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A Senigallia tanti palcoscenici urbani naturali per spettacoli diffusi e itineranti

A Senigallia tanti palcoscenici urbani naturali per spettacoli diffusi e itineranti

Potranno essere utilizzati per programmare iniziative estive, comprese le milonghe per realizzare anche il sogno, non utopistico, di far diventare la città la Capitale europea del tango

di PAOLO LANDI*

SENIGALLIA – Una città a forte attrattività turistica deve continuamente ricercare nuovi stimoli  per rendere più accattivante il soggiorno di ospiti e residenti.

Per Senigallia  un modo semplice è di coinvolgere gruppi e associazioni per proporre e promuovere  spettacoli di animazione a cielo aperto su spazi del centro storico che necessiterebbero però ogni volta di noiosi e onerosi montaggi e smontaggi di palchi o pedane a meno che non si utilizzi la pavimentazione esistente con il vantaggio di favorire anche un’integrazione più diretta fra attori, spettatori e passanti occasionali, eliminandone il distacco e rendendo tutti protagonisti  di una insolita e inedita forma di teatro urbano spontaneo e diffuso.

Il problema nasce però da un fondo che raramente si adatta alla gran parte delle manifestazioni a meno che non si intervenga,  in modo strutturale, con rifacimenti parziali dello stesso incastonandovi, ad intarsio, pavimentazioni lisce non superiori a 100 mq., che sapientemente progettate, potranno rappresentare anche nuovi e importanti elementi decorativi.

Stilando una mappatura di spazi strategici nella città, se ne individuano due già fruibili senza alcun intervento; a fianco della fontana in piazza del Duca e sul sagrato del duomo in piazza Garibaldi.

Tre nuovi siti potrebbero essere realizzati con costi modesti che non incidono sul bilancio comunale e magari anche distanziati su un arco di tempo più lungo. Li potremmo individuare su via Carducci, con una ripavimentazione all’intersezione con via Corfù, di cui si riporta un ipotetico disegno (in alto), su piazza Saffi, con la realizzazione di  un disco centrale  concentrico e dello stesso materiale della corona circolare di contorno presente e infine sulla darsena Bixio  su uno spazio dedicato antistante la pescheria come chicca della più bella piazza  de inventare per la città, se l’amministrazione avrà la lungimiranza di saperne valorizzare  e vedere le grandi potenzialità, anche come fulcro e congiunzione tra i lungomari e il centro antico.

Un‘idea legata a questo progetto e all’ambiente del tango, ma estensibile anche ad altri ambiti, è di programmare per l’estate delle milonghe itineranti con una o più cadenze  fisse settimanali che di volta in volta ruotino in spazi diversi e attive anche in caso di pioggia, trovando in questo caso ospitalità e riparo sotto gli archi dei Portici Ercolani.

Tutto questo può sembrare banale ma una impostazione organizzativa del genere non ha precedenti da nessuna parte e rimanda alle origini popolari del tango di Buenos Aires dove è nato spontaneamente in strada agli inizi del secolo scorso.

Oggi sta conoscendo una incredibile diffusione con una crescita a livello esponenziale ma si è isolato rinchiudendosi in milonghe inaccessibili ai non addetti ai lavori e producendo eventi esclusivi come festival, maratone, vacanze con il solo legame lasciato con l’esterno attraverso spettacoli teatrali che fanno sempre il tutto esaurito.

E’un segnale importante che stimola a ricreare l’integrazione persa tra i tangheri e la gente con un progetto di “milonghe aperte” che può solo assicurare un successo sicuro oltre a un lusinghiero richiamo turistico  che propone ai ballerini un’intensa giornata in spiaggia da concludere con la sera a ballare.

Ma è soprattutto una iniziativa che può essere di preludio ad un progetto ben più ampio se immaginiamo di creare per Senigallia un secondo evento sul livello del Summer Jamboree, avendo la città tutti i requisiti necessari per realizzare il sogno non utopistico di capitale europea del tango.

*Ingegnere – libero professionista

 

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