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“All’Ospedale di Torrette diminuiscono i servizi e cresce la mobilità passiva”

“All’Ospedale di Torrette diminuiscono i servizi e cresce la mobilità passiva”

Presa di posizione di Maurizio Mangialardi: “Per rilanciarlo servirebbero più realismo e meno propaganda”

di MAURIZIO MANGIALARDI*

ANCONA – L’Ospedale di Torrette, l’unico Ospedale marchigiano di II livello, rappresenta da decenni una struttura d’eccellenza, un punto di riferimento per pazienti provenienti da tutta Italia grazie alla straordinaria professionalità degli operatori che ci lavorano.

In tempi recenti, ha ottenuto anche il premio come Ospedale migliore d’Italia: un riconoscimento importante che testimonia la brillante eredità frutto delle ottime gestioni del passato.

Purtroppo, in questi ultimi due anni a Torrette molto è cambiato: a causa delle mortificazioni e delle umiliazioni a cui l’Ospedale è sottoposto quotidianamente dalle scelte scellerate della Giunta Acquaroli e del direttore generale Gozzini, numerose testimonianze lo descrivono come un presidio attualmente in grande affanno, che registra come uno stillicidio quotidiano criticità, tagli, disservizi.

Dopo la lettera choc dei primari, dopo la perdita di funzionalità del reparto di Cardiochirurgia pediatrica (denunciato a più riprese da medici e associazioni), emergono oggi le gravi difficoltà che interessano la SOD Otorinolaringoiatra.

Parliamo, anche qui, di un reparto che ha rappresentato nei decenni scorsi il punto più alto dell’offerta sanitaria di tutto il Centro Italia (e non solo), vista la elevatissima qualità delle prestazioni offerte.

Tuttavia, a seguito del recente ridimensionamento, ma dovremmo dire piuttosto brutale taglio, rimangono solamente 2 posti letto per i ricoveri rispetto ai 18 dell’epoca pre-Gozzini.

Così, adesso non sono più i pazienti da altre regioni a venire nel nostro Ospedale. Al contrario, molti pazienti marchigiani sono costretti ad andare altrove, in presidi fuori Regione – con i comprensibili disagi del caso – per effettuare gli interventi, moltiplicando esponenzialmente i costi per la mobilità passiva.

Tutto ciò è determinato non solo dai noti problemi legati alle carenze di organico del personale medico, infermieristico e OSS, ma anche da una gestione pessima della direzione ospedaliera: distante anche fisicamente dai problemi dei cittadini; inconsapevole delle esigenze e delle proposte degli operatori, scarsamente coinvolti; incapace di produrre azioni concrete ma in compenso sempre pronta a dispensare parole, promesse e proclami.

Fa sorridere leggere che il direttore Gozzini, di fronte a questi problemi delicatissimi, non abbia nulla di meglio che evocare un “rilancio” e un “potenziamento” delle strutture tragicamente smentiti dai fatti.

Servirebbe forse più realismo e meno propaganda.

*Capogruppo regionale del Partito Democratico – Assemblea legislativa delle Marche

 

 

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