IN PRIMO PIANOLAVORO

“L’emergenza Coronavirus è una sfida per tutti, i medici ci sono ma chiedono la certezza dei presidi e delle protezioni individuali”

“L’emergenza Coronavirus è una sfida per tutti, i medici ci sono ma chiedono la certezza dei presidi e delle protezioni individuali”

ANCONA – L’emergenza Covid è una sfida per tutti e mai come ora occorre unità, visione strategica complessiva e garantire una capacità di risposta sistemica; questo significa che tutti gli operatori devono sentirsi coinvolti perché c’è bisogno dell’apporto di tutte le professionalità del sistema sanitario,
“In un momento come questo – si legge in un documento della Fp Cgil – medici e dirigenti del servizio sanitario -, occorre evitare logiche corporative e difendere invece il valore dell’intero sistema sanitario nazionale, ogni sua professionalità, ogni sua risorsa, ogni lavoratrice e lavoratore.
“Per questo sosteniamo che in questa fase occorre garantire la massima protezione a chi deve curare:  le misure per lo smart working infatti sono inapplicabili per il personale medico per il quale invece è  fondamentale il “contatto”, chiediamo quindi la certezza dei presidi, delle protezioni individuali e di tutti gli accorgimenti di natura organizzativa atti a ridurre al minimo il rischio.
“Fondamentale inoltre che si mantenga il confronto coi soggetti sindacali nei tavoli della dirigenza e del comparto in modo da orientare coerentemente le politiche sull’utilizzo delle risorse e sul fabbisogno del personale garantendo in primis investimenti in nuove assunzioni sopratutto nell’ambito della prevenzione e della gestione dell’emergenza.
“Ad emergenza finita, auspichiamo che si sarà compresa la valenza del SSN,  che al momento di affrontare i rinnovi dei contratti nazionali dei lavoratori della sanità – dirigenza e comparto – vi possano essere le risorse e misure adeguate. Il tutto per superare definitivamente la logica della limitazione dei  tetti di spesa del personale e  proseguire nel ritornare a finanziare il fondo del servizio sanitario nazionale.
“Serviva un virus- conclude la nota –  per capire l’importanza di avere un sistema sanitario pubblico e universale?”

 

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