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“Non lasciamo che si spengano le luci sulla tragedia di Corinaldo”

“Non lasciamo che si spengano le luci sulla tragedia di Corinaldo”

E’ l’appello lanciato da Simonetta Pelliccia, la mamma di Francesco Saccinto. “Tutti sapevano che la Lanterna Azzurra era una topaia, che durante le serate erano presenti più ragazzi di quanti ne potesse contenere, che le uscite di sicurezza non erano a norma per gestire quei flussi di persone”. “I nostri figli uccisi dall’omertà, dall’irresponsabilità”.“Tocca a noi pretendere che chi ha sbagliato paghi”

CORINALDO – “Non lasciamo che si spengano le luci su questa vicenda”. Dopo la terribile tragedia accaduta alla Lanterna Azzurra di Corinaldo è questo l’appello lanciato sui social da Simonetta Pelliccia, la mamma di Francesco Saccinto, morto a 16 anni, travolto il 10 settembre del 2013 a Corinaldo da un furgone guidato da un uomo ubriaco, sprovvisto perfino della patente. Tragedie diverse, tragedie accadute nello stesso paese.

“Anch’io – scrive la signora Simonetta, una mamma-coraggio dei nostri tempi sempre più bui – ho perso un figlio. Anche io sono una mamma a cui è stato tolto l’Amore più grande della vita. Mio figlio Francesco, come Daniele, Asia, Benedetta, Emma, Mattia ed Eleonora, è stato ucciso dall’omertà, dall’irresponsabilità, dalla logica del “tanto cosa vuoi che succeda” che sembra essere la logica normale qui a Corinaldo. Tutti sapevano che l’assassino di mio figlio era una persona pericolosa, che era senza patente, che era sempre ubriaco e che si faceva di eroina…lo sapevano tutti ..eppure guidava tranquillamente. E una sera di settembre ha ucciso mio figlio!

“Stessa storia della Lanterna Azzurra: tutti sapevano che era una topaia, che durante le serate erano presenti più ragazzi di quanti ne potesse contenere, che le uscite di sicurezza non erano a norma per gestire quei flussi di persone, che all’interno girava droga e venivano tranquillamente serviti alcolici ai minori … tutti lo sapevano … E per tutti intendo tutte le persone/autorità che dovevano ospitare in sicurezza i ragazzi e a chi doveva verificare che i biglietti venduti corrispondessero all’effettiva capacità ricettiva del locale”.

“Questi giorni ho rivisto scene a me familiari, ho rivisto le lenzuola bianche stese a terra su un asfalto a coprire corpi di ragazzini innocenti che noi adulti non siamo stati in grado di salvare. E quelli che fortunatamente si sono salvati devono ringraziare i ragazzi della loro età …si …è proprio così …la salvezza ha il viso di ragazzini quindicenni che con tutte le loro forze, affrontando un mostro più grande di loro, hanno trovato la forza ed il coraggio di soccorrere, di tirare fuori, di salvare chi era in difficoltà! Eppure erano lì per vedere quel tipo di Sfera Ebbasta! Sono esattamente gli stessi! Questo è quello che ci hanno insegnato in quella maledetta sera! E Noi adulti dobbiamo inchinarci e capire che adesso tocca a noi… tocca a noi lottare per avere giustizia, tocca a noi pretendere che chi ha sbagliato paghi (e non mi riferisco al denaro!), tocca a noi pretendere che le serate dei nostri ragazzi siano gestite da persone serie e preparate”.

“Non lasciamo che si spengano le luci su questa vicenda, che i responsabili la passino liscia anche stavolta, che si insabbi tutto perché “tanto che vuoi fare”! Stavolta no! Ribelliamoci! Facciamo sentire la nostra voce ed evitiamo che si ripetano queste disgrazie! Io lo devo a mio figlio e a quei poveri genitori di cui purtroppo conosco bene sentimenti e sensazioni di questi momenti. Lo dobbiamo a chi era coperto da quelle lenzuola bianche. Lo dobbiamo alla “gioventù buona” della Lanterna che se lo merita. E se non facciamo così …allora si che saremo tutti responsabili di quello che è successo e che purtroppo potrebbe succedere ancora! Impegnandoci tutti magari riusciamo a cambiare qualcosa”.

Nella foto, sotto il titolo: Francesco Saccinto con la mamma Simonetta Pelliccia

 

 

 

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