CULTURAMARCHE

La ribelle di Gaza, un ottimo libro di Asmaa Alghoul e Selim Nassib

La ribelle di Gaza, un ottimo libro di Asmaa Alghoul e Selim Nassib

di TIBERIO CRIVELLARO

“Credo che i nostri veri occupanti siano occupanti interni…Hamas, al Fatah, Abu Mazem con i partiti, e poi c’è la grande occupazione di Israele. Non possiamo sbarazzarci della grande se non ci sbarazziamo prima delle piccole”. Asmaa Alghoul, giornalista di Gaza, è spesso aggredita e riceve minacce di morte da Hamas per farla diventare una brava musulmana, e dai soldati israeliani che la “controllano” facendo irruzione a casa per il fatto di scrivere come stanno veramente le cose in quella “Striscia di lacrime e morte”.

La sua vocazione è di scrivere libri. É proprio conoscendo il giornalista esule Selim Nassib che nasce “La ribelle di Gaza” (E/O Edizioni) pur se la protagonista in primis è Asmaa. Il suo “diario” parte da quel lontano passato (tutt’ora presente), da quando è cominciato il calvario dei campi profughi nel 1948: gli ebrei non avevano acquistato alcun territorio, se n’erano impossessati già dall’inizio sterminando un intero villaggio della zona, cacciando quelli rimasti vivi.

Da allora e oggi i profughi sono sottomessi da ebrei di Israele ma anche, successivamente, dalla stessa Hamas. E che dire di quei coloni violenti e ladri di terre palestinesi? Altro che accordo di Oslo!

I ricordi della Alghoul sono quelli degli stivali, delle divise cachi, delle continue irruzioni, gli arresti, di picchiatori, torturatori che cacciavano la gente dalle case pazientemente costruite negli anni. O la storia è una gran farfantaria, o è l’autrice a mentire?

Questa storia è ampiamente provata sulla carta, i tanti arresti, le botte, sono prove certe. E questi 35.000 morti civili (per un terzo bambini) negli ultimi 5 mesi, a partire dal sanguinario blitz dei fondamentalisti nel nome di Allah, sono tutti soldati di Hamas? Prima del 1948 gli arabi vivevano pacificamente, erano una civiltà che ora è a pezzi.

Di questo ci testimonia la giovane giornalista con Sélim Nassib, di origini ebraica e inviato speciale del quotidiano Libération. E di uno dei tanti raid quando il nonno e lo zio vengono pestati a sangue, di cugini e parenti morti nei bombardamenti. Questo è solo l’aperitivo per coloro che si berranno il libro; il tragico banchetto è lungo, tra terribili testimonianze, e qualche rara speranza, ahimè.

Asmaa che voleva diventare scrittrice di libri, lo è diventata, infine. Nonostante il macello non ha abbandonato la sua Gaza, sempre ribelle a questo, chiamiamolo com’è, genocidio che pare interminabile. Leggerete i toni di una voce sorprendente e audace, di cosa significhi essere donna palestinese, patriota e femminista. Neppure i due zii intolleranti e dirigenti di Hamas, la possono fermare, e neppure le bombe israeliane.

ASMAA ALGHOUL & SELIM NASSIB

LA RIBELLE DI GAZA

E/O Edizioni

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