CRONACAIN PRIMO PIANOSENIGALLIA

Il fiume Misa continua a preoccupare chi vive e lavora nella zona della Marazzana

Il fiume Misa continua a preoccupare chi vive e lavora nella zona della Marazzana

I cittadini lanciano l’allarme: nuove erosioni, pericolose tane di animali, vegetazione rigogliosa in molti tratti

SENIGALLIA – In questi giorni è ricorso l’anniversario dell’alluvione del 2 marzo 2011 che coinvolse la zona della Marazzana, dalla Cannella fino a Brugnetto. E proprio oggi ricorre l’anniversario dell’ultima evacuazione che coinvolse la zona.

“In questo periodo – ci dice chi abita alla Marazzana – il clima è stato clemente per nostra fortuna ma la paura rimane sempre nei nostri cuori e, ogni volta che prendiamo in mano le foto di quei giorni, la nostra mente viaggia al 3 maggio 2014. Il fiume e i fossi affluenti, in particolare il fosso Prati Baviera e il fosso Sambuco presentano varie criticità peraltro tutte segnalate agli organi competenti tramite Pec”.

Quindi viene sciorinato l’elenco dei problemi già sollevati: tane di animali selvatici nell’argine, lungo la sponda sinistra del fiume Misa; due erosioni alla base dell’argine sinistro del fiume Misa; vegetazione rigogliosa all’interno dei due fossi sopracitati e nell’argine del fiume Misa; imbocco controcorrente del fosso Sambuco.

“Gli interventi effettuati nell’ultimo periodo – ci viene poi detto – hanno interessato solo la sponda destra. A distanza di anni il raddrizzamento dell’ultimo tratto del fosso Sambuco che permetterebbe, in caso di piena, di evitare il rigurgito dell’acqua del fiume Misa all’interno del fosso, non è stato ancora eseguito (nonostante tutti i giornali abbiano ripotato la notizia il 26 gennaio di un fantomatico raddrizzamento).

“I cittadini e le aziende operanti nell’area della Marazzana – ci dicono – chiedono di poter dormire sonni tranquilli quando la pioggia – che in tanti sperano che cada – a breve bagnerà i nostri campi”.

 

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