CRONACAFALCONARAIN PRIMO PIANO

“Le barriere antirumore lungo la linea ferroviaria vanno impedite anche a livello progettuale”

“Le barriere antirumore lungo la linea ferroviaria vanno impedite anche a livello progettuale”

FALCONARA MARITTIMA –  Appresa la notizia della costituzione del Comitato “No alle barriere ferroviarie fonoassorbenti” di Chiavari (GE), contrario alla realizzazione di barriere fonoassorbenti nelle località costiere liguri, il Coordinamento dei Comitati marchigiani “No al Muro, Sì al Mare”, nato a Falconara Marittima, per poi allargarsi a tutta la regione Marche, per contrastare il progetto delle barriere lungo la costa marchigiana, ed il Comitato “Cittadini in rete” di Termoli (CB) hanno contattato il portavoce del comitato ligure, Davide Grillo, per offrire sostegno, informazioni utili e disponibilità totale alla costituzione di un fronte unico nazionale contrario alla realizzazione di barriere antirumore, gravemente impattanti sui territori in cui vengono progettate, come soluzione al problema della rumorosità dei treni che attraversano centri abitati.

La comune battaglia è stata, da subito, motivo di immediata comunità d’intenti, tanto da stimolare la realizzazione di un comunicato stampa che sancisca la costituzione di un Comitato comune, di interesse nazionale, atto a coordinare azioni tese al contrasto di quello che, da anni, denunciamo come una follia amministrativa: la realizzazione di barriere antirumore, alte fino ad 8 metri, in aderenza di case, scuole, edifici pubblici e in sfregio al patrimonio paesaggistico italiano, davanti a scorci panoramici di inestimabile valore come le città del Golfo del Tigullio e le Cinque Terre, patrimonio dell’UNESCO, località invidiata nel mondo per la sua straordinaria bellezza e mete turistiche affermatissime.

Cosa ne sarebbe di questa terra, come di tutte quelle su cui si progettano barriere così imponenti? Che riflessi negativi avrebbe per il turismo della Liguria, delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise e di tutti i territori a vocazione turistica in cui si pensa ad un tale progetto? E quali conseguenze ci sarebbero a livello di salute e di ambiente?

Le barriere antirumore vanno impedite non solo nella costruzione, ma anche a livello progettuale, visto che ci sono tecnologie alternative, adottate dagli altri Stati membri dell’Europa, che permetterebbero di raggiungere gli obbiettivi di riduzione del rumore prodotto dai treni.

La politica nazionale ha l’opportunità di correggere questa problematica correggendo le norme in contrasto con questo obiettivo, come richiede anche RFI stessa.

Sarà compito dei Comitati “No Muro” italiani continuare a combattere affinché si continui ad evitare soluzioni architettoniche che peggiorano la vita dei cittadini italiani, invece di migliorarla.

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it