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Paradisi: “A Senigallia l’Asur impedisce ai giovani di fare sport”

Paradisi: “A Senigallia l’Asur impedisce ai giovani di fare sport”

Servizi sanitari senigalliesi sempre più penalizzati. Ancora una volta sospeso il servizio di medicina sportiva. Moltissime le famiglie costrette a rinunciare allo sport agonistico per i propri figli pur avendo diritto alla visita gratuita

Paradisi: "A Senigallia l'Asur impedisce ai giovani di fare sport"

di ROBERTO PARADISI*

SENIGALLIA – Ancora una volta la nostra Asur non garantisce il diritto per i minorenni ad effettuare gratuitamente la visita medico sportiva di idoneità all’attività agonistica. Continua il colossale disservizio che caratterizza la nostra sanità da fin troppo tempo. Da almeno un decennio (forse pecco per difetto) il medico Asur responsabile del servizio, per lunghissimi periodi di tempo nell’arco di ogni anno  (e quasi sempre tra settembre e novembre quando il picco delle richieste di visite di idoneità medico-sportiva è altissimo) è in malattia.

Mai il Servizio di Prevenzione della nostra Asur ha provveduto a sostituirlo. Si è scelta la strada della convenzione esterna con i privati. Ma il numero delle visite convenzioniate autorizzate è molto limitato rispetto al numero dei giovani che praticano sport agonistico. E, ad oggi, le strutture private che hanno già esaurito le visite in convezione (quindi rimborsate dalla Asur) chiedono dai 40 a 50 euro ai nostri ragazzi i quali avrebbero invece diritto a ricevere gratuitamente il servizio dalla struttura pubblica. Molte famiglie, che non hanno la possibilità di spendere quei soldi, hanno dovuto far sospendere ai propri figli l’attività agonistica. Una vergogna inaccettabile. Ancora una volta la nostra Asur abdica ai propri doveri e ai propri oneri calpestando un diritto dei cittadini. Anche questa è una prova tecnica di smantellamento del nostro ospedale? Nei giorni scorsi ho presentato il problema alla direttrice sanitaria recandomi personalmente presso la direzione ospedaliera di Senigallia. La direttrice si è detta consapevole della problematica ma ha manifestato la sua totale impotenza a risolvere la situazione, pur garantendo un suo interessamento. Dal servizio Prevenzione le risposte non arrivano.

I vertici Asur non si occupano minimamente del problema. Troppi impegnati nelle loro operazioni di smantellamento. Ho provato a chiamare il numero verde (Cup) per chiedere una visita: mi è stato risposto che non c’è soluzione. Al massimo un posto libero a novembre a Fabriano. In tutto questo qual è la posizione del direttore Bevilacqua? Ancora una volta, se necessario, sarò costretto a interessare il Consiglio Comunale perché o ci si rende conto che questo disservizio (che è una vera e propria violazione di diritti) crea un problema  sociale o qualcuno ha perso il senso della realtà.

*Consigliere comunale Unione Civica – Senigallia

 

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