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Al Teatro di Montecarotto la nuova rassegna teatrale tra amore e follia

Al Teatro di Montecarotto la nuova rassegna teatrale tra amore e follia

“Perdere la testa”, in programma 4 appuntamenti dal 17 febbraio al 13 maggio. L’inaugurazione con “Un Bès”, pluripremiato spettacolo di e con Mario Perrotta dedicato al pittore Antonio Ligabue

MONTECAROTTO – Sarà “Un Bès”, pluripremiato spettacolo di e con Mario Perrotta dedicato al pittore Antonio Ligabue ad aprire, venerdì 17 febbraio alle ore 21, la rassegna teatrale “Perdere la testa”, primo di quattro appuntamenti tra amore e follia che andranno in scena al Teatro Comunale di Montecarotto fino al 13 maggio 2023.

La nuova rassegna è promossa dal Comune di Montecarotto con la direzione artistica ed organizzativa del Teatro Giovani Teatro Pirata a cui il Comune ha appena affidato la gestione del Teatro Comunale, in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana attività Teatrali e con la Rassegna “Malati di Niente”, con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Marche, e di CMS Consorzio Marche Spettacolo. Con questa stagione intelligente, pop, frizzante e coinvolgente, la prosa torna al teatro Comunale di Montecarotto con artisti nazionali e del territorio, per una ritrovata voglia di scoprire, stupirsi e stare insieme a teatro.

“Un Bès” è uno spettacolo poetico, toccante, profondo e drammaticamente vero, “un ritratto palpitante di un artista e di una vita solitaria” (Magda Poli – Corriere della Sera). Mario Perrotta, figura tra le più interessanti del panorama teatrale italiano contemporaneo, conosciuto a livello nazionale ed internazionale per il suo lavoro di Teatro Civile, veste i panni di Antonio Ligabue per indagare l’uomo, la coscienza di colui che era considerato “lo scemo del paese” ed era al contempo un grande e geniale artista, tra i più grandi Maestri del colore. Dall’infanzia, rifiutato dalla madre in Svizzera, a una vita in cui ha sempre atteso quel bés mai arrivato, Ligabue ha avuto un’esistenza ai margini che lo ha reso sempre un diverso. Perrotta traccia una riflessione sulla solitudine del pittore emiliano, sul suo stare oltre il confine, “voglio stare anch’io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentro e qual è fuori” – come afferma l’attore.

“Un Bès”, insignito di numerosi premi tra cui nel 2013 il Premio Ubu – l’Oscar del Teatro italiano –come Miglior Attore, il Premio Hystrio 2014 come migliore spettacolo dell’anno a giudizio del pubblico e il Premio della Critica ANCT 2015, indaga la lacerazione di un’anima consapevole di essere un rifiuto della società e al contempo un artista, il suo stare al margine: là dove un bacio, un bès, è solo un sogno.

Giovedì 16 marzo ore 21, Filippo Paolasini e Lucia Bianchi sono i protagonisti di “Ciao amore ciao. Un’inchiesta su Luigi Tenco”, per una produzione Asini Bardasci. Lo spettacolo si muove tra musica, parole e ricerca storica attorno alla figura di Luigi Tenco, tra i grandi miti della storia della musica italiana. Il racconto della vita di un cantautore romantico e dannato, il suo sguardo glaciale, così vero da renderlo diverso dai colleghi finti e patinati dello star system della musica italiana del tempo. Il suo è stato un suicidio o un omicidio? Rimane certo che la sua esistenza in vita abbia donato a tutta la musica italiana un’immensa eredità artistica.

Partendo dalla narrazione epica della spedizione degli Argonauti alla ricerca del vello d’oro e del rapporto tra Giasone e Medea, sabato 22 aprile ore 21 il filosofo e performer teatrale Cesare Catà illumina le dinamiche di coppia attuali in “Se Giasone fosse rimasto single”, lezione spettacolo in cui si mescolano i linguaggi della filosofia e della stand-up comedy, dando vita a un anomalo monologo. La storia di Medea, di Giasone e degli Argonauti è narrata con costanti riferimenti all’universo delle relazioni amorose nel mondo contemporaneo; lo storytelling dell’epica antica si interseca con le contraddizioni del mondo moderno, alternando registri e idiomi differenti. Gli spettatori sono invitati a un viaggio mirabolante come quello degli Argonauti, in un percorso che ricerca i significati simbolici nascosti dei testi classici, tra ironia e indagine filosofica.

Chiude la rassegna, sabato 13 maggio ore 21, “In faccia al mare”, performance finale del laboratorio di Teatro Integrazione della Rete del Sollievo di Jesi ASP Ambito IX e Teatro Giovani Teatro Pirata, in collaborazione con Dipartimento di Salute Mentale ASUR Area Vasta 2 di Jesi, Cooss Marche. La regia è di Lucia Palozzi e Arianna Baldini.

