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Il maestro Carlo Iacomucci dona delle opere al Comune di Montegrino-Valtravaglia

Il maestro Carlo Iacomucci dona delle opere al Comune di Montegrino-Valtravaglia

di PATRIZIA MINNOZZI

JESI – Il celebre incisore e pittore Carlo Iacomucci, ha deciso di donare una serie di sue piccole opere, sia acquerelli su carta, e incisioni su lamelle di sughero, al Comune di Montegrino Valtravaglia, in provincia di Varese. Nello specifico, si tratta di lavori realizzati durante la permanenza del Maestro a Varese, come professore di Figura Disegnata presso il locale Liceo Artistico Statale, tra gli anni 70 e 80.

Le modalità artistiche e le intenzioni espressive di Iacomucci, in quel periodo, non erano ancora del tutto formate e consolidate e, dunque, non ci sono i tipici personaggi e gli aquiloni, che rappresentano oggi la firma del Maestro Iacomucci, ma si tratta di opere figurative illustrative, (ma preziose per quel periodo) con i primi accenni ai cieli mossi da movimenti ventosi, con pennellate veloci e qualche segno gestuale, ancora in divenire  .

Come succede a volte, per un caso davvero curioso della vita, Iacomucci partecipo, nel maggio del 1979, al premio-concorso organizzato dalla Proloco e dall’Amministrazione comunale dell’epoca, dedicato a Giovanni Carnovali, detto “il Piccio”, pittore italiano nato a Montegrino nei primi anni dell’800. In quella fortunata occasione, l’opera dell’artista urbinate, risultò tra i vincitori del premio acquisto e, tutt’ora, è conservata in quel piccolo paesino di pochi abitanti.

Questo omaggio del Maestro al comune di Montegrino, vuole essere un segno tangibile del legame di Iacomucci con il territorio che l’ha accolto, formato e cresciuto, sia dal lato umano che artistico.

Le opere donate sono di piccola dimensione e raffigurano, in prevalenza, scorci e vedute del Sacro Monte e dei laghi del Varesotto, con predominanti di colore verde e azzurro, in cui si scorgono i primi timidi accenni dei tratti distintivi della poetica dell’artista, attraverso segni, gocce e linee, mosse da un leggero alito di vento.

Carlo Iacomucci, nei suoi anni di permanenza a Varese, ha lasciato la sua testimonianza artistica partecipando a numerose mostre, sia itineranti che personali, arricchendo, con numerose opere, diversi Musei Civici, Fondazioni, Pinacoteche, Gallerie d’Arte Moderna, Collezioni e archivi. Anche il giornale “La Prealpina di Varese”, ha sempre seguito con molta attenzione l’attività e ricerca artistica di Iacomucci, prima e dopo il suo trasferimento da Varese nelle Marche, avvenuto nel 1985, per motivi artistici e culturali.

Questa donazione da parte del Maestro Iacomucci, testimonia il rapporto affettivo, con il territorio di Varese, di un artista che ha reso un grande contributo alla collettività in termini di dedizione, sensibilità artistica e sapiente conoscenza della materia. Egli è riuscito nell’intento di comunicare con l’arte, attraverso l’interpretazione della realtà, mettendo in evidenza la propria interiorità.

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Carlo Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, è nato ad Urbino nel 1949, dove ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte, meglio noto come Scuola del Libro. Una Scuola di grande tradizione e prestigio, che porta avanti, in modo personalizzato, da tantissimi anni. Dagli anni ottanta e fino in tempi recenti (escluso periodo pandemia), per brevi periodi, si sposta all’estero; realizza disegni a china e acquerelli a Parigi, Praga, Strasburgo, Belgio, Olanda e, in particolar modo, a Londra, dove rimane affascinato dal quartiere “Portobello Road-Notting Hill”. Il maestro Carlo Iacomucci, illustre incisore e pittore, è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti- nazionali, internazionali, tra i quali, nel 2021, quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica per motivi artistici e culturali.  Nel 1999 è uno dei fondatori della Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione “Il Pellicano” dei Trasanni di Urbino.

Professore di discipline pittoriche e di Educazione delle Arti Visive dal 1973 al 2008 all’Accademia di Belle Arti di Lecce poi al Liceo Artistico Statale di Varese e di Macerata.   Ha partecipato a tante mostre importanti, da ricordare: la 54^Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi e alla Biennale Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”, Forte Malatesta di Ascoli Piceno. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanita.  2021 mostra personale “The Resilience Of Art – Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione” a cura di Gabriele Bevilacqua, coordinatore Enrico Carrescia con O.D.V., Sale Museali di Palazzo Bisaccioni , Jesi.

L’anno seguente, su invito del CE.S.MA. (Centro Studi Marche di Roma), il Maestro realizza un’opera multipla, in esemplari numerati e firmati, utilizzata come premio da consegnare ai nuovi Marchigiani dell’anno, presso la sala capitolare di Santa Maria sopra Minerva in Roma.  2023 mostra personale “Il Segno Inciso di Carlo Iacomucci” a cura di Luca Pernici, con testi critici di Loretta Fabrizi, Giovanni Filosa e Patrizia Minnozzi, Spazio Monumentale di Santo Spirito, Cingoli.  “Tante Carte su Carte” 2024 a cura di Giuseppe Salerno, Museo della Carta e Filigrana di Fabriano.  Biennale d’arte Contemporanea “Premio Marche 2023”, a cura di Stefano Tonti e testi di Andrea Carnevali e Cecilia Casadei, MARV Museo d’Arte Rubini Vesin, Gradara 2024.Opera a Monsano (AN) a due passi da Jesi.

carloiacomucci@libero.it – tel. 320.0361833.  www.carloiacomucci.it 

 

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