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Mario Vichi: “All’Opera Pia siamo stati costretti ad abbattere piante pericolanti per realizzare un giardino per gli anziani di Senigallia”

Mario Vichi: “All’Opera Pia siamo stati costretti ad abbattere piante pericolanti per realizzare un giardino per gli anziani di Senigallia”

di MARIO VICHI*

SENIGALLIA – Nell’intervento del 18 ottobre abbiamo presentato il progetto del “GIARDINO SENSORIALE” come strumento nuovo per i nostri territori che darà un buon sollievo agli anziani colpiti da demenze e Alzheimer.

E’ noto che la Fondazione gestisce un CENTRO DIURNO ALZHEIMER dal 2003 dove si alternano per un periodo di due anni 20 anziani dementi nella fase iniziale della malattia ed è altrettanto noto che dei 200 anziani non autosufficienti che l’Opera Pia ospita, circa il 50% sono colpiti da demenze/Alzheimer. La medicina è fortemente impegnata nella ricerca e sta operando con esperimenti diversi. L’Opera Pia, che ha un numero così alto di ammalati dementi, intende mettere a disposizione la sua testimonianza al mondo medico e scientifico. Per questo motivo abbiamo partecipato e vinto un bando Cariverona il quale ci permette di fare un percorso esperienziale con la Politecnica delle Marche, ASUR, Ambito 8 e cooperativa Polo9   che possa fornire alla medicina qualche strumento di analisi e qualche ausilio.

Da qui è nato il bisogno di avere il “giardino sensoriale”, che altre Strutture già hanno in Italia e uno anche nelle Marche.

Noi avevamo il cosiddetto giardino di via Leopardi che in realtà era chiuso da 20 anni perché pericoloso in quanto nel giardino erano presenti pini e altre piante pericolanti sia per l’abbondante produzione di pigne che cadevano continuamente, sia per le radici che stavano intaccando il sistema fognario, sia per rami che si rompevano facilmente con il vento o la neve, costringendoci a vari interventi di emergenza.

Per questo il giardino era chiuso! Dovevamo lasciarlo chiuso o sfruttare lo spazio?

La decisione è stata molto sofferta e rinviata per mantenere le attuali piante, ma non si è trovata soluzione che le salvaguardasse senza correre rischi per gli ospiti.

Come recuperare piante pericolanti? L’errore è stato aver messo quel tipo di piante 60, 80 anni fa.  Non erano recuperabili se si voleva utilizzare quello spazio. Agronomi ed esperti hanno relazionato in maniera puntuale. Faccio un esempio sul problema: che dire allora dei pini di viale Anita Garibaldi? Vedremo fra un po’ cosa potrà essere deciso, visto lo stato del fondo stradale!

Il progetto del nuovo giardino è esposto all’interno della Fondazione il quale prevede la piantumazione di specie importanti e ben impattanti nell’ambiente. Noi siamo poi pienamente disponibili a incontrare chiunque voglia approfondire e conoscere il progetto, portando anche un proprio contributo.

Noi ora stiamo pensando a primavera quando il giardino sarà pronto e potremo vedere anziani della Struttura e della città che potranno frequentarlo e gli esperti medici e psicologi che osservano le loro reazioni di fronte ai profumi, i colori, i prodotti dell’orto e del frutteto, ed i suoni.

*Presidente Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti – Senigallia

 

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