CHIARAVALLEIN PRIMO PIANOPOLITICA

“Su Amazon Chiaravalle è in ritardo e in seria difficoltà”

“Su Amazon Chiaravalle è in ritardo e in seria difficoltà”

 Presa di posizione di Roberto Sabbatini, Silvia Camerucci e Matteo Bitti del Gruppo consigliare Insieme per Chiaravalle

CHIARAVALLE – “Pur valutando positivamente la partenza del tavolo di concertazione istituito dal sindaco di Jesi non possiamo fare a meno di rilevare che Chiaravalle sulla questione Amazon è in seria difficoltà”. E’ quanto si afferma in una nota diffusa oggi da Roberto Sabbatini, Silvia Camerucci e Matteo Bitti del Gruppo consigliare Insieme per Chiaravalle.

“L’Amministrazione comunale ha per troppo tempo sottovalutato il problema mettendo in atto un insensato attendismo che ha fatto perdere mesi nei quali si poteva già iniziare a governare gli impatti del colosso americano sulla nostra città.

Abbiamo posto la questione dal primo consiglio comunale e abbiamo chiesto in tutti i modi alla Sindaca Amicucci di chiedere con forza rassicurazioni a Provincia e Regione perché Chiaravalle non può diventare l’imbuto del traffico regionale.

“Siamo sbigottiti del fatto che la Sindaca Amicucci scopra ora che tra i vari progetti, come detto dal Presidente di Interporto Massimo Stronati, ci sia quello di potenziare il casello di Montemarciano. Il che significherebbe ovviamente ulteriore traffico su Via Verdi.

Ci chiediamo perché non si è avviata una interlocuzione con l’Interporto già mesi fa? Perché si è atteso il tavolo del comune di Jesi? 

Siamo già la città con il livello di sforamenti giornalieri da polveri sottili più numerosi della regione Marche, abbiamo diverse arterie viarie già al limite del collasso in particolare Via Verdi, Via Rosselli e Viale della Rinascita.

Come Lista Insieme per Chiaravalle chiediamo alla Sindaca e all’Assessore Alcalini di avviare subito un programma serio di lavoro della commissione urbanistica e di interpellare gli enti sovracomunali fino alle commissioni trasporti di Camera e Senato per chiedere maggiori delucidazioni e pretendere fondi e ascolto per gestire l’imminente apertura dello stabilimento, che come noto, vedrà 3.000 dipendenti tra diretti e indiretti e 100 camion al giorno sulla statale 76 a poco più di un km in linea d’aria dal centro di Chiaravalle.

La nostra posizione è stata sempre chiara, noi pensiamo che questo stabilimento sia una opportunità irrinunciabile per la Vallesina ma che rischia di essere un boomerang se non gestito dalla politica.

È il momento di attivarsi e noi siamo disponibili già da domattina ad aprire un confronto con l’amministrazione”, concludono Roberto Sabbatini, Silvia Camerucci e Matteo Bitti del Gruppo consigliare Insieme per Chiaravalle.

 

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