CRONACAIN PRIMO PIANO

Raid razzista a Macerata, spari in città: feriti sei africani. Fermato un italiano di 28 anni

Raid razzista a Macerata, spari in città: feriti sei africani. Fermato un italiano di 28 anni

MACERATA – Momenti di paura sono stati vissuti questa mattina a Macerata. Poco prima delle 12 alcuni colpi di pistola sono stati esplosi dall’interno di un’Alfa Romeo 147 nera, da un uomo che ha preso di mira le persone di colore. Sei i feriti.
I colpi di pistola sono stati esplosi in corso Cairoli, nei pressi della stazione ferroviaria, in via dei Velini e in via Spalato. Coincidenza vuole che tutte le zone in cui l’uomo ha fatto fuoco sono state interessate, in questi giorni, dalle indagini avviate per la morte di Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni fatta a pezzi dal nigeriano Innocent Oseghale.
Un’ora dopo le sparatorie l’autore del raid – Luca Traini, di 28 anni (nella foto) – è stato bloccato dai carabinieri in piazza della Vittoria. Nella sua auto i militari hanno trovato la pistola utilizzata.
L’uomo, prima di essere bloccato dai carabinieri si è tolto il giubbotto e si è coperto con una bandiera tricolore.
Secondo quanto si è appreso, un anno fa, in occasione delle Amministrative di Corridonia, Luca Traini si era candidato per la Lega Nord, senza essere eletto.
Va ricordato che Corridonia è la cittadina dove si trova la comunità di recupero Pars, dalla quale era fuggita nei giorni scorsi Pamela Mastropietro, la diciottenne romana trovata morta mercoledì a Macerata.

Nel pomeriggio il ministro degli Interni Marco Minniti ha preso parte, a Macerata, alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. “Siamo di fronte a una iniziativa criminale individuale – ha detto – preparata e progettata dallo stesso Luca Traini”. Il ministro degli Interni ha quindi aggiunto che “nulla fa pensare a una iniziativa organizzata con altri”. Secondo il ministro degli Interni Marco Minniti “è emerso un evidente odio razziale: c’è un background di estremismo con chiari riferimenti al fascismo. Quanto è avvenuto ricorda un raid di rappresaglia armata del tutto casuale”.

La notizia del raid razzista ha subito fatto il giro del mondo, finendo su tutti i principali giornali online. “Stranieri colpiti in un attacco da un’auto in Italia”, ha titolato la Bbc. L’Independent ha invece scritto: “In Italia, spara dall’auto sui pedoni prendendo di mira persone nere”.
Sul Daily Mail si legge: “Quattro migranti africani feriti da uomo armato che ha aperto il fuoco in una sparatoria da un’auto in Italia”.
In Spagna La Vanguardia titola così: “Quattro feriti in una sparatoria fascista contro immigrati africani a Macerata”. El Paìs scrive: “Un uomo arrestato in Italia dopo aver ferito a colpi d’arma da fuoco quattro immigrati africani da un’auto”. Anche El Mundo è sulla stessa linea: “Un uomo arrestato dopo avere sparato da un’auto contro almeno quattro immigrati in Italia”.
In Francia, Le Monde scrive: “Italia, uomo armato arrestato dopo aver ferito degli stranieri”. In Germania, sulla homepage della Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) si può leggere: “Diversi uomini feriti da spari in Italia”. Il quotidiano Bild titola invece: “Spara da auto in corsa sugli stranieri. Diversi i feriti in Italia”.

LE REAZIONI NELLE MARCHE

“Quanto avvenuto questa mattina a Macerata dovrebbe far riflettere chi, in questi giorni, sia a livello nazionale che locale, ha costantemente incitato all’odio e alla caccia allo straniero e al diverso, strumentalizzando un tragico fatto di cronaca per conquistare consensi elettorali”. Con queste parole i parlamentari del PD Irene Manzi, Piergiorgio Carrescia e Mario Morgoni,  assieme al candidato alla Camera per il Partito Democratico Flavio Corradini, hanno commentano il raid razzista compiuto questa mattina.

