IN PRIMO PIANOLAVORO

Il dramma delle imprese di trasporto persone ferme da oltre un mese e mezzo

Il dramma delle imprese di trasporto persone ferme da oltre un mese e mezzo

Bus e scuolabus  fermi fino a settembre, taxi senza clienti. Riccardo Battisti: “Con la ripartenza occorre pensare  per loro un ruolo di integrazione del trasporto pubblico locale. Cna Fita Marche chiede alla Regione di prevederlo nel Piano regionale per la mobilità”

ANCONA – Sono state le prime a fermarsi, saranno le ultime a ripartire. Le imprese di trasporto persone che si occupano di gite turistiche, scuolabus e gite scolastiche sono ai box da oltre un mese e mezzo. I viaggi di istruzione  sicuramente non ripartiranno nemmeno con l’inizio, a settembre, de nuovo anno scolastico.

“Il settore” sostiene in un documento la presidenza Cna Fita Marche, riunita in videoconferenza “ha  bisogno di misure urgenti ma anche di prospettiva, pena fallimenti, licenziamenti, dispersione di un capitale umano e sociale e del servizio alla clientela. Devono essere messi in campo strumenti appropriati a fronte della mancanza di fatturato, per la gestione del personale e per affrontare i  costi fissi per il parco veicolare.”

A rischiare di non ripartire più sono nelle Marche 65 imprese con oltre 300 addetti.

“CNA Fita Marche” afferma il responsabile regionale Riccardo Battisti (nella foto)”chiederà che si ridiscuta il piano regionale per la mobilità con un coinvolgimento strategico e sociale (non quindi soldi per sussidi ma servizi) delle imprese private di trasporto persone da parte dei gestori del Trasporto Pubblico Locale, operativo grazie alle risorse pubbliche. Con le misure di distanziamento sociale tutto cambierà, ci sarà bisogni di più spazi e di più  mezzi. Bisognerà   aumentare le corse sulle stesse tratte ed è qui che le imprese private possono avere un ruolo di integrazione del trasporto pubblico locale”.

Nella nuova mobilità locale, secondo Cna Fita Marche,  dovranno anche rientrare taxi ed Ncc (noleggio con conducente), in ginocchio per il blocco della circolazione delle persone. Un comparto nel comparto che vede 250 imprese presenti in regione con 400 addetti.

Per Simone Magellano, Presidente Ncc e Taxi Cna Marche “occorre agire subito sul fronte della liquidità per le imprese, sicurezza e protezioni ma già nei prossimi giorni dobbiamo gettare le basi per nuove ipotesi di servizio che si intreccino con la gestione pubblica del trasporto locale per i cittadini. Per esempio servizi a chiamata in convenzione possono essere un modo per non distribuire contributi a fondo perduto ma offrire qualità ai cittadini e lavoro ai colleghi Ncc e tassisti”.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it