POLITICASENIGALLIA

“Tramandare la memoria di ciò che è stato, affinché non si ripeta mai più”

“Tramandare la memoria di ciò che è stato, affinché non si ripeta mai più”

Polemico intervento del sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi: “Siamo consapevoli di come la retorica dell’intolleranza e i linguaggi marcatamente xenofobi impiegati quotidianamente dai partiti di governo nella ricerca del consenso, rischino di indebolire i fondamenti culturali su cui si regge la nostra democrazia”

SENIGALLIA – È stato un Giorno della Memoria particolarmente sentito ed emozionante quello celebrato nel fine settimana a Senigallia. Molto partecipata l’iniziativa istituzionale di sabato con lo storico della Shoah Paride Dobloni. L’incontro, intitolato “Viaggiare nella memoria per non dimenticare”, è stato aperto dagli interventi del sindaco Maurizio Mangialardi, di Amos Zuares, in rappresentanza della Comunità ebraica di Ancona, e del vescovo di Senigallia Francesco Manenti.

“Oggi più che mai – ha detto il sindaco Mangialardi – sentiamo sulle nostre coscienze il profondo significato del Giorno della Memoria, consapevoli di come la retorica dell’intolleranza e i linguaggi marcatamente xenofobi impiegati quotidianamente dai partiti di governo nella ricerca del consenso, rischino di indebolire i fondamenti culturali su cui si regge la nostra democrazia. Giocare d’azzardo con la vita degli esseri umani, gettare nell’agone politico il destino di donne e bambini, dare in pasto al popolo il diverso perché non si sanno offrire soluzioni ai problemi, sono tutte azioni ispirate da sentimenti analoghi a quelli che in passato produssero la tragedia delle leggi razziali e della Shoah. Così come analoga a quella di allora appare l’indifferenza che troppo spesso registriamo di fronte ai drammi dei migranti. Ecco perché chi crede che la difesa della vita e della dignità umana non può essere subordinata ad alcuna altra logica, ha il dovere di continuare a tramandare la memoria di ciò che è stato, affinché non si ripeta mai più. È un impegno che vogliamo assumerci come istituzioni, come associazioni, come singoli cittadini; un impegno per noi, per le generazioni future, e anche per chi è responsabile delle sofferenze patite da coloro che, in fuga da povertà e violenze, si ritrovano a essere utilizzati come ostaggi in mezzo al mare. Lo vogliamo perché sentiamo forte il dovere di evitare al nostro Paese l’ennesima onta di fronte alla storia”.

Di grande interesse è anche la mostra “Il viaggio ad Auschwitz”, allestita nei locali dell’Expo e curata del circolo fotografico Avis Osimo ex. Inaugurata ieri, sarà visitabile fino al prossimo 3 febbraio.

 

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it