“Esprimiamo piena vicinanza alle vittime di un gesto folle e violento da cui speriamo che tutti, davvero tutti, prenderanno le distanze. Quanto compiuto oggi a Macerata è frutto di un clima d’intolleranza promosso e incoraggiato anche da alcune forze politiche di centro destra come la Lega Nord. Un’azione sconsiderata e disumana che ha visto tra i suoi bersagli anche la sede cittadina del Partito Democratico. Siamo in presenza di una spirale di odio che ci deve far riflettere; adottando un atteggiamento di serietà e responsabilità istituzionale all’altezza del momento complesso e difficile che stiamo vivendo. Come esponenti del Partito Democratico – concludono l’on. Irene Manzi, l’on. Piergiorgio Carrescia, il sen. Mario Morgoni e il prof. Flavio Corradini – vogliamo ringraziare le forze dell’ordine, il Sindaco di Macerata e quanti hanno gestito questo difficile momento per la città”.

“Rischiamo una spirale di odio e di violenza che non sappiamo dove possa condurre il Paese. Prima un crimine efferato e orrendo come l’uccisione di Pamela, a Macerata, da parte di un uomo nigeriano. Poi oggi un raid razzista, nella stessa città, che ha portato altro sangue. Dobbiamo fermarci tutti, cercando di capire che cosa è in gioco, che cosa stiamo rischiando”, afferma invece Camilla Fabbri, senatrice del Pd e candidata alla Camera dei Deputati nel collegio di Fano-Senigallia.
“Dobbiamo condurre con responsabilità questa campagna elettorale, evitando di trasformarla in uno sfogatoio di pulsioni e di odio, che servono alla Lega e a CasaPound, ma non certo al Paese e ai cittadini. Dobbiamo ribadire il rifiuto di ogni xenofobia ma anche il diritto alla sicurezza nel rispetto delle leggi, per non banalizzare le paure delle persone, ma per dare loro risposte dentro i confini della nostra Costituzione.
“Non mi soffermerò sulla storia politica di questo ragazzo che oggi si è macchiato di un crimine così terribile, ma non posso tacere sulla responsabilità di alcune organizzazioni politiche e di alcuni loro rappresentanti, che siedono perfino in Parlamento oppure che aspirano ad entrarci. Hanno contributo e contribuiscono, infatti, ad alimentare uno scontro di civiltà inutile, perché non hanno ricette concrete per rispondere al grande tema dell’integrazione e della convivenza dentro la cornice del rispetto delle regole.
“In questo momento – conclude Camilla Fabbri, senatrice del Pd e candidata alla Camera dei Deputati nel collegio di Fano-Senigallia – il mio pensiero va alla famiglia di Pamela, alle vittime di questa mattinata folle da farwest, alle Forze dell’Ordine che hanno lavorato con tanto coraggio, ai cittadini di Macerata e alle sue istituzioni”.
“Quanto accaduto oggi a Macerata – scrive Antonio Mastrovincenzo, presidente del Consiglio regionale delle Marche – è la conferma che strumentalizzare fatti orribili di cronaca, a scopi elettorali, è molto pericoloso e destabilizzante. È ora di abbassare i toni.
Alimentare odio, intolleranza, razzismo, innesca un clima di insicurezza e paura che può portare a conseguenze estreme e mette a rischio la convivenza civile delle nostre comunità”.
“Allucinante – per la lista Insieme Marche – quanto successo questa mattina a Macerata!
Il ‘far west’ non può e non deve essere la soluzione. Non  è difficile intuire il movente ‘giustizialista’  che ha mosso il folle protagonista di diverse sparatorie in vari punti della città.
“Questo clima di esasperazione a cui si è arrivati nel nostro paese va assolutamente stemperato e  deve avvenire solo con una risposta forte della politica che ha il dovere di restituire la sicurezza ai tanti cittadini onesti. La delinquenza non ha colore non ha razza e non ha appartenenza politica. Devono essere previsti controlli più serrati e più capillari e soprattutto – conclude la lista Insieme Marche – pene certe ed esemplari a ‘clandestini’ a ‘non regolari’  e a chi le regole le infrange”.

