo De Angelis, ha chiesto un incontro al Prefetto di Pesaro per affrontare le criticità che da tempo tutti conoscono. Militari sanzionati per aver segnalato i problemi

di PAOLO DE ANGELIS*

MAROTTA – Anche oggi torniamo a parlare della vicenda di Marotta in quanto non vorremmo che le parole di elogio del Comandante provinciale Carabinieri di Pesaro e Urbino possano essere fraintese, inducendo qualcuno a pensare che i Carabinieri siano in grado di sopportare, senza difendersi, qualsiasi tipo di provocazione e/o aggressione. A tutto c’è un limite!

Infatti, dalla stampa si apprende e viene più volte ribadito, che i militari intervenuti al “Miu Disco Dinner” di Marotta all’alba del 7 agosto, “sono stati bravi a non tirare fuori la pistola“. Invero, nella circostanza, nonostante la “necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta” (art. 52 c.p. – Difesa legittima) ovvero la “necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza” (art. 53 c.p. – Uso legittimo delle armi), i colleghi hanno deciso la strada del rischio personale e ci preme quindi ribadire che, ad ogni aggressione alle Forze di Polizia, potrebbe corrispondere una reazione pari e contraria.
Ma cosa sarebbe successo ai militari qualora avessero fatto uso delle armi in loro dotazione? Sarebbero stati indagati per un’ipotesi di eccesso colposo (c.d. “atto dovuto”) come nel caso del poliziotto intervenuto a Roma Termini il 20 giugno scorso per difendere gli altri e sé stesso da un cittadino ghanese, che aveva seminato il panico minacciando i passanti con un coltello, oppure del collega del Radiomobile di Roma intervenuto a seguito di furto in zona Eur nella notte del 20 settembre dello scorso anno.

Sarebbero stati trasferiti immediatamente, sicuramente sospesi dal servizio, esclusi dall’avanzamento di carriera, e per loro sarebbe iniziato un calvario che si sarebbe protratto per anni con esborso di importanti somme di denaro sottratte alle loro famiglia nella totale indifferenza dell’Amministrazione ma, se così si diceva qualche anno addietro, “meglio un brutto processo che un bel funerale”, oggi cambieremmo e diremmo “meglio un buon ospedale che un brutto processo”.
Nel frattempo, ci pare opportuno rappresentare alla Scala Gerarchica che invece di dire bravi ai militari per non aver tirato fuori la pistola, dovrebbe prodigarsi maggiormente, in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, affinché sia garantito il pacifico svolgimento di ogni manifestazione e ridotta al minimo la possibilità di rischi per l’incolumità dei nostri operatori.

Vorremmo ricordare, inoltre, che quasi mai i signori Prefetti si avvalgono della consulenza dei nostri Comandanti di Stazione che, meglio di chiunque altro, presidiano i territori e conoscono ogni dettaglio delle realtà locali.

Il Questore di Pesaro, Dr Michele Todisco, assicura “l’arrivo di rinforzi per i servizi notturni previa esplicita richiesta al Ministero” tuttavia non è la prima volta che le pattuglie delle Forze dell’Ordine risultano inadeguate.

Già il 12 luglio dell’anno scorso sui social era scoppiata una polemica per l’inadeguatezza dei controlli per il rispetto delle misure anti-Covid nella zona del Lido di Fano: nella circostanza un militare dello stesso reparto dei Carabinieri aggrediti recentemente, venne addirittura sanzionato disciplinarmente solo per aver detto che, in alcune serate, la pattuglia della radiomobile di Fano era l’unica a coprire il territorio. Sull’episodio in questione il SIM Carabinieri andrà a fondo.

Oggi, quanto semplicemente riferito lo scorso anno circa le criticità inerenti alla mancanza di pattuglie sul territorio da un militare del NORM di Fano, è balzato agli onori della cronaca ma, per quel militare, invece di azioni concrete volte a risolvere la situazione, la Scala Gerarchica ha ben pensato di punirlo! Forse perché la verità non si può dire.
Il Segretario del SIM Carabinieri Marche ha richiesto un colloquio con il Prefetto di Pesaro ed in quella sede ribadirà come, già dallo scorso anno, i vertici dell’Arma fossero a conoscenza della situazione e chiederà come hanno affrontato queste criticità, visti i recenti eventi.

*Segretario Generale SIM Carabinieri Marche

 

 

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