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SENIGALLIA / L’importanza di salvaguardare la spiaggia di Ponente

SENIGALLIA / L’importanza di salvaguardare la spiaggia di Ponente

Il signor Franco Casagrande ha scritto al sindaco per evidenziare i problemi inerenti la pulizia nel tratto della Cesanella che, anche quest’anno, ha ospitato due manifestazioni molto seguite dai senigalliesi e dai villeggianti

SENIGALLIA / L'importanza di salvaguardare la spiaggia di Ponente

SENIGALLIA – La pulizia e la salvaguardia della spiaggia di Ponente tornano al centro dell’attenzione pubblica. Ecco quanto ha scritto al sindaco di Senigallia il signor Franco Casagrande.

“Egregio Signor Sindaco

Con la presente email vorrei fare alcune considerazioni sullo stato di pulizia della spiaggia libera di fronte al ristorante Acquapazza.

Tale spiaggia ha ospitato anche quest’anno due manifestazioni molto seguite dai senigalliesi e dai villeggianti; come contropartita tuttavia, anche quest’anno, si deve segnalare una pulizia non riuscita dell’arenile.

Mi riferisco ai piccoli oggetti di plastica e alla quantità enorme di mozziconi di sigarette che la macchina che pulisce la sabbia non riesce a raccogliere visto le loro dimensioni e la loro leggerezza. Così, anche quest’anno cannucce da bibita (ne ho raccolte circa un migliaio, di tutti i colori) tappi, cucchiaini usati e non, fascette per legare strutture, nastri isolanti, accendini, buste di maionese e di Ketchup (alcune ancora integre),petali delle collane hawaiane, mozziconi e bicchieri per la birra, invece di essere raccolti vengono insabbiati dalla macchina pulitrice. All’inizio, di primo acchito  può sembrare un lavoro ben riuscito, ma dopo pochi giorni, il vento ed il calpestio dei bagnanti fanno emergere gradualmente il” tesoro nascosto”. E’ un po’ come se pulendo casa ci si limitasse, coscientemente o meno, a nascondere l’immondizia sotto il tappeto!! Anzi peggio, perché la macchina pulitrice non si limita a seppellire ma anche a frazionare, cosicché, da ogni bicchiere si crea una serie di frammenti di più difficile raccolta.

Mi viene da chiedere, e non credo di essere l’unico, quanto ci costa collettivamente questa pseudo pulizia? Mi chiedo anche perché devono essere i cittadini volontari, armati di una giusta dose d’indignazione, di guanti e retini a cercare di bonificare la spiaggia dopo la festa Hawaiana, fino a settembre! Per non parlare delle sigarette: la spiaggia si trasforma in una immensa tabacchiera, alla faccia della nuova legge che regola la materia e della bandiera blu che ogni anno ci pregiamo di ricevere come cittadinanza!

Si allega al riguardo una foto che riassume la tipologia degli oggetti in discussione.

Stanco di lamentarmi soltanto con i miei amici di spiaggia vorrei fare delle proposte:

  • Sarebbe meglio pulire la spiaggia con una squadra di persone armate di rastrelli: certo, costerebbe di più ma le spese potrebbero essere suddivise anche fra gli altri organizzatori degli eventi, in particolari fra coloro che da questi ottengono i maggiori profitti; il risultato sarebbe ben diverso.
  • L’Amministrazione comunale, durante queste feste potrebbe vietare l’uso delle cannucce (che ahime! malgrado la raccolta sistematica, continuano a far bella mostra di sé) e controllare che elettricisti e operai, nella fase di smontaggio delle strutture, non gettino direttamente sulla spiaggia fascette e nastro isolante.
  • Per quanto riguarda le sigarette sarebbe cosa molto piacevole vedere l’Amministrazione Comunale impegnata attivamente in un’opera di sensibilizzazione per la difesa della spiaggia. In che modo? Ad esempio lavorando in sinergia con quelle associazioni che distribuiscono gratuitamente portacenere da spiaggia (in toscana ne sono stati distribuiti circa 600000, vedere al riguardo la campagna” Ma il mare non vale una cicca?”). Senza parlare poi degli inviti che potrebbero essere fatti con gli altoparlanti! Penso che il ritorno di immagine per l’Amministrazione, già impegnata con successo nella raccolta differenziata, sarebbe grande.

“Confidando nella sua sensibilità vorrei sperare per il prossimo anno – conclude Franco Casagrande – una soluzione a questo problema che io, (come tanti suoi altri concittadini, in particolare della Cesanella), sento di grande rilevanza”.

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