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“Serve un piano straordinario per fronteggiare la crisi del turismo ed evitare il tracollo”

“Serve un piano straordinario per fronteggiare la crisi del turismo ed evitare il tracollo”

Gabriele Di Ferdinando: “Le imprese turistiche e ricettive marchigiane escono da 80 giorni di chiusura. In questo periodo il 79,5 per cento ha sospeso l’attività mente il 19,2 per cento si è dovuto limitare alle consegne a domicilio. Stimata una perdita di fatturato del 65 per cento nel 2020”

ANCONA – Un valore aggiunto di 1,3 miliardi di euro, che contribuisce per il 3,5 per cento al Pil regionale. E’ il peso del turismo nella regione Marche. Un settore forte di oltre 9 mila esercizi ricettivi, tra alberghi, bar, ristoranti, agriturismi con 45 mila addetti. Ai quali vanno aggiunti 873 stabilimenti balneari con più di 3 mila addetti. Senza considerare l’indotto, che, soprattutto nella stagione estiva, vive di turismo: artigianato artistico e tradizionale, commercio, ecc.

Una perdita del fatturato del 65 per cento nel 2020. E’ quanto emerge da una indagine di Cna Marche tra le imprese turistiche della regione.

“Gli imprenditori marchigiani del turismo” sostiene Gabriele Di Ferdinando (nella foto) “sono preoccupati, perché temono che, le regole dei protocolli sanitari, comportino una riduzione dell’attività. A pensarla così è il 63,4 per cento degli imprenditori mentre il 34,1 per cento teme maggiori costi di gestione e la necessità di nuovi investimenti. Il 78 per cento è convinto di perdere molti clienti con le nuove regole”

Quasi tre mesi di lock down. Le imprese turistiche e ricettive marchigiane escono da 80 giorni di chiusura. In questo periodo il 79,5 per cento ha sospeso l’attività mente il 19,2 per cento si è dovuto limitare alle consegne a domicilio.

Si riparte ma servono aiuti. Dal 18 maggio le strutture ricettive riaprono. A fine mese seguiranno gli stabilimenti balneari. Ma per resistere occorre il sostegno delle istituzioni.

“Chiediamo” afferma Di Ferdinando “l’introduzione del bonus turismo, contributi a fondo perduto per gli affitti degli immobili e per compensare il crollo del fatturato, un piano straordinario per il rilancio del settore dotato di un fondo specifico per la promozione della destinazione Marche, estensione delle concessioni demaniali fino al 2033 in tutti i comuni costieri per dare stabilità al segmento”.

 

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