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Il Comitato alluvionati di Senigallia al sindaco: “Oggi gli argini del Misa sono sicuri o no?”

Il Comitato alluvionati di Senigallia al sindaco: “Oggi gli argini del Misa sono sicuri o no?”

Chiesto al primo cittadino di farsi carico della prevenzione e della programmazione e di non intervenire, lanciando allarmi, solo in presenza di situazioni di emergenza

SENIGALLIA – Il Comitato alluvionati di Senigallia, ha prontamente replicato alle ultime esternazioni del sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi. Questa la lettera aperta a lui indirizzata:

“Sindaco Mangialardi,

abbiamo letto le Sue ultime esternazioni e Le chiediamo umilmente scusa, non intendevamo ledere la sua suscettibilità. Del resto non avevamo capito che stavate monitorando gli argini del Misa  da fine febbraio, anche perché nessuno l’ha detto alla popolazione !

Ma se monitoravate da fine febbraio perché allora avete atteso di intervenire sull’argine in zona Marazzana solo lunedì 5 marzo con lavori di somma urgenza, nonostante sapevate da tempo dell’allerta meteo?  e comunque dopo che vi è stata inviata una diffida ad intervenire , pubblicata sui giornali?

Dalla Sua nota peraltro veniamo ora a conoscenza che i problemi agli argini non erano solo relegati alla Marazzana, come noi abbiamo segnalato agli Enti competenti, e come Lei dice con nobile senso civico, ma si presentavano anche nell’area Vallone.

Di quest’ultima zona eravamo totalmente all’oscuro e  come noi crediamo l’intera città.

Ricordiamo però che dopo l’alluvione proprio Lei aveva annunciato che gli argini erano stati sistemati e la Città messa al sicuro o sbagliamo ?

Oggi gli argini del Misa sono sicuri o no ? ma se sono sicuri perché li monitorate ?

Risponda in modo chiaro a queste domande, perché ogni altro argomento non ci interessa, né ci interessa polemizzare con Lei o rispondere alle Sue offese nei confronti di alcuni appartenenti al Comitato.

Non dimentichi mai che noi siamo gli alluvionati , Lei è il Sindaco, peraltro oggi sotto inchiesta penale per l’alluvione di maggio 2014: quindi come noi Le riconosciamo il diritto alla presunzione di innocenza, Lei ci riservi rispetto !

Non vogliamo creare allarmismi , vogliamo però stare tranquilli e soprattutto, se esiste un problema nel Misa, vogliamo esserne oggi messi a conoscenza e  non essere svegliati di notte per spostare le auto o fuggire ai piani alti delle case, perché c’è l’ennesima allerta alluvione.

Prevenzione, programmazione e non emergenza !

Lei capirà che dopo l’alluvione di maggio 2014, che ha causato morti e danni ingenti all’intera Città , si sono avute ben 8 rischi esondazioni, fatto mai verificatosi prima : Lei ritiene questo normale ?

Avevamo letto sui media gli scorsi giorni che si lamentava delle lentezze degli altri Enti nell’intervenire per mettere in sicurezza il Misa: a proposito, qualcuno Le ha risposto per scavare alla foce del Fiume  dopo la sua ordinanza del 2017?

E’ per questo che Le avevamo proposto di unirsi con noi, ma solo per questa azione.

Le garantiamo che intendiamo muoverci, non tanto per un nobile senso civico, ma solo per salvare la vita nostra, dei nostri familiari e le nostre proprietà: non vogliamo più subire quanto accaduto a maggio 2014.

Abbiamo capito che Lei non vuole muoversi insieme a noi con l’esposto alla Procura, unico strumento per farci ascoltare e sperare che gli Enti preposti mettano in sicurezza il Misa.

L’esposto verrà indirizzata anche alla Procura della Repubblica di Ancona, già proprio quella che sta indagando sui fatti dell’alluvione 2014 , ricorda ?

Rivolgersi alla Procura noi non lo vediamo un modo inutile e dannoso, ma solo l’esercizio di un diritto, il diritto a tutelare la salute dei cittadini , considerato il grave rischio a cui siamo esposti dai continui rischi esondazione del Misa .

Con questo esposto non affronteremo i fatti o le responsabilità dell’alluvione del maggio 2014, ma chiederemo di verificare se dopo l’alluvione vi siano state delle omissioni da parte di chi deve tutelare la sicurezza dei cittadini: Lei parla di ritardi da parte degli Enti preposti ed allora non comprendiamo perché non riesce ad unirsi a noi in questa battaglia ?

Proprio per evitare ricostruzioni fantasiose  o errate, sarà nostra cura prima avanzare istanza d’accesso agli atti presso gli Enti preposti, per conoscere cosa è stato fatto per mettere in sicurezza il fiume e quali sono le attuali criticità , se esistono, e solo dopo presenteremo l’esposto.

Una chiosa, dato il nobile senso civico dimostrato da 2 appartenenti al nostro comitato, quando pensa di insignirli di un riconoscimento ufficiale cittadino per aver contribuito a salvare  delle vite umane?”

 

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