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“Nel Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo si può toccare il cielo con un dito”

“Nel Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo si può toccare il cielo con un dito”

L’importanza del premio, organizzato da Giosetta Guerra, intitolato al grande tenore

di MARCO JACOVIELLO*

SAN LORENZO IN CAMPO – Piove, ma non trovo tamerici in quel di San Lorenzo in Campo. Il mio piccolo tour per i paesaggi marchigiani termina proprio domenica 24 novembre.

Tutto è silenzio nel borgo incantato, né anima viva pare accogliermi, neppure un bar aperto per un caffè di prammatica. Scorgo una locandina: l’appuntamento al teatro dedicato a Mario Tiberini, magnifico tenore secondo l’incontentabile Giuseppe Verdi, vedrà la consegna del Premio Tiberini 2019.

M’inoltro. La scarpata per raggiungere il monumentale teatro è ripida. Entro, due scalette, il foyer. M’accoglie, mi pare, contessa Maffei, no, mi correggono subito, è Giosetta Guerra, animatrice del premio e di tanti, tanti altri appuntamenti culturali. Regale.

Mi si dice che il premio è spartito con Donato Renzetti, già assegnato a Pesaro il 13 novembre. Mi rammarico. Ho perso l’occasione di gratificare una bacchetta di prestigio.

Chiedo del loggione. Altre scale ripide. Mi accomodo. Come nella mia prima gioventù, posso toccare il cielo con un dito. Da lassù tutto sorveglia la dea Diana, immortalata in un tondo centrale a soffitto, sfiancata dagli ardori della caccia. Il teatro è un miracolo d’ingegno, a ferro di cavallo. Affreschi restaurati, un tripudio di colori e di motivi allegorici. Due giri di palchi, comprese le barcacce e il mio paradis. Una platea da sogno.

Poi il concerto.

Una voce d’oro quella di Carlo Vistoli, già conosciuto ed applaudito ad una recita domenicale dell’Orfeo ed Euridice di Gluck al teatro dell’Opera di Roma.

Fraseggio incantevole, espansione lirica da brividi, puntature e agilità di prim’ordine sulle arie di Händel e Vivaldi. Un delirio per il pubblico delle grandi occasioni, per questo non numeroso, ma competente ed affettuoso verso tutti. Non mi risparmio in elogi per il controtenore dalla voce vellutata e per il soave  maestro al clavicembalo Marco Farolfi.

E anche verso Giosetta Guerra, primadonna assoluta da 28 edizioni. Tutto cervello e cuore. Riesce a ridar anima ai teatri sempre più silenziosi.

*Critico musicale

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