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Un “serpentone” nel centro storico di Ostra per far revocare alla Giunta Storoni la decisione di invertire la viabilità

Un “serpentone” nel centro storico di Ostra per far revocare alla Giunta Storoni la decisione di invertire la viabilità

Una nuova manifestazione organizzata dal Comitato “Sopravvivere ad Ostra”

Un "serpentone" nel centro storico di Ostra per far revocare alla Giunta Storoni la decisione di inversione della viabilità Un "serpentone" nel centro storico di Ostra per far revocare alla Giunta Storoni la decisione di inversione della viabilità

OSTRA – Una protesta senza precedenti. Uno spirito comune che ha accorpato i tantissimi cittadini di Ostra che ieri pomeriggio, martedì 4 luglio, hanno avvolto la città nelle spire di un lunghissimo “serpentone” di auto e ciclomotori con lo scopo di manifestare ancora una volta – se mai ce ne fosse stato bisogno – tutta la loro contrarietà alla decisione assunta dall’Amministrazione Storoni di invertire il senso di marcia nel centro storico.

“Una manifestazione pienamente riuscita – si legge in una nota del Comitato Sopravvivere ad Ostra – che, oltre a suscitare tanta curiosità ed ilarità dei cittadini che hanno salutato il passaggio dei mezzi, ha visto anche un dispiego, come mai prima d’ora, di Forze dell’ordine e di Polizia Locale che pattugliavano l’ingresso del Palazzo Comunale, riprendendo i manifestanti con gli smartphone. Probabilmente la notizia, trapelata nei giorni scorsi di una possibile “contestazione” nel tardo pomeriggio, aveva allarmato l’Amministrazione.

“Ovviamente nessun problema, ma solo numerosi consensi per un simpatico e partecipato evento che va ad aggiungersi all’elenco di quanto già inutilmente tentato contro la contestata e dannosa scelta di modifica del senso circolazione in centro.

Già, perché abbiamo saputo che da lunedì 10 luglio il Sindaco attuerà l’inversione della viabilità con la seguente motivazione: “Tanto ormai abbiamo già acquistato i cartelli…”.

Eppure, caro Sindaco, PRIMA di acquistare i cartelli, il 19 aprile si è svolto un incontro pubblico in Teatro, sede di primi malcontenti e contestazioni contro questa assurda Sua decisione, che sono poi dilagati sui social ed in ogni angolo della città.

“PRIMA di acquistare i cartelli, era partita una petizione che ha raccolto un plebiscito di firme.
PRIMA di acquistare i cartelli, il 12 maggio è stato convocato un apposito Consiglio Comunale che ha visto la partecipazione di tantissimi cittadini arrabbiati.

“PRIMA di acquistare i cartelli, si è arrivati anche a costituire questo Comitato che ha dato voce al malcontento di tutta Ostra, tentando con ogni mezzo, di indurLa a revocare questa Sua incomprensibile ed ingiustificabile scelta.

“Tutti questi “segnali” non erano forse sufficienti a farLe capire che la cittadinanza non approvava quanto da Lei e dalla Sua Giunta deliberato in gran segreto?

Momenti di confronto, non solo con il nostro Comitato ma anche con altri cittadini, ce ne sono stati diversi ma tutti hanno avuto lo stesso esito: un rifiuto categorico da parte Sua e della Giunta a qualsiasi suggerimento o progetto che venisse avanzato, un’ermetica chiusura a tutto ciò che non avallasse la Sua decisione.

“Questa è DEMOCRAZIA? Questo è il tanto sbandierato “vento del cambiamento” che avrebbe dovuto portare nuova vita ad Ostra? Questo è il vostro modo di dialogare con il territorio?
E adesso vorreste intimorirci paventando denunce per un video che è pura satira e multe per una manifestazione di protesta?

“Fortunatamente – si legge sempre nel documento del Comitato Sopravvivere ad Ostra – , la speranza che il buon senso ed il rispetto della volontà dei cittadini possano ritornare non sono ancora venuti meno. A tal proposito, abbiamo appreso che il gruppo consiliare di minoranza ha richiesto un consiglio comunale per sospendere la Delibera di Giunta n.43 sull’inversione della viabilità, nonché di modificare lo statuto ed il regolamento comunale per consentire lo svolgimento di un referendum sul tema affinché  tutti i cittadini possano esprimersi liberamente sulla questione perché, come cantava Gaber, “libertà è partecipazione”.

 

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