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Chiaravalle Domani sul biodigestore: “Occorre tutelare il diritto alla salute dei cittadini chiaravallesi”

Chiaravalle Domani sul biodigestore: “Occorre tutelare il diritto alla salute dei cittadini chiaravallesi”

CHIARAVALLE – Sul biodigestore che si sta per realizzare alla Coppetella arriva puntuale anche un intervento di Chiaravalle Domani. “La tutela del territorio e dell’ambiente è uno dei capisaldi del nostro programma di mandato, e quindi tutta l’Amministrazione comunale – si legge nel documento – sta prestando da tempo la massima attenzione alla vicenda del biodigestore, tenuto conto che l’area interessata alla realizzazione del digestore è definita ad elevato rischio di crisi ambientale (AERCA).

“Siamo ovviamente ben consapevoli che la questione della gestione del rifiuto organico sia un problema da risolvere e non intendiamo di certo sottrarci alle responsabilità di governo in tal senso, come alcuni vorrebbero far intendere ai cittadini. Per fortuna la situazione non è più quella di 30 anni fa, quando tutto finiva in discarica senza alcuna differenziazione: oggi la gestione dei rifiuti è molto più attenta, grazie anche alla sensibilità dei cittadini, e il rispetto per l’ambiente molto più forte rispetto al passato.

“Tuttavia la scelta di indicare l’area della Coppetella, molto più vicina a Chiaravalle che a Jesi, come sede del futuro impianto di trattamento dei rifiuti organici, ci appare piuttosto infelice. Non ci vuole molto per intuire – si legge sempre nel documento di Chiaravalle Domani – che inserire un impianto di questo tipo, per quanto moderno e quindi capace di limitare al massimo qualsiasi emissione, in una zona dove ci sono la Raffineria dell’Api, l’aeroporto e diverse centrali elettriche, non va incontro al diritto di tutela della salute dei cittadini.

“Vorremmo anche ricordare che Chiaravalle ha già sostenuto, per anni, il carico di una discarica a carattere provinciale nel proprio territorio e che solo grazie all’intenso lavoro di questa maggioranza si è giunti, con anni di ritardo, alla sua copertura e quindi alla riduzione dei costi, economici oltre che ambientali, che quella situazione provocava.

“La nostra posizione contraria all’impianto è molto chiara e l’avevamo già espressa in modo netto durante le riunioni dell’ATA in cui si è discusso di questo tema e nel corso di una Commissione consiliare aperta del Comune di Jesi a cui eravamo stati invitati.

“Colpisce, in tal senso, la sorpresa del Pd Chiaravalle su quanto sta accadendo in merito all’impianto biodigestore; probabilmente erano assenti nelle riunioni decisive dell’ATA e forse sfugge loro il fatto che la stessa ATA, di cui fanno parte tutti i comuni della provincia di Ancona, sia sostanzialmente controllata dai sindaci dei grandi comuni a guida Pd. E visto che la scelta finale spetta all’ATA e non ai Comuni, ci sembra evidente che siano pienamente coinvolti nella scelta che sta maturando in merito alla zona dove costruire questo impianto.

“La nostra Amministrazione ha già espresso le ragioni di Chiaravalle all’ATA, chiedendo chiarimenti, sia in merito alle caratteristiche dell’ipotetico impianto, sia in riferimento agli eventuali impatti ambientali, anche per quanto riguarda il traffico dei mezzi pesanti, qualora dovesse interessare il territorio del nostro Comune, opponendoci sin d’ora al relativo transito.

“Aspettiamo dall’ATA risposte chiare, non solamente l’indicazione delle scadenze temporali per non perdere i finanziamenti da destinare alla realizzazione dell’impianto. Siamo aperti al dialogo, come si conviene ad un’amministrazione comunale seria, ma siamo altrettanto fermi – conclude il documento – nel voler tutelare l’interesse e la salute dei chiaravallesi”.

 

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