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Nei confronti dei diversamente abili serve una maggiore attenzione anche sulle spiagge

Nei confronti dei diversamente abili serve una maggiore attenzione anche sulle spiagge

Il consigliere regionale Federico Talè ha presentato in Regione una mozione per facilitare l’accesso delle persone con disabilità motoria

Nei confronti dei diversamente abili serve una maggiore attenzione anche sulle spiaggeANCONA – Facilitare l’accesso alle spiagge dei cittadini e dei turisti con disabilità motoria. E’ la finalità della mozione a firma del consigliere Federico Talè e di quattro suoi colleghi di maggioranza che sarà discussa e votata domani (mercoledì 12 luglio) dall’Assemblea Legislativa delle Marche. “Una mozione – spiega Talè -,  condivisa anche da Volpini, Giancarli, Biancani e Micucci, che impegna la giunta a mettere in atto ogni iniziativa utile, anche di sensibilizzazione, affinché le amministrazioni locali e i concessionari o i proprietari di stabilimenti balneari possano dotarsi di ‘sedie job’ (con ruote gonfiabili, studiate appositamente per la balneazione dei portatori d’handicap) e di ogni altro dispositivo mobile utile ad agevolare l’accesso alle spiagge e al mare di tutti i cittadini, con una particolare attenzione ai turisti con disabilità”.

“In questo senso, per altro – prosegue il consigliere Federico Talè -, va segnalato un interessantissimo e meritorio progetto pilota realizzato a Fano dalla componente della Commissione per le Pari Opportunità Regionale, Alessia Di Girolamo, in collaborazione con le associazioni Paraplegici Marche e Oasi Confartigianato e l’assessorato comunale alle Pari Opportunità, che ha già condotto 22 stabilimenti balneari della Città della Fortuna a dotarsi di ‘sedie job’ e attrezzature similari”. “L’abbattimento delle barriere architettoniche e il superamento di ogni ostacolo all’autonomia e alla piena partecipazione di tutti i cittadini in ogni ambito della vita sociale sono un obiettivo da perseguire con forza; e nel caso specifico dell’accesso alle spiagge deve anche contribuire a diffondere la cultura dell’accoglienza e dell’accessibilità da cui un territorio a vocazione turistica non può prescindere”.

 

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