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All’Anfiteatro di Suasa un’opera significativa del Teatro di Plauto

All’Anfiteatro di Suasa un’opera significativa del Teatro di Plauto

Intervista al giovane regista e attore Filippo Mantoni che ha firmato lo spettacolo Casina

All’Anfiteatro di Suasa un’opera significativa del Teatro di Plauto

CASTELLEONE DI SUASA – Abbiamo intervistato il giovane regista e attore, Filippo Mantoni, che ha firmato lo spettacolo “Casina” di T.M. Plauto, in scena all’Anfiteatro di Suasa, domenica 31 luglio.

 Porterete in scena questo 31 luglio un’opera del Teatro di Plauto, prima vera produzione della vostra Associazione Culturale Le Rune Teatro, puoi dirci come è nato questo progetto?

Abbiamo fondato l’Associazione Culturale Le Rune Teatro pochi mesi fa, mentre io e i miei due colleghi e compagni di studi Giulia Balbi e Michele Nardi, stavamo ancora frequentando l’Accademia Teatrale di Roma “Sofia Amendolea”. È stata una scelta impegnativa e faticosa cominciare a gestire da subito questa realtà, ma non volevamo fermarci una volta finiti gli studi (l’esito del diploma ci è stato consegnato pochi giorni fa) e volevamo far proseguire altri lavori condivisi insieme come Edipo il Re, E Fuori Piove e il più recente Un Sogno di Carta. In tutto questo è stata fondamentale la proposta del Comune di Castelleone di Suasa che ci ha offerto la possibilità di organizzare la serata.

Perché proprio Plauto e perché proprio Casina?

Sulla scelta del Commediografo non c’è stata molta incertezza. Plauto è un autore sicuramente conosciuto al grande pubblico, ma grazie al suo modo di scrivere e di essere sempre un grande Classico, si presta a varie modalità di rappresentazione e nel lavoro di compagnia sono state molte le idee e le proposte sulla linea da seguire da parte di tutto il cast. Riguardo l’opera scelta, ovvero Casina, posso dire che l’intreccio semplice e la tematica della storia ci ha permesso di giocare molto con una commedia che non rientra nei grandi classici plautini come “Aulularia” e “Miles Gloriosus”, ma che ci auguriamo di far conoscere e apprezzare a tutto il pubblico che sarà presente il 31 Luglio.

Parlaci un po’ del tipo di lavoro fatto, delle prove e del cast che hai scelto in questo primo lavoro.

Parto dal cast. Ho avuto la fortuna di stare in una struttura, la mia Accademia, che non punta alla formazione sulla base dell’individualismo, ma sulla collaborazione e la forza del gruppo. Questa è stata fin da subito la spinta che ci ha fatto creare l’Associazione, e dunque la Compagnia annessa, ed è stata anche diretta conseguenza della scelta degli attori che parteciperanno a questa commedia; oltre a Michele Nardi e Giulia Balbi, in scena ci saranno pure Donatello Tagliente, Gioele Barone, Lodovico Zago e Valentina Guaetta.

Il lavoro che abbiamo fatto è partito dalla lettura del testo a tavolino e solo dopo svariati giorni abbiamo cominciato il montaggio delle scene: ho scelto come luogo della commedia un villaggio rurale senza tempo, in cui i bizzarri personaggi vivono e agiscono, ma dentro un contenitore che vive non di totale realtà, ci sono spazi vuoti e trasparenze, il pubblico vede tutto, i personaggi quasi tutti, annaspano alla ricerca della verità, incappando in numerosi equivoci ed ostacoli.

Bene, allora ci auguriamo partecipazione a questa serata. Un’ultima cosa, quindi questo è il tuo ritorno a Senigallia dopo gli studi fatti a Roma? Cosa speri per la tua città, o meglio per la tua Provincia?

Sì, è il primo spettacolo dopo gli studi. Ritorno nella mia città, o comunque nei pressi, sperando di poter portare quello che mi è stato insegnato in questi anni, e ritengo che tutta la Provincia di Ancona abbia grandi potenzialità dal punto di vista teatrale, come del resto tutte le Marche. Non dobbiamo perdere il contatto con la cultura e anche noi con la nostra Associazione vogliamo contribuire a portare il Teatro a chi lo ama, ma soprattutto a chi non lo conosce o ancora non ha potuto appassionarsi.

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