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Chiaravalle festeggia i 100 anni dalla nascita del maestro Tullio Giacconi

Chiaravalle festeggia i 100 anni dalla nascita del maestro Tullio Giacconi

Il 24 febbraio l’anniversario del musicista che fu amico di Pavarotti e di molti altri artisti. Ricco programma di iniziative, tra cui la nuova intitolazione del Teatro

CHIARAVALLE – Dal 23 febbraio al 10 marzo 2024 avranno luogo gli eventi con cui il Comune di Chiaravalle, con un ampio ventaglio di collaborazioni, celebrerà il 100° anniversario della nascita del Maestro Tullio Giacconi, musicista e polistrumentista dalle straordinarie doti di accompagnatore, amico personale di Luciano Pavarotti e di molti altri cantanti e artisti. A lui è dedicato da anni il ridotto del Teatro Comunale, denominato appunto Salette “Giacconi”; per lui lo scorso aprile è stata promossa l’iniziativa “Tullio Giacconi, Una vita in musica”, con una mostra permanente, un talk in suo ricordo e un concerto sinfonico; e a lui il Comune ha deciso di intitolare per intero il Teatro, proprio in occasione dell’anniversario.
Si inizia venerdì 23 febbraio alle ore 21 con lo spettacolo “Fissò Armonikòs” di e con Giorgio Felicetti e in collaborazione con AMAT: la storia di una grande famiglia dal 1815 ad oggi, in un mondo post-pandemico e sempre sull’orlo della guerra. Una favola sentimentale sull’umano vivere, che fa ridere e commuove invitando lo spettatore a “ballare” i propri sogni. Il tutto imperniato su uno degli strumenti che il Maestro Giacconi suonava, la fisarmonica, sorta di passaporto musicale delle Marche nel mondo.
Sabato 24 febbraio, giorno dell’anniversario, alle ore 18 si terrà l’intitolazione del Teatro a Tullio Giacconi con la disvelatura della targa; a seguire si potrà salire alle Salette per un brindisi inaugurale e una visita della mostra a lui dedicata. Alle ore 21 sarà la volta della “Carmen” di Georges Bizet nella rivisitazione di Villa InCanto in collaborazione con gli Amici della Lirica “Franco Corelli”, con le voci di Lilly Jørstad, Dario di Vietri, Martina Malatini e Ferruccio Finetti, la direzione e il pianoforte di Riccardo Serenelli, la fisarmonica di Roberto Lucanero, il violino di Marco Santini, la voce narrante di Luca Violini e la partecipazione del Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” (che il Maestro Giacconi ha diretto per ben 30 anni).
Domenica 25 febbraio, in quattro turni (ore 10.00, 11.30, 15.30, 17.00), l’associazione Acchiappasogni condurrà delle visite guidate e animate del Teatro Comunale, dei suoi luoghi più o meno conosciuti, della sua eccentrica storia.
Si chiuderà domenica 10 marzo alle ore 17 con “L’opera italiana nel mondo”, concerto espressamente pensato dalla FORM – Orchestra Filarmonica marchigiana in memoria del Maestro Giacconi: accompagnati dal pianoforte, i solisti dell’Accademia d’Arte Lirica interpreteranno musiche di Spontini, Rossini, Verdi e Puccini.
Per il Sindaco Cristina Amicucci “si tratta dell’omaggio, tanto doveroso quanto affettuoso, a uno dei chiaravallesi che hanno dato lustro alla nostra città. Il Maestro Giacconi ha attraversato la scena musicale, sia classica che leggera, del XX secolo in punta di piedi e al contempo con grande passione, determinazione e professionalità. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo lo ricorda come una persona umile, riservata e dalle singolari doti umane”.
Per l’Assessore alla cultura Francesco Favi ”dedicare a Tullio Giacconi questo ricco cartellone di eventi e intitolargli finalmente il Teatro significa suggellare nel migliore dei modi la centralità della musica, della cultura e delle arti per Chiaravalle, valorizzando il lascito di una persona come il Maestro che ha consacrato ad esse tutta la sua vita”.

