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Tanta cocaina e hashish nelle Marche dalla Romagna: maxi operazione dei carabinieri con 15 arresti / VIDEO

Tanta cocaina e hashish nelle Marche dalla Romagna: maxi operazione dei carabinieri con 15 arresti / VIDEO

ANCONA – Alle prime luci dell’alba, nella provincia dorica ed in quelle di Macerata, Rimini e Cesena, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Ancona, coadiuvati dal Nucleo Cinofili Carabinieri di Pesaro e da un elicottero del 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara, con un dispositivo di 100 militari, nell’ambito dell’operazione denominata “Bistrot”, hanno dato esecuzione a 15 misure cautelari (13 custodiali, 2 coercitive non custodiali) oltre che 2 misure patrimoniali e 25 perquisizioni domiciliari per traffico di sostanze stupefacenti, estorsione ed autoriciclaggio.

L’indagine è stata condotta dai carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima che, attraverso lo stretto coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Ancona, hanno posto in essere mirate attività investigative a partire dall’ottobre del 2019, arrivando a formulare 400 capi d’imputazione a carico di 40 indagati risultati coinvolti a vario titolo nella complessa informativa redatta dagli investigatori.

La stessa ha avuto origine da un episodio estorsivo consumato a Falconara Marittima nel luglio del 2019, che ha visto coinvolti due giovani del posto, K.Y., di origini tunisine e I.A., italiano, all’epoca appena maggiorenni. I carabinieri, nella circostanza, arrestarono in flagranza il primo dopo aver accertato che aveva percosso il coetaneo pretendendo la restituzione di un debito di 18.000 euro derivante da una partita di hashish non pagata. K.Y., per la vicenda, è stato condannato alla pena di 3 anni e 10 mesi di reclusione.

L’arresto ha messo in luce uno scenario allarmante: due giovanissimi già risultavano coinvolti in un traffico di sostanze stupefacenti da diverse decine di migliaia di euro, con l’offerta rivolta a consumatori nati tra il 1995 ed il 2005, la cosiddetta “Generazione Z”.

Fin dall’inizio dell’indagine venne a delinearsi l’esistenza di una pluralità di soggetti di etnia nordafricana, capaci di immettere sul mercato locale ingenti quantitativi di hashish e talvolta coprire anche l’offerta con altre sostanze come cocaina e marijuana. Il citato K.Y. arrivava ad acquistare fino a 7 chilogrammi di hashish ogni mese da un ignoto connazionale, cedendo a sua volta quantitativi medi di circa 1 chilo ad altri coetanei che si occupavano della successiva vendita al dettaglio, piazzando lo stupefacente, fino a quanto allora accertato, tra i ragazzi di Falconara Marittima e la frazione di Castelferretti.

Le attenzioni dei militari della Tenenza venivano quindi rivolte ad identificare il «grossista» di hashish del giovane pusher falconarese, che veniva successivamente identificato in E.F.A., marocchino 33enne residente ad Agugliano,  risalendo, tramite quest’ultimo anche ai suoi fornitori, due connazionali 35enni, residenti rispettivamente a Cesena ed Ancona ed acclarando altresì, che lo spaccio era diffuso nelle province di Ancona, Rimini e Forlì-Cesena.

Inoltre, come spesso accade nel mondo dello spaccio, vi sono soggetti privi di scrupoli che integrano la loro capacità criminale con altri reati “satelliti”, quali l’estorsione verso i clienti debitori ed il riciclaggio di denaro sporco. Tale ricorrenza è stata accertata anche nel corso di questa indagine, nella quale sono emerse precise responsabilità penali a carico di un quartetto, deputato, oltre che allo spaccio sulla piazza di Ancona, alla riscossione dei crediti vantati dai promotori del sodalizio. I quattro, H.K. un tunisino 28enne residente a Polverigi (AN), e tre italiani, ovvero S.M. 30enne anconetano, residente a Sirolo (AN), S.F., 26enne, anconetano, residente a Camerano (AN) e B.C., 26enne di Camerino (MC), residente a Numana (AN), costringevano un giovane italo-marocchino 25enne ad accedere ad una finanziaria per un prestito di 10.000 euro e saldare così un debito di droga, minacciando violenze nei suoi confronti e verso la sua fidanzata; inoltre, qualora la vittima non avesse finanziato il denaro per tempo avrebbe anche dovuto “regalare” al tunisino H.K. la sua autovettura personale, del valore di circa 7.000 euro.

Tra i predetti, H.K., era già noto ai militari per la particolare indole violenta: fu infatti arrestato dai carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima il 6 ottobre 2018, quando, fuggito ad un controllo stradale dopo aver speronato una pattuglia, fu raggiunto ed arrestato presso la propria abitazione, dove, nel corso di una colluttazione, tentò vanamente di aggredire i militari con un coltello.

