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Due cugini rapinano il supermercato Coal di Pergola ma vengono subito arrestati dai carabinieri 

Due cugini rapinano il supermercato Coal di Pergola ma vengono subito arrestati dai carabinieri 

PERGOLA – I carabinieri della Stazione di Pergola, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo di Fano, hanno tratto in arresto per rapina a mano armata e porto abusivo di arma due cugini del posto, di 36 e 43 anni.

Erano circa le 19 di sabato sera con il supermercato Coal di viale Martiri della Libertà ormai in prossimità dell’orario di chiusura, quando i due giovani, a bordo di una Lancia Y vecchio modello di colore grigio, condotta dal più giovane, hanno raggiunto l’esercizio. A scendere dall’auto un uomo corpulento, alto 1,80 circa, che travisato da una mascherina chirurgica, da occhiali da sole e una felpa grigia con cappuccio, ha fatto ingresso nel supermercato imbracciando una pistola di colore argento.

Attimi di paura sia per un cliente in procinto di pagare la propria spesa, che per la cassiera in quel momento intenta a prelevare da uno scaffale un uovo di pasqua in favore dell’utente.

“Stai tranquilla, stai buona, non ti succede niente, non urlare”, queste le parole profferite verso la dipendente sotto la minaccia della pistola, prima di invitarla ad aprire le 2 casse ed arraffare quanti più soldi possibile. Circa 1.100 euro il bottino, per lo più in banconote di piccolo taglio da 5, 10 e 20 euro.

Al sopraggiungere di un altro commesso, è subito intervenuta la richiesta del rapinatore indirizzata a tutti i presenti di sdraiarsi a terra, prima che lo stesso uscisse repentinamente dall’esercizio, per allontanarsi a bordo dell’auto condotta dal complice.

Immediato l’intervento dei militari, in quel momento impegnati nei controlli finalizzati al rispetto delle misure anti-contagio da Covid–19.

Sul posto i militi della locale Stazione hanno visionato nell’immediatezza e con la massima attenzione, le immagini: un tatuaggio sul dorso della mano e caratteristiche fisiche particolari, ma ancora poco per una compiuta identificazione del rapinatore.

Nel frattempo altri militari hanno cercato di attingere in paese qualche informazione in più: poco lontano dal supermercato alcuni hanno riferito loro di aver notato una Lancia Y grigia vecchio modello allontanarsi in orario compatibile con quello della rapina, oltrepassando l’incrocio che va verso Viale Kennedy servito da stop a tutta velocità, con il rischio di collidere con altri utenti della strada.

I sospetti dei militari a questo punto sono divenuti più concreti, ben conoscendo che proprio quel modello di macchina risultasse in uso al più giovane dei cugini e che l’uomo entrato nel supermercato, quanto a corporatura e movenze, potesse proprio essere il più anziano.

Unitamente al Nucleo Operativo di Fano è stato predisposto quindi un servizio di osservazione presso le rispettive abitazioni. Solo in tarda serata, al loro rientro a casa, sono scattate le perquisizioni. Nella camera da letto del più giovane è stata trovata la somma di euro 700, mentre all’interno di una piccola rimessa situata nel cortile della sua abitazione, ma di proprietà di un vicino, è stata trovata, all’interno di un passamontagna, la pistola del tipo Beretta, finta ma in ferro, quindi perfettamente identica al modello reale; nascondiglio lontano da occhi indiscreti e con ogni probabilità scelto in quanto raggiungibile ma non a lui direttamente riconducibile.

Il 46enne, invece, è stato invece fermato sotto casa mentre rientrava a piedi: in tasca ancora i 400 euro (la parte mancante della refurtiva, che quindi è stata interamente recuperata) e i vestiti indossati, le scarpe, gli occhiali da sole, erano ancora quelli ripresi dai filmati.

A certificare le loro gravi responsabilità i messaggi intercorsi tra i due  tramite la piattaforma WhatsApp nelle ore che hanno preceduto l’evento; messaggi dai quali è emerso il loro incontro e dai quali si comprendono, seppure in maniera velata, i loro propositi criminosi.

Le evidenze raccolte hanno permesso di dichiararli in arresto e di tradurli subito presso il carcere pesarese di Villa Fastiggi.

Le indagini, sin dal primo intervento, sono state dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro. Questa mattina, all’esito dell’udienza di convalida richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica titolare delle indagini, dottoressa Valeria Cigliola, per entrambi è stata confermata la misura cautelare del carcere.

Un fatto grave per la comunità pergolese, che ha avuto però una  risposta importante e immediata da parte dei carabinieri della Compagnia di Fano, impegnati in questi giorni, con il dispiego massimo delle forze a disposizione, a garantire il rispetto delle misure anti-contagio, ma sempre pronti a perseguire qualsiasi forma di illegalità.

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