Un gruppo di persone sono riunite in una locanda di fronte al mare; ognuna ha la sua storia, il suo viaggio, i suoi desideri; ognuno di essi ha la sua stanza, dove è solo con sé stesso, dove riflette e riposa; ma vivendo insieme nella locanda si incontrano e l’incontro genera nuove prospettive, sfide, possibilità; infine, di fronte a loro, il mare: l’assoluto, il meraviglioso, l’immenso, l’incomprensibile. Tutti noi siamo ogni giorno di fronte a queste tre dimensioni dell’esistenza – noi stessi, l’altro, l’ignoto – tutti noi possiamo riconoscerci in questi personaggi impegnati a raccontarsi, a conoscersi, a cercare di dare un senso al comune viaggio che chiamiamo vita.

BIGLIETTI

Platea e palchi € 18.00 | ridotto* € 15.00

*riduzione valida per under 25, over 65 e convenzionati vari

Spettacolo 13 maggio In faccia al mare € 3.00

BIGLIETTI IN VENDITA dal 24 gennaio 2023 nei seguenti punti:

– Teatro Giovani Teatro Pirata – Tel. 0731.56590 – 334.1684688

– AMAT/ Biglietterie del circuito – www.amatmarche.net

– Prevendita on-line www.vivaticket.it Call Center 071.2072439

– Biglietteria Teatro Comunale di Montecarotto Tel. 334.1684688

un’ora prima dell’inizio dello spettacolo

 PROMO CARNET 4 SPETTACOLI € 42.00

Acquista subito i 4 biglietti per i 4 appuntamenti.

 INFORMAZIONI

Teatro Giovani Teatro Pirata – Tel. 0731.56590 – 334.1684688

lun-ven 9.00/17.00 – biglietteria@atgtp.it – www.atgtp.it

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venerdì 17 febbraio / ore 21.00

Mario Perrotta

UN BÈS

di e con Mario Perrotta, produzione Teatro dell’Argine

Un bès… Dam un bès, uno solo! Che un giorno diventerà tutto splendido. Per me e per voi

Provo a chiudere gli occhi e immagino: io, così come sono, con i miei 40 passati, con la mia vita – quella che so di avere vissuto – ma senza un bacio. Neanche uno. Mai.

Senza che le mie labbra ne abbiano incontrate altre, anche solo sfiorate. Senza tutto il resto che è comunione di carne e di spirito, senza neanche una carezza. Mai.

E allora mi vedo – io, così come sono – scendere per strada a elemosinarlo quel bacio, da chiunque, purché accada.

Ecco, questo m’interessa oggi di Antonio Ligabue: la sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine – oltre il confine – là dove un bacio è un sogno, un implorare senza risposte che dura da tutta una vita. Voglio avere a che fare con l’uomo Antonio Ligabue, con il Toni, lo scemo del paese. Mi attrae e mi spiazza la coscienza che aveva di essere un rifiuto dell’umanità e, al contempo, un artista, perché questo doppio sentire gli lacerava l’anima: l’artista sapeva di meritarlo un bacio, ma il pazzo, intanto, lo elemosinava.

Voglio stare anch’io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentro e qual è fuori.

Mario Perrotta è una delle figure più interessanti del panorama teatrale italiano contemporaneo. Conosciuto a livello nazionale ed internazionale per il suo lavoro di Teatro Civile, ha raggiunto la notorietà grazie al monologo teatrale “Italiani Cincali”, dedicato agli italiani minatori in Belgio.

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giovedì 16 marzo / ore 21.00

Filippo Paolasini e Lucia Bianchi

CIAO AMORE CIAO

Un’inchiesta su Luigi Tenco

di Filippo Paolasini e Fabiola Fidanza, produzione Asini Bardasci

Il 27 gennaio del 1967, mentre tutta l’Europa si apprestava a vivere un grande periodo di contestazioni, a Sanremo, un paese sospeso tra il sogno e la realtà a pochi chilometri dalla Costa Azzurra francese, durante il Festival della canzone italiana, il cantautore Luigi Tenco veniva trovato cadavere in una stanza del lussuoso albergo Savoy. Finiva così la sua personalissima rivoluzione, liberando definitivamente ogni dubbio sulle sue qualità artistiche e proiettandolo nel paradiso dei grandi miti della storia della musica italiana…

“Ciao amore ciao” si muove tra musica, parole e ricerca storica attorno alla figura di Luigi Tenco. Il racconto della vita di un cantautore romantico e dannato, il suo sguardo glaciale, così vero da renderlo diverso dai colleghi finti e patinati dello star system della musica italiana del tempo. Il suo è stato un suicidio o un omicidio? Rimane certo che la sua esistenza in vita abbia donato a tutta la musica italiana un’immensa eredità artistica.

Lo spettacolo ha un taglio cinematografico e la narrazione è unita a momenti in cui la messa in scena entra in “quarta parete”, rivivendo a pieno le emozioni e le atmosfere di quegli anni.

