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Tante occasioni perdute a Mondolfo per valorizzare la chiesa di San Gervasio

Tante occasioni perdute a Mondolfo per valorizzare la chiesa di San Gervasio

Si tratta di un monumento nazionale con il sarcofago di stile ravennate, unico per grandezza in tutta la regione

di DANIELE CECCARELLI

MONDOLFO – Il Regio Decreto del 14 aprile 1927, n. 719 dichiara la Chiesa di San Gervasio in Mondolfo, monumento nazionale.
Perché, si dichiara, è un singolare monumento di architettura romanica e di importante interesse storico ed artistico.
Fra tre anni saranno cento anni dal riconoscimento come monumento nazionale.
Non tutti i comuni italiani hanno nel patrimonio pubblico un monumento nazionale.
Dal 1985 la Chiesa di San Gervasio è proprietà del comune di Mondolfo. Nel 2017, la chiesa di San Gervasio in Mondolfo, è entrata a far parte delle emissioni filateliche destinate al patrimonio artistico e culturale italiano, come monumento nazionale tra i più significativi.

Pesaro, con la presenza del Presidente della Repubblica, ieri ha inaugurato il suo essere capitale della cultura per l’anno 2024. Tutti i comuni della provincia saranno coinvolti nelle manifestazioni culturali.
Il comune di Vallefoglia ha inaugurato, ieri, il suo secondo cinema/teatro (330 posti seduti, capienza complessiva di 400 posti, costo € 1.350.000)  con la storica presenza del Presidente della Repubblica.
Anche il comune di Mondolfo avrebbe potuto candidarsi ad ospitare il Presidente della Repubblica solo se avesse terminato il restauro del suo monumento storico nazionale. Ed invece no.

Sono sei o sette anni che, a turno, i consiglieri comunali di minoranza chiedono, con interrogazioni consiliari, interventi urgenti di restauro a causa delle infiltrazioni d’acqua, e vengono segnalate  le precarie  condizioni del tetto,  la comparsa di alcune crepe e le preoccupazioni conseguenti per la stabilità dell’edificio.
Ma niente!
Anzi, nel maggio 2023 l’assessora ai lavori pubblici Filomena Tiritiello dichiarò mezzo stampa che “entro il 12 luglio dello stesso anno sarebbe stato pronto il progetto esecutivo per la realizzazione di un drenaggio con un sistema per la raccolta e lo smaltimento delle acque al fine di risolvere il problema delle infiltrazioni, e nel recupero del pavimento della cripta” (dove è bene ricordarlo è conservato il più grande sarcofago di stile ravennate presente nelle Marche).
Per tutto il 2023 non hanno fatto nulla.
Ad inizio 2024 ripromettono sempre le stesse cose.
Dopo anni di riflessioni hanno partorito il topolino! Settantamila euro per la chiesa. Non ne potevano fare a meno perché il 2025 sarà l’anno del Giubileo cattolico.
Ce la faranno, Barbieri ed i suoi, ad occuparsi anche della Chiesa di San Gervasio, monumento nazionale, e renderla completamente fruibile ai visitatori, ai fedeli, ai semplici curiosi, almeno per il Giubileo? Speriamo!

L’ attuale è una giunta sportiva! L’ assessore allo sport c’è, quello alla cultura non esiste. E difatti si nota.
Con settantamila euro che hanno destinato alla Chiesa di San Gervasio non fanno molta strada di sicuro. È un rinvio alle generazioni future!

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