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Un bell’esordio letterario quello della Rabera da Legnago

Un bell’esordio letterario quello della Rabera da Legnago

di TIBERIO CRIVELLARO

Esordio letterario quello di Miriam T. Rabera (che poi è uno pseudonimo di una donna di Legnago – VR) con “Asino chi legge – (Ma questo cosa c’entra?)” edito da Europa Edizioni, Roma. Già cosa c’entra tale titolo che a memoria pare nessuno abbia usato in un romanzo? Niente. O quasi.

L’autrice, educata, si scusa con lettrici e lettori che capiranno, infine, quanto non sia per niente offensivo, giocoso, semmai. Uno stratagemma per incuriosire? Si e no. Solo che, mezzo secolo fa (forse ancora adesso), quando si andava a scuola, nei vari bigliettini che circolavano c’erano messaggini amorosi o altre amenità, ma qualcuno ci scriveva “asino chi legge”.

La Rabera confessa di non essersi mai sentita un’asina quando le capitava il pizzino. Ma poi, chi non ci è cascato dalle elementari alle medie? Un inizio di romanzo curioso che, a leggere la storia (dalla quale si evince sia un lungo “diario” autobiografico) val la pena. L’inizio è violento: quello di una bambina di tre-quattr’anni che viene picchiata dal patrigno alcolizzato, con una madre inesistente, insensibile se non per le botte che prende dal bastardo. Ora riassumere le 202 pagine sarebbe svelare vicende e dettagli che vi caverebbero la curiosità.

Consiglio il sapore biografico che attraversa la vita della protagonista dalla prima alla terza persona, direbbe il giornalismo, a riassaporare antichi ricordi anche per i lettori che rivivranno un loro passato fino alla maturità, fino a l’essere diventati adulti. La vicenda della piccola Maria Tiziana dal collegio in poi, salvata dai carabinieri, ma divisa dal fratellini Giovanni, prima di essere “internata”. Fa riflettere l’intreccio degli avvenimenti (non scontati), delle difficoltà da superare nonostante il dolore, le tristezze, ma anche gioie. E c’è un raccontare l’amore nelle sue prismaticità, nelle molteplici sfaccettature.

La Rabera ben svolge il compito prefisso con scrittura piana ma particolareggiata con uno stile diversamente esordiale, a tratti tridimensionale nelle immagini che suscita. Fa sorridere e lacrimare, anche ai cuori col pelo. Domanda: Maria Tiziana riuscirà a ritrovare il fratello? Un chiodo fisso, ve lo garantisce un ossessivo detective.  Per cui vi consiglio, per una volta: siate asini!

MIRIAM T. RABERA

ASINO CHI LEGGE – Ma questo cosa c’entra?

Europa  Edizioni, Roma

 

 

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