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La fotografia di ricerca sarà protagonista domenica alla Memo Mediateca Montanari di Fano

La fotografia di ricerca sarà protagonista domenica alla Memo Mediateca Montanari di Fano

Verrà inaugurata la mostra Dummy Photobook con la presentazione del critico d’arte Luca Panaro docente di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano

FANO – Nella migliore tradizione dell’Associazione culturale Centrale Fotografia, attiva a Fano nelle Marche dal 2009, la fotografia di ricerca sarà protagonista nella giornata di domenica 2 dicembre 2018 alle ore 17.00, presso il piano terra della Memo Mediateca Montanari in piazza Amiani nel centro storico di Fano, con la  mostra Dummy Photobook che verrà inaugurata e presentata dal critico d’arte Luca Panaro docente di fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

La mostra Dummy Photobook comprende le immagini realizzate da: Tim Cooper, Cristina Fori, Claudio Giuliani, Eugenio Leardini, Luciano Serafini, Antonella Speziale, Paolo Talevi e Marcello Sparaventi. I sette autori di Centrale Fotografia hanno seguito un workshop di sei mesi diretto dallo stesso Panaro. Ciascuno alla fine ha sviluppato in forma di libro il proprio progetto personale, ripulito dai condizionamenti della fotografia commerciale e dall’estetica social che perversa da tempo in molte fotografie che s’incontrano in rete.

Tutti e sette i libri, realizzati in edizione limitata e disponibili al pubblico, saranno esposti in mostra insieme a delle installazioni fotografiche degli stessi autori.

Questi i lavori esposti in mostra:

Look up di Tim Cooper (Swindon, Gran Bretagna, 1961) è un lavoro sulle idrometeore, elementi formati da minute particelle d’acqua condensata, da cristalli di ghiaccio, oppure da entrambi, in stato di galleggiamento o sospese nell’atmosfera grazie a correnti ascensionali; sono le tante possibilità di conformazioni nuvolose fotografate e proposte per la loro forma grafica.

Contorni di Cristina Fori (Ravenna, 1971) racconta la realtà attraverso dei contorni bene definiti, come lenti di ingrandimento che mettono a fuoco un possibile altrove. Cercate nei paesaggi quotidiani, le forme circolari ritratte rimandano ad un’idea di infinito, senza un inizio né una fine. Diventano cornici del nostro sguardo, la cui perfezione formale evoca significati ancestrali.

1700 mq di Claudio Giuliani (Corinaldo, 1974) descrive un universo intero da indagare e scoprire attraverso la fotografia, dove non è necessario allontanarsi troppo: questo universo, se vogliamo, lo possiamo trovare sotto i nostri occhi, negli orizzonti quotidiani che il progetto racchiude e può rivelare molto di più di quanto crediamo, basta svegliarsi e guardarsi intorno.

Circum et circenses di Eugenio Leardini (Cattolica, 1965) esprime il fascino del circo. Il continuo dondolare tra finzione e realtà in quel suo essere sospeso tra la vita e la morte, nel suo esistere in una dimensione al di là del tempo e dello spazio; un viaggio attraverso ricordi infantili che il progetto vuole trasmettere con la meraviglia scaturita da quelle prodezze acrobatiche e da un’atmosfera magica ancora in grado di far brillare gli occhi.

Calvizie di Luciano Serafini (Mons, Belgio, 1960), contiene immagini che descrivono la fragilità del parco regionale del San Bartolo, emersa dopo il rovinoso incendio che in una notte di Agosto del 2017, ha rischiato di devastare una delle aree più delicate e al tempo stesso più belle del paesaggio costiero italiano; un’evento che ha rivelato i segni dell’incuria e dell’inciviltà che, seppur nascosti dalla chioma che rivestiva la falesia, minano la bellezza di un luogo che sarebbe, invece, da proteggere.

Alien di Antonella Speziale (Catania, 1971) è un progetto che ha avuto origine in Sicilia, in un bosco di alberi di eucalipto, a est del piccolo comune di Grammichele; un luogo molto frequentato da sportivi ed escursionisti, un’oasi verde molto amata dagli abitanti della zona; questi alberi sono stati piantumati diversi decenni or sono in una zona altrimenti arida e secca. Oggi i più recenti studi di selvicoltura ne sconsiglierebbero l’uso per la riforestazione; gli esperti del settore parlano di alien trees, specie non appartenenti al sistema e dannose. Via della Giustizia di Paolo Talevi (Fano, 1948) e Marcello Sparaventi (Colbordolo, 1969) racconta una parte poco conosciuta della storia di Fano, dove un tempo i buoni cristiani erano sepolti in Duomo, i condannati e gli sconosciuti fuori dalle mura urbane, in una fossa comune; oggi via della giustizia ci porta al cimitero urbano, ma prima della sua costruzione conduceva al luogo di sepoltura dei corpi martoriati di chi era stato giustiziato.

Questi lavori fotografici esposti alla Memo rappresentano una crescita culturale per chi li ha realizzati: appassionati di fotografia che cessano di fare istantanee del reale e si cimentano nella costruzione di un progetto o di una narrazione. Tutto ciò grazie a un confronto aperto con Luca Panaro, già curatore della rassegna dedicata alla fotografia di ricerca e all’arte contemporanea che a Giugno di ogni anno si svolge a Fano nella splendida cornice della Rocca Malatestiana.

L’Associazione Culturale Centrale Fotografia è un’organizzazione di rilievo nazionale che coinvolge nelle Marche decine di volontari molto attivi ed appassionati; tutto nasce da un’idea di Marcello Sparaventi e ha lo scopo di promuovere e divulgare la cultura fotografica attraverso iniziative rivolte al grande pubblico, con particolare attenzione a chi ama e