“Ciao amore ciao” è portato in scena da Filippo Paolasini, che in un gioco di metamorfosi entra ed esce dalle vesti del cantante per raccontare una storia difficile e travagliata, e da Lucia Bianchi che impersona tutte le donne della vita di Tenco, dalla madre a Dalida, passando per la giovane intervistatrice alla misteriosa Valeria. In scena anche la band composta da tre musicisti che, oltre a suonare dal vivo, si presta al gioco teatrale portando lo spettacolo ad una coralità evocativa che rende appieno i fatti realmente accaduti. Questi gli ingredienti di uno spettacolo totale: musica, teatro e non solo, per rivivere le atmosfere del boom degli anni ’60, per riportare alla luce, dopo più di cinquant’anni dalla sua scomparsa, il mito di Luigi Tenco.

Note di regia / Per chi, come me, ha una grande passione per la musica italiana, Luigi Tenco non può che essere uno dei cantanti fondamentali da conoscere e stimare. Persino l’ascoltatore più distratto, di fronte a canzoni come: “mi sono innamorato di te, perché non avevo niente da fare…” o “Vedrai, Vedrai” non può fare a meno di accorgersi del grande mistero che gira attorno questo cantautore. Di Tenco ho ricordi legati all’infanzia, mio padre lo cantava spesso e per questo l’ho sentito sempre familiare, come una foto in un album di famiglia da sfogliare insieme: “Ti ricordi di lui? Ah sì Luigi, povero, che brutta fine che ha fatto…”. Questo sentimento di affetto mi è tornato in testa fortissimo e ho capito che, a più di cinquant’anni dalla tragica notte dove Luigi sarebbe potuto diventare l’icona della musica italiana, era venuto il momento di svelare il giallo della sua morte e donargli un fiore a modo mio: questo spettacolo. Ciao Luigi Ciao.

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sabato 22 aprile / ore 21.00

Cesare Catà

SE GIASONE FOSSE RIMASTO SINGLE

di e con Cesare Catà

Mescolando i linguaggi della filosofia e della stand-up comedy, questa lezione-spettacolo si presenta come un anomalo monologo nel quale la storia di Medea, di Giasone e degli Argonauti è narrata con costanti riferimenti all’universo delle relazioni amorose nel mondo contemporaneo.

Lo storytelling dell’epica antica si interseca con le contraddizioni del mondo moderno, alternando registri e idiomi differenti.

Gli spettatori sono invitati a un viaggio mirabolante come quello degli Argonauti, in un percorso che ricerca i significati simbolici nascosti dei testi classici, tra ironia e indagine filosofica.

Una comicità colta e intelligente, che partendo dalla narrazione epica dice qualcosa sulle dinamiche di coppia attuali. Senza esagerare nel confronto, naturalmente. Per fortuna non tutte le donne sedotte e abbandonate uccidono per vendetta i propri figli.

“Catà – scrive Roberta Rocchetti – ci ricorda quanto la nostra esistenza sia ancora un capriccio degli dèi come millenni fa, ma lo fa senza l’ombra di una volontà di giudizio o direttiva morale, da vero filosofo, leggero e profondo, incisivo e scorrevole, elegante, mai volgare, mai autoreferenziale, un divulgatore vero, un uomo di spettacolo, un soggetto di cui c’è un gran bisogno al momento”.

Filosofo e performer teatrale, Cesare Catà è autore di saggi di filosofia e letteratura, di traduzioni, di testi drammatici, e del libro di racconti “Efemeridi. Storie, amori e ossessioni di 27 grandi scrittori”. Si esibisce regolarmente con monologhi e lezioni-spettacolo.

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sabato 13 maggio / ore 21.00

IN FACCIA AL MARE

Performance finale del laboratorio di Teatro Integrazione della Rete del Sollievo di Jesi ASP Ambito IX e Teatro Giovani Teatro Pirata. In collaborazione con Dipartimento di Salute Mentale ASUR Area Vasta 2 di Jesi, Cooss Marche.

Regia Lucia Palozzi e Arianna Baldini.

Un gruppo di persone sono riunite in una locanda di fronte al mare; ognuna ha la sua storia, il suo viaggio, i suoi desideri; ognuno di essi ha la sua stanza, dove è solo con sé stesso, dove riflette e riposa; ma vivendo insieme nella locanda si incontrano e l’incontro genera nuove prospettive, sfide, possibilità; infine, di fronte a loro, il mare: l’assoluto, il meraviglioso, l’immenso, l’incomprensibile. Tutti noi siamo ogni giorno di fronte a queste tre dimensioni dell’esistenza – noi stessi, l’altro, l’ignoto – tutti noi possiamo riconoscerci in questi personaggi impegnati a raccontarsi, a conoscersi, a cercare di dare un senso al comune viaggio che chiamiamo vita.

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