“A nome mio, della giunta e di tutta la comunità regionale – ha commentato l’assessore regionale maceratese Angelo Sciapichetti – esprimo vicinanza ai cittadini di Macerata e solidarietà al sindaco Carancini in un momento che ci vede tutti profondamente toccati. Le vicende di questi giorni non appartengono alla nostra cultura, alla nostra storia e al nostro modo di vivere la politica. Ringrazio le istituzioni dello Stato e in particolare il ministro dell’Interno per il sostegno concreto alla nostra comunità regionale”.

“Un esaltato, un frustrato, un assassino. Un folle criminale che ha disonorato il Tricolore – afferma Andrea Cangini, candidato capolista al Senato per Forza Italia-Collegio plurinominale circoscrizione Marche – di cui si è inopinatamente ammantato. Lo sparatore di Macerata non ha alcuna giustificazione, ovviamente. Ma se Macerata non fosse tra i Comuni italiani con la più alta percentuale di immigrati rispetto alla popolazione residente – conclude Andrea Cangini – e se un nigeriano senza permesso di soggiorno non fosse stato lasciato libero di fare a pezzi una ragazza di appena 18 anni, l’esaltato avrebbe messo mano alla pistola?”

“Non saremo certo noi del Partito Democratico – afferma il Segretario regionale Francesco Comi – ad alimentare le polemiche e aizzare gli animi in un momento così particolare per Macerata. Per ben due volte, negli ultimi giorni, siamo balzati – nostro malgrado – agli onori della cronaca locale e nazionale per avvenimenti cruenti e senza alcuna spiegazione razionale.

“Il ritrovamento del cadavere straziato della povera Pamela Mastropietro merita tutti gli sforzi che gli investigatori e gli inquirenti stanno portando avanti con tutti i mezzi possibili.

“Lo stesso deve avvenire per quanto accaduto questa mattina nel centro di Macerata e che ha visto le forze dell’ordine arrestare un 28enne per aver sparato colpi di pistola dall’auto in corsa. Uno di questi proiettili è stato esploso contro la sede della sezione cittadina del Partito Democratico.

“È stata una fortunata casualità che all’interno della sede non ci fosse il nostro prezioso collaboratore Matteo. La sua scrivania e la sua sedia sono davanti alla porta della sezione. E il 28enne ha sparato ad altezza uomo.

“Non vogliamo, come detto, alimentare polemiche e lanciarci in facili speculazioni e/o strumentalizzazioni, ma non possiamo non evidenziare come sia alto il rischio di pagare tutti una condotta e una analisi facinorose e irresponsabili.

“La bandiera italiana sulle spalle del giovane è un’offesa per tutto il Paese e tutti gli Italiani.
“Il colpo di pistola alla sede di un partito, silenziato, oscurato dai più, è un fatto grave, ed è un attentato a tutte le forze democratiche.

“La strategia dell’odio e dell’intolleranza, alimentati anche a scopo politico ed elettorale, stanno contribuendo a far scivolare la nostra società verso una deriva xenofoba, demagogica e neofascista. È in gioco molto di più di una competizione elettorale. È in gioco il futuro di una comunità, la sua convivenza civile e solidale, la stessa idea di democrazia.

“Noi, democratiche e democratici delle Marche, non ci stiamo e diciamo “basta” a questo clima. Occorre dire “Basta! “ad ogni forma di disinformazione, falsità che alimenta odio e rabbia tra i cittadini. Occorre dire basta alla politica delle gogne sommarie, delle risse plateali, degli insulti e delle calunnie. Occorre appellarci saldamente alla ragione e alla forza della Costituzione, dei valori civili e della coesione sociale. Siamo in una fase delicata per il Paese e la democrazia e non possiamo non richiamarci tutti a un forte senso di responsabilità e di condanna, decisa, di questo episodio. L’uso della violenza e del cieco e insensato odio politico – conclude Francesco Comi – non devono prevalere”.

