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“Per lo sviluppo dell’entroterra indispensabile il completamento della Fano – Grosseto”

“Per lo sviluppo dell’entroterra indispensabile il completamento della Fano – Grosseto”

Cisl e Cgil di Urbino preoccupate dopo le dichiarazioni del Dg di Confindustria Marche Nord

URBINO – Comprensibile la dura presa di posizione del sindaco di Urbino Maurizio Gambini rispetto alle dichiarazioni fatte, sabato scorso nell’incontro di Borgo Pace, dal Direttore generale di Confindustria Marche Nord , nonché vice presidente regionale di CCIA Marche, in merito alla vicenda del completamento della importante infrastruttura stradale Fano-Grosseto, invocata a gran voce dai sindaci presenti.

“Le dichiarazioni del dirigente confindustriale – affermano Irmo Foglietta della Cgil di Urbino e Leonardo Piccino della Cusl di Urbino – sono state sorprendenti e per certi aspetti incomprensibili, visto che proprio gli industriali, da tempo lamentano la difficoltà ad operare e promuovere nuovi investimenti nella provincia di Pesaro Urbino a causa del mancato completamento dell’arteria e della carenza di infrastrutture necessarie (trasporti, collegamenti internet veloce, ecc.).

“Fa riflettere, ma rimane incomprensibile, la presa di posizione degli industriali pesaresi, ma anche del sistema camerale, che sottolineano la maggiore utilità della Quadrilatero rispetto alla storica superstrada che avrebbe il compito di avvicinare la sponda adriatica a quella tirrenica, notoriamente più attrezzata per i collegamenti internazionali.

“Sembra quasi un velato disimpegno verso  l’entroterra  pesarese,  nonostante  insiste una storica presenza manifatturiera di tutto rispetto (settore mobiliere, gomma- plastica, mangimifici, ecc), che pure necessita di un adeguato sistema infrastrutturale per continuare ad operare nel territorio.

“Cgil e Cisl Urbino – aggiungono Irmo Foglietta e Leonardo Piccino -, esprimono forte preoccupazione per queste dichiarazioni che suonano come un campanello di allarme.

Allo stesso modo, sono altrettanto disarmanti le dichiarazioni di diversi sindaci, che rivendicano con forza un maggiore impegno del governo centrale ad incrementare la dotazione finanziaria della Provincia e degli Enti Comunali per sostenere lo sviluppo dell’entroterra, mentre continuano a difendere identità amministrative infinitesimali, senza tener conto dell’evoluzione del mondo globalizzato che impone di rivedere i  costi e assetti per reggere le sfide della sostenibilità sociale e ambientale  dello  sviluppo .

“Cgil e Cisl di Urbino sono convinti che la strada praticabile per riportare cittadini e lavoro in territori ormai asfittici di popolazione residente resta quella di fare sistema attraverso l’associazionismo o le fusioni dei comuni se si vuole attirare risorse ed investitori.

“Promuovere fusioni, o almeno la gestione associata dei servizi comunali, può essere la nuova scommessa per amministratori e cittadini  per evitare  il rischio che il processo  di invecchiamento e spopolamento, unito alla perdita di interesse,  consegni buona parte della provincia pesarese – concludono Irmo Foglietta della Cgil di Urbino e Leonardo Piccino della Cusl di Urbino – ad un oblio ingiustificato con costi sociali sempre più ingenti”.

 

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