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La “Moretta” di Serra de’ Conti proposta come ideale segno dell’unità dei popoli

La “Moretta” di Serra de’ Conti proposta come ideale segno dell’unità dei popoli

La “Moretta” di Serra de’ Conti proposta come ideale segno dell’unità dei popoliSERRA DE’ CONTI – Una suora africana, che ha vissuto per tanti anni nel monastero delle clarisse di Serra de’ Conti, viene proposta come “ideale segno dell’unità dei popoli”. La proposta arriva da un’idea del vulcanico monsignor Umberto Mattioli, un prete sempre in prima linea nel fare.

La suora che dovrebbe assurgere a tale ruolo – in un momento di confronti difficili e di tante polemiche, a causa di una gestione sconclusionata del problema dell’immigrazione -, è suor Maria Giuseppina Benvenuti, la “Moretta” di Serra de’ Conti, monaca clarissa e abbadessa del locale monastero, dove è morta il 24 aprile del 1926.

Suor Maria Giuseppina è arrivata nelle Marche nel 1856 dall’Africa subsahariana (dove era nata nel 1946), dopo essere stata riscattata dalla schiavitù nella quale era stata ridotta fin dall’infanzia. Suor Maria Giuseppina ha vissuto la clausura come finestra sul mondo per stringere il mondo intero nell’abbraccio del sacrificio, della preghiera e della carità. Ed è proprio per questo che, secondo monsignor Umberto Mattioli, potrebbe essere proposta come ideale segno dell’unità dei popoli.

Nelle foto: Suor Maria Giuseppina Benvenuti e – in alto – il monastero delle clarisse di Serra de’ Conti

 

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