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Senigallia capofila di una grande città-comprensorio con tutti i Comuni dell’entroterra

Senigallia capofila di una grande

città-comprensorio

con tutti i Comuni dell’entroterra

SENIGALLIA – Si torna a parlare – e questa volta con maggior insistenza – della città-comprensorio, di una unione tra tutti i Comuni delle valli del Misa e del Nevola con Senigallia, ovviamente, come capofila.

E questo avviene dopo la bocciatura, da parte dei cittadini della fusione – per incorporazione – tra Senigallia e Morro d’Alba (costo, dell’inutile operazione, 100.000 euro).

A questo punto il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi – renziano di ferro, presidente dell’Anci Marche e tra i punti di riferimento del Partito democratico regionale – punta a costituire un’unione con tutti i Comuni dell’entroterra: Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. Creando così una città-comprensorio con oltre ottantamila abitanti.

Per accelerare i tempi i sindaci dei Comuni del territorio, nell’ambito dell’Assemblea consortile del Cogesco, hanno già commissionato uno studio di fattibilità per la costituzione dell’Unione, individuando nel direttore del Consorzio il referente per gli aspetti organizzativi, gestionali e finanziari e in un nucleo, costituito da tutti i segretari comunali, i redattori dello Statuto e dell’Atto costitutivo.

Tra l’altro, nel documento redatto dal Cogesco, si legge che “d’intesa fra i sindaci dei Comuni ricadenti nella Dimensione Territoriale Ottimale n. 7, così come individuata dalla Giunta regionale col richiamato atto n. 242 del 30.06.2014, è stato predisposto un Documento di indirizzo per la costituzione di una Unione tra tutti i Comuni della D.T.O. 7 della Regione Marche”.

A livello politico-amministrativo ciascuno è ovviamente libero delle sue scelte. Sarebbe però opportuno informare di ciò che si fa – o si è intenzionati a fare – anche i cittadini-elettori. Anche perché ogni scelta – giusta o sbagliata – ricade poi sugli stessi.

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