“Luca Traini, un neofascista di Macerata già candidato con la Lega Nord alle elezioni amministrative di Corridonia del 2017, questa mattina ha tentato di uccidere sei migranti sparando dalla sua automobile lungo le strade di Macerata: alle vittime della follia fascista – si legge in una nota di Potere al Popolo Marche – va tutta la nostra solidarietà. Traini è stato arrestato poco dopo mentre, nei pressi del monumento ai caduti, faceva il saluto romano. “Chi conosce Macerata sa che il 28enne neofascista è da sempre vicino a CasaPound e ad altre organizzazioni di destra come Forza Nuova. Della sua appartenenza ideologica non ci sono dubbi e anche per questo chiediamo che non venga definito “pazzo”, né “squilibrato” ma semplicemente fascista. Stabilire questo elemento ci sembra la prima forma di verità.

Alla luce di ciò, come attivisti e candidati di Potere al Popolo chiediamo che il ministro degli Interni Marco Minniti, sempre estremamente solerte a combattere il degrado colpendo poveri e migranti, imponga l’immediata chiusura di Casa Pound e di tutte le altre organizzazioni che si ispirano esplicitamente al regime fascista. Si tratta, a questo punto, di una forma minima di “igiene” da fare immediatamente e senza più tentennamenti.

“Dopo Amedeo Mancini, killer di Emmanuel a Fermo, e dopo una lunga serie di aggressioni e violenze nel nostro territorio, oggi abbiamo assistito a un atto terroristico vero e proprio che avrebbe potuto causare una strage. Per questo chiediamo che le istituzioni non utilizzino nessuna clemenza verso chi ha commesso questi folli gesti e verso le organizzazioni che al loro interno covano i tanti Luca Traini – conclude Potere al Popolo Marche – pronti a colpire, con le armi o con le parole”.

“A Macerata, questa mattina sono accaduti fatti gravi che potevano avere conseguenze ancora più tragiche” ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

“A un atto di barbarie, come ha detto lo zio di Pamela, non si risponde con altrettanta barbarie. Si risponde accertando i fatti e punendo i responsabili individuali con pene adeguate alla gravità del reato”, ha aggiunto Marchesi.

“Purtroppo il clima di odio che circola nel paese alla vigilia della campagna elettorale non prelude a nulla di buono. C’è chi l’odio, anziché contrastarlo, lo semina, favorendo e persino giustificando episodi come questo. Speriamo che da oggi ognuno sia consapevole delle parole che usa e dell’effetto che possono suscitare”, ha concluso Marchesi.

“La prossima settimana Amnesty International lancerà la campagna “Conta fino a 10” per monitorare il ricorso al linguaggio d’odio nel corso della campagna elettorale”.

Il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi, a nome del consiglio direttivo, esprime la massima vicinanza e solidarietà al sindaco di Macerata Romano Carancini, che è anche vice presidente dell’Associazione, alla comunità scossa dal folle gesto, oltre che ovviamente ai feriti, vittime innocenti dell’efferata aggressione.
Anci Marche sottolinea l’equilibrio e la competenza con le quali il sindaco Carancini ha gestito la situazione mettendo in essere tutte le misure necessarie per tutelare i cittadini dalla follia di un uomo che è stato assicurato alla giustizia dal tempestivo intervento delle forze dell’ordine.
Il gravissimo episodio che ha visto per protagonista un italiano che ha sparato all’impazzata nella città di Macerata ed in altri comuni del territorio è riconducibile al clima di esasperazione e di intolleranza che non andrebbe alimentato come invece sta accadendo, potendo produrre effetti evidentemente devastanti nei soggetti più impressionabili.
Il ringraziamento va anche alle forze dell’ordine per il tempestivo intervento che ha portato alla cattura del responsabile. Anci Marche ha sempre sostenuto la necessità di attuare la politica dell’accoglienza e dell’integrazione così come, tuttavia, del rispetto delle regole imposte dal legislatore rifacendosi ai valori di solidarietà e di tolleranza che sono insiti nella cultura dei marchigiani.

Nella foto: l’arresto di Luca Traini, da parte di una pattuglia dei carabinieri

 

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