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Per il Gruppo “Aviatori senigalliesi” un viaggio tra antico e moderno tra i sassi di Matera e gli F-35 di Amendola

Per il Gruppo “Aviatori senigalliesi” un viaggio tra antico e moderno tra i sassi di Matera e gli F-35 di Amendola

di MAURO PETRUCCI

SENIGALLIA – Anche quest’anno il gruppo “Aviatori Senigalliesi” ha organizzato la tradizionale gita di primavera. Due le regioni interessate: Basilicata e Puglia. Non poteva mancare l’appuntamento con la capitale europea della cultura, Matera, con i suoi incredibili paesaggi e con la straordinaria architettura dei sassi. L’indomani il programma prevedeva la visita al Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari: un’imponente struttura museale che ha suscitato non poche emozioni, anche per essere il luogo di sepoltura di due nostri concittadini caduti sui campi di battaglia.

Molto interessante la visita della Cattedrale di Trani; il rettore ci ha fatto da guida, offrendo un ampio excursus della storia e dell’arte della splendida basilica, le cui vicende abbiamo potuto perfettamente comprendere grazie alla conoscenza e alla capacità espositiva del nostro ospite. Apprezzata anche la visita al Museo dei Pompieri di Manfredonia (con una sezione dedicata alla Croce Rossa Italiana) in cui un privato, di grande competenza nel campo, ha raccolto una mole immensa di divise, strumenti, mezzi utilizzati dei vigili del fuoco, compreso tanto materiale precedente la nascita del corpo.

Ovviamente il momento clou del viaggio è stata la visita al 32° stormo dell’Aeronautica Militare, con base ad Amendola. Siamo stati accolti dal luogotenente Potenza che è stato nostra guida per tutta la giornata, a partire dal briefing iniziale nella sala del museo dello stormo (ricco di reperti storici) e poi in  linea di volo, che comprende due degli assetti più moderni a disposizione della forza armata: il nuovissimo F-35 e l’aereo a pilotaggio remoto Predator, le cui caratteristiche di impiego sono state esposte da uno dei piloti; si tratta di un mezzo che ha stupito un po’ tutti per le dimensioni davvero ragguardevoli e per la possibilità di impiego in ogni campo della ricognizione, uno strumento dual use che può operare anche in ambiente civile in caso di emergenze.

La visita si è conclusa con lo scambio dei crest e di una pergamena con il colonnello comandante Davide Marzinotto. È stata una tre giorni davvero interessante e già, durante il viaggio di ritorno si sono sentite le prime voci… “e il prossimo anno dove andiamo”? Forse è ancora un po’ presto, ma qualche idea, in testa, magari c’è già.

 

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