Il riciclaggio, invece, si è configurato con l’investimento del denaro ricavato col traffico di droga da parte di una donna, P.J., 31enne di Ancona, residente a Polverigi (ma domiciliata ad Agugliano) e moglie di E.F.A., nell’avviamento di un negozio di abbigliamento in centro ad Ancona. Per lei l’accusa è stata reinquadrata nel reato di autoriciclaggio, avendo la stessa partecipato attivamente all’attività delittuosa che ha originato il guadagno illecito e che aveva successivamente tentato di “ripulire” con l’apertura di un esercizio commerciale.

Un lavoro complesso quello dei carabinieri di Falconara che si è tradotto nelle oltre 300 pagine di ordinanza a firma del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale dorico che, accogliendo le richieste validate dalla Procura, ha emesso le odierne misure cautelari (4 in carcere, 9 agli arresti domiciliari, 2 obblighi di dimora, nonché il sequestro dei conti correnti e del negozio di abbigliamento al centro dell’ipotesi di autoriciclaggio).

Con l’operazione “BISTROT”, i Carabinieri di Falconara hanno inflitto un durissimo colpo al mercato della droga non solo della provincia di Ancona, con particolare riferimento allo spaccio di hashish, ormai sempre più presente tra i giovanissimi.

  • Custodia cautelare in carcere per:
  1. E.M., 37enne marocchino, residente ad Ancona;
  2. A.M., 35enne marocchino, residente a Cesena;
  3. K., 29enne tunisino, residente a Polverigi;
  4. F., 27enne albanese, residente ad Ancona.
  • Arresti domiciliari con braccialetto elettronico per:
  1. J., 31enne di Ancona, residente a Polverigi (con anche il sequestro del negozio e dei conti correnti intestati);
  2. C., 25enne di Ancona, ivi residente;
  3. M., 30enne di Jesi, residente ad Ancona;
  4. M., 30enne di Ancona, residente a Sirolo;
  5. M., 47enne di Ancona, ivi residente;
  6. P.A., 39enne di Ancona, ivi residente;
  7. A., 25enne di Ancona, ivi residente;
  8. A., 58enne di Ancona, ivi residente;
  9. P., 42enne di Loreto, residente ad Osimo.
  • Obbligo di dimora nel comune di residenza per:
  1. F., 26enne di Ancona, residente a Camerano;
  2. C., 26enne di Camerino, residente a Numana.

A finire nell’ordinanza dorica anche ulteriori attività di riscontro realizzate, nell’ambito di un autonomo procedimento penale, dai carabinieri della Compagnia di Riccione che, tra il 27 ed il 29 gennaio scorso, hanno proceduto al sequestro di 80 kg. di hashish e 20 kg. di marijuana, indagine  cui risulta coinvolto uno dei soggetti attualmente indagati, dimostrando ulteriormente la pervicacia del sodalizio nel procacciamento di importanti volumi di stupefacente.

Nel corso delle indagini, sono stati effettuati numerosi arresti dai militari di Falconara, tutti in flagranza di reato e  prodromici alla dimostrazione dell’esistenza di una complessa rete di spaccio che vedeva ai vertici soggetti di origini nordafricane che a loro volta rifornivano i pusher locali, stanziati su tutta la provincia di Ancona. Tra le operazioni più importanti meritano di essere ricordate le seguenti:

  • 11 febbraio 2020, arresto di un magazziniere 54enne di Ancona, trovato sul posto di lavoro con 1 kg. di hashish nell’armadietto. All’esito della convalida, l’interessato, collocato agli arresti domiciliari, perdeva anche il posto di lavoro;
  • 21 febbraio 2020, arresto di E.F.K., 40enne, residente ad Ancona, uno dei 2 fratelli marocchini del citato E.F.A., ritenuto anch’egli tra i principali promotori e finanziatori del traffico di hashish nella provincia dorica. Lo straniero fu bloccato sull’A14, presso la stazione di servizio “Conero Ovest”, con 5 chili di hashish nascosti nel vano motore di un’Audi bianca. Dopo l’udienza di convalida l’uomo veniva sottoposto a custodia cautelare in carcere;
  • 3 aprile 2020, arresto, in pieno lockdown, in zona Baraccola, di Ancona del predetto “grossista” E.F.A. e di E.F.R., rispettivamente 33enne e 48enne, ovvero gli altri due fratelli del citato E.F.K., i quali venivano sorpresi dai carabinieri a bordo di un veicolo con 100 grammi di cocaina. Le successive perquisizioni domiciliari permettevano anche il sequestro di 21mila euro. Per entrambi veniva disposta la custodia cautelare in carcere.

Nel bilancio totale dell’indagine è stato appurato un traffico pari a 153 kg. di hashish, 1,4 kg. di cocaina e 20,2 kg. di marijuana, per un presunto ricavo di circa un milione di euro.

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