TULLIO GIACCONI

Il Maestro Tullio Giacconi nasce a Chiaravalle il 24 febbraio 1924. Grazie anche al padre Ernesto, insegnante di strumenti a fiato, fin da bambino si avvicina al modo della musica, imparando con estrema facilità a suonare prima il quartino, poi il pianoforte e la fisarmonica. Parallelamente, all’interno del Collegio Pergolesi di Jesi, studia e consegue la maturità classica, iscrivendosi in seguito alla facoltà di Matematica a Roma. Arriva ad appena un esame dalla tesi, ma non si laurea sia per la sua passione musicale sia per ragioni lavorative: il padre teme infatti che con la sola musica Tullio non abbia garanzie per l’avvenire, dunque lo sprona a trovarsi un’occupazione “regolare”. Giacconi vince un concorso indetto dall’Ufficio del Lavoro di Forlì; ottiene inoltre il diploma da geometra e un impiego presso la Manifattura Tabacchi di Chiaravalle. Ma la musica resta la sua passione assoluta, che coltiva prendendo lezioni presso il Collegio Pergolesi. Per l’esame finale in pianoforte, durante la Seconda guerra mondiale, raggiunge Pesaro in bicicletta accompagnato dal padre; e, sotto l’occhio vigile del Maestro Zandonai, si diploma presso il Conservatorio Rossini. Al piano sa incantare chiunque lo ascolti, interpretando gli spartiti fin dalla lettura a prima vista.

Se ne accorge Bio Boccosi, che ha formato ad Ancona un’orchestra per gli Alleati e lo vuole con sé; Giacconi entra a far parte dell’ensemble, con cui si esibisce in tutta Italia. Forma inoltre un’orchestra che suona musica leggera nei locali all’aperto. Negli anni ’60 ha il primo incontro con la Rai: entra nell’Orchestra dell’Ente Radiotelevisivo Nazionale, con cui accompagna i mostri sacri di allora, da Nilla Pizza ad Alighiero Noschese fino al Quartetto Cetra. Nel 1960 un altro incontro fondamentale, quello con la Corale Bellini; chi all’epoca fa parte di essa non sempre conosce la musica, ma pratica il canto più per diletto. Tullio ne è direttore fino al 1992; in questo trentennio riesce a far crescere la Corale tanto da farla diventare parte integrante di numerose opere allestite al Teatro Pergolesi di Jesi e allo Sferisterio di Macerata.

Nel 1979 il Maestro va in pensione e può finalmente dedicare tutto il suo tempo alla musica. Nello stesso anno inizia ad impegnarsi anche con l’Accademia di Osimo. Durante la sua lunga carriera suona in moltissimi teatri italiani: il Petruzzelli di Bari, il Massimo di Cagliari, il Ponchielli di Cremona, ma anche a Taranto, Ascoli Piceno, Siena, Padova, Adria, Chieti, Teramo, solo per citarne alcuni. Molteplici sono anche le esperienze all’estero, ad esempio presso i teatri dell’opera de Il Cairo, di Dublino e in molti altri in Germania. Nei teatri dove lavora è il direttore del coro o il maestro sostituto, oppure accompagna gli artisti al piano. È sempre disponibile ad aiutare i cantanti lirici a migliorare, accogliendoli anche nella propria abitazione a Chiaravalle. Grazie a borse di studio, persino vari cantanti coreani giungono in Italia e fanno tappa a casa Giacconi.
Quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo definiscono unanimemente Tullio una persona modesta, riservata e dalle straordinarie doti umane, tanto che il Maestro arriva a stringere amicizia con gli artisti o a non farsi pagare per alcune prestazioni. Tra gli episodi che descrivono la sua personalità ne spicca uno in particolare: durante una rappresentazione lirica andò via la luce e lui continuò a suonare al buio senza esitazioni per tutto il tempo del ripristino; vari musicisti dissero che non avevano mai assistito a nulla di simile. Conosce un numero tale di cantanti che, in occasione del concorso Corelli, non vuole far parte della giuria poiché non intende esprimere un giudizio favorevole o sfavorevole sugli artisti, ma preferisce – come ha fatto per tutta la vita – accompagnarli al pianoforte durante l’esibizione canora. Nel corso degli anni si segnalano le collaborazioni con Gli Amici della Lirica e Gli Amici della Musica. Nel 1997 viene insignito, per alti meriti artistici, dell’onorificenza dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Nelle sue tournée ha lavorato assieme a Maestri come Gustav Kuhn, Peter Maag, José Collado e altri. Tra le molte richieste che riceve ci sono anche quelle di Luciano Pavarotti, che non manca mai di invitare Giacconi nella sua residenza estiva di Pesaro perché lo accompagni al pianoforte; il cantante si prepara con lui in quelle opere che interpreterà sui più prestigiosi palcoscenici del mondo. Tullio Giacconi muore a Chiaravalle il 2 ottobre 2004.
Tra le innumerevoli ed entusiastiche testimonianze di familiari, amici, artisti e collaboratori, che potrebbero arricchire il profilo biografico e professionale del Maestro, nessuna ha forse la forza evocativa di questa quartina di ottonari che la penna di un anonimo estimatore gli ha dedicato: “È Giacconi una persona / Direi quasi evanescente. / Che ci sia ciascun lo sente, / Ma afferrare non lo può.

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