AREA MISAPOLITICA

A Ostra Vetere si fa duro lo scontro tra maggioranza ed opposizione

A Ostra Vetere si fa duro lo scontro tra maggioranza ed opposizione

Dopo l’assenza in Consiglio comunale dei rappresentati di Autonomia registriamo una durissima presa di posizione degli amministratori

OSTRA VETERE – Dalla maggioranza consiliare riceviamo e pubblichiamo: “Ieri pomeriggio si è tenuto il Consiglio comunale e, manco a farlo apposta, la minoranza rappresentata dai consiglieri di Autonomia non si è presentata, comunicando poche ore prima la propria assenza. Si è puntualmente riproposta la solita lagna cacofonica, spaziando dalle accuse di abuso di potere alla paura del confronto, spruzzata di cialtroneria della maggioranza. Una farcitura di lamenti, insomma, da far impallidire un perseguitato politico.

“E dove starebbe la persecuzione? Nell’aver ricevuto comunicazione ufficiale come tutti i componenti del Consiglio in data gennaio, cioè nel rispetto dei tempi previsti per legge? Quale sarebbe l’abuso di potere subìto? Nell’aver stabilito tutti insieme in una precedente conferenza dei capigruppo che i Consigli Comunali sarebbero stati indetti ogni ultimo giovedì del mese?

“E allora perché tuonare al complotto, all’incompetenza, alla malvagità all’ultimo minuto e non il giorno stesso della convocazione? Per quale motivo non ammettere che, di nuovo e per la terza volta consecutiva, due consiglieri su tre non si sarebbero presentati perché in realtà non avevano nessun interesse a farlo?

“Semplice! Perché invece che dire ai propri elettori che si usa il Consiglio comunale come un giochino a proprio divertimento è più facile inventare un totem roboante, un nemico da infilzare ogni volta con nuovi epiteti fino all’escalation del “buttiamo tutto all’aria”.

“Ed eccola, puntuale, l’assenza. Ben travestita da giustiziere illuminato della nefasta maggioranza. Eccola di nuovo la creazione della narrazione ad hoc dei tiranni che tramano di nascosto. Per come è organizzato questo modo di pensare è impossibile che non ci sia un unico nemico sulla cui testa riversare la colpa di tutto. Perché questa è l’unica formula di comunicazione conosciuta da questa parte di minoranza.

“Difficilmente si può trovare qualcosa di più facile dall’individuare un grosso bersaglio e cominciare ad attaccarlo. In maniera subdola, con un linguaggio apparentemente articolato che si autoincensa, sprezzante dei legami logici ma con una unica finalità: camuffare la reazione alla sconfitta dietro un mucchio di nemici dai quali proteggersi con ogni forza, ma sotto il riparo dell’assenza. Così è molto più facile ergersi a salvatori della democrazia”.

 

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