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Jesino allontanato da una donna dopo un’aggressione

Jesino allontanato da una donna dopo un’aggressione

JESI – Nella giornata di ieri, al termine dell’attività investigativa, espletata dal personale di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Jesi, diretto dal Vice Questore Dr Paolo Arena,  e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, veniva dava esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un cittadino jesino di 67 anni.

L’indagine originava dalla ricezione, da parte del Commissariato PS di Jesi, di un certificato medico del pronto soccorso del nosocomio cittadino, attestante le lesioni patite da una donna a seguito di un’aggressione fisica con una prognosi di giorni 30.

Escussa a sommarie informazioni, la donna indicava quale autore della violenza un uomo di cui stava approfondendo la conoscenza. Dapprima, non sporgeva querela convincendosi, tuttavia, a farlo in un secondo momento. Dal racconto emergeva la condotta dell’uomo il quale, a partire dal mese di marzo 2023 per persuaderla ad andare a vivere con lui, la chiamava insistentemente al cellulare arrivando a fare anche 40 telefonate al giorno. Per tali motivi la donna bloccava il suo numero.

Non potendola contattare al telefono, nel mese di luglio si recava sotto la sua abitazione suonando ossessivamente il campanello e, non ricevendo risposta, raggiungeva l’abitazione della sorella della persona offesa al fine di acquisire informazioni sui suoi spostamenti.

Nell’ottobre 2023 la donna, che si era recata a casa dell’uomo per riprendere la propria bicicletta, veniva aggredita fisicamente, oltre che apostrofata malamente, tant’è che necessitava delle cure del pronto soccorso da dove veniva dimessa con una prognosi di 30 giorni.

Spossata dalle vessazioni, la donna, finalmente, si determinava a denunciare i fatti evidenziando come l’uomo, nonostante la grave condotta pregressa, continuasse imperterrito con i suoi tentativi irrazionali di contatto non mancando di offenderla pesantemente in ogni occasione di incontro.

L’attività investigativa espletata, faceva emergere la pericolosità sociale dell’uomo, specie per l’ossessiva ricerca di contatto con la donna e con le persone legate da relazione affettiva alla stessa, consentendo di acquisire elementi di responsabilità penale a suo carico. A seguito dell’informativa di reato il Gip, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, adottava la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa, con la prescrizione di permanere ad una distanza di almeno 500 metri e divieto assoluto di comunicazione con la stessa. All’uomo è stato applicato, altresì, il braccialetto elettronico. Il provvedimento eseguito costituisce misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione e il destinatario del provvedimento è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

“Il Dirigente del Commissariato, sollecita le vittime di reati in tema di violenza domestica a denunciare i fatti, rompendo quel muro di silenzio che contribuisce solo ad isolarle sempre di più in modo da non aver alcuna alternativa: l’alternativa c’è e consiste nel riporre fiducia nell’operato tempestivo e risolutivo delle forze di Polizia in piena condivisione con la Procura”.

 

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