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Decreto liquidità: ecco le nuove misure per artigiani, piccole imprese, partite Iva e autonomi

Decreto liquidità: ecco le nuove misure per artigiani, piccole imprese, partite Iva e autonomi

Chi potrà usufruire di crediti a garanzia e prestiti. Sospesi versamenti e ritenute d’acconto: per chi e come. La Cna di Pesaro e Urbino prova a sintetizzare i primi provvedimenti del Governo approvati ieri sera. Molte le novità

PESARO – L’ultimo piano straordinario del Governo sul fronte economico per fronteggiare l’emergenza sanitaria già denominato “Decreto liquidità”, prevede numerose e importanti misure di sostegno alle imprese e attività economiche, con particolare riferimento all’artigianato e alla piccola impresa. La CNA di Pesaro e Urbino ha provato a sintetizzare le misure predisposte dal Governo e illustrate appena ieri sera dal premier Conte.

Credito alle imprese, garanzia dal 70 al 100%:

Attraverso la Sace (la società per azioni del gruppo italiano Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore assicurativo-finanziario), sarà possibile fornire garanzie su prestiti alle imprese medio grandi, ma anche alle Pmi: in tutto l’importo massimo di garanzie è pari a 200 miliardi. Di questi, 30 miliardi sono destinati alle Pmi come rafforzamento rispetto al supporto del fondo per le Pmi. Una quota di 50 all’export. L’impresa che ha utilizzato tutta la capacità che ha su quel fondo (ad esempio 5 milioni di finanziamento massimo) potrà rivolgersi a Sace. Per tutte quante le imprese la garanzia può essere affidata fino al 31 dicembre 2020 e comunque per finanziamenti non superiori a sei anni. La soglia del prestito è pari al 25% del fatturato 2019. Questo in linea di massima. Il tasso d’interesse nel primo anno non deve superare lo 0,25% per le Pmi e lo 0,50% per le altre imprese.

Garanzia al 100% solo per ricavi fino a 3,2 milioni

Per le sole Pmi, il 100% sarà possibile a copertura di nuovi finanziamenti concessi a chi ha ricavi fino a 3,2 milioni e fino al minor importo tra il 25% del fatturato e 800mila euro. Non serve l’istruttoria del Fondo sul merito di credito ma il 100% si ottiene solo in forma mista: 90% dallo Stato e 10% dai Confidi. LA CNA chiarisce che è prevista la Garanzia totale anche per prestiti concessi a PMI con fatturato fino a 800mila euro e fino al 15% del fatturato, quindi per un massimo di 120mila euro: in questo caso serve la valutazione del Fondo. I tassi di interesse dovrebbero collocarsi tra 0,2 e 0,5%. In tutte le altre situazioni, fino a un importo massimo di 5 milioni di euro, la garanzia sarà concedibile solo entro il 90% (con valutazione generale ai fini degli accantonamenti ma senza la valutazione sull’andamento economico).

 Partite Iva e microimprese: fino a 25mila euro prestiti automatici

Un universo complesso e fino ad ora escluso da forme concrete di sostegno al reddito. La CNA di Pesaro e Urbino informa che con questo nuovo decreto i tempi saranno più rapidi e grazie ad una procedura automatica si potranno avere prestiti fino a 25 mila euro; sia per le piccole e medie imprese, sia per persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni. E comunque non oltre il 25% del fatturato del beneficiario dell’ultimo bilancio (con restituzione fino a 6 anni e inizio del rimborso non prima di 18-24 mesi). Il decreto stabilisce anche che tutte le misure previste dal precedente Dl Cura Italia, soprattutto relative alla semplificazione e alla gratuità dell’accesso, sono prorogate fino al termine del 2020 per l’intero pacchetto del Fondo di garanzia e quindi non solo per i prestiti fino al 25mila euro. Ad ogni modo ora sarà determinante lo stanziamento delle risorse a supporto. Nel Decreto approvato ieri per ora dovrebbe esserci solo 1 miliardo di euro (bozza ancora provvisoria).

La sospensione dei versamenti fiscali e contributivi mesi aprile e maggio è subordinata al calo dei ricavi.

Imprese e professionisti: versamenti sospesi con il calo del fatturato

La CNA informa che la sospensione dei versamenti per i mesi di aprile e maggio sarà ancorata al volume di ricavi o compensi. Se non superano i 50 milioni di euro, il calo dei ricavi o compensi per accedere alla sospensione dei versamenti di Iva, ritenute, contributi e premi Inail deve essere del 33% rispetto a marzo e aprile 2019. Se si superano i 50 milioni di euro, il calo invece deve essere del 50 per cento. I versamenti dovranno essere effettuati entro il 30 giugno in un’unica soluzione o in 5 rate sempre a partire da giugno. Viene prevista comunque una verifica incrociata con Inps, Inail ed altri enti previdenziali che comunicheranno all’Agenzia delle Entrate chi si è avvalso della sospensione. Sarà quest’ultima poi a segnalare i riscontri sui requisiti di ricavi o compensi che davano diritto ad avvalersi della possibilità. Con il rischio di essere poi sanzionati per chi ne ha usufruito senza averne le condizioni.

Autonomi e Agenti: ritenute d’acconto sospese fino a luglio

Per gli autonomi con ricavi o compensi fino a 400mila euro nel periodo compreso tra il 17 marzo 2020 (data di entrata in vigore del Dl n. 18 “Cura Italia”) e il 31 maggio 2020 (in luogo del 31 marzo 2020) ci sarà uno stop alle ritenute d’acconto operate dai sostituti d’imposta sui redditi di lavoro autonomo e quelle sulle provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento d’affari. Questo a condizione che nel mese precedente non abbiano sostenuto spese per prestazioni di lavoro dipendente o assimilato. I contribuenti interessati torneranno a versare le ritenute d’acconto non operate dal sostituto in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2020 (in luogo del 31 maggio 2020) o rateizzando fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di luglio 2020 (in luogo di maggio 2020), senza applicazione di sanzioni e interessi.

Per ulteriori informazioni rivolgersi agli Uffici CNA della provincia di Pesaro e Urbino.

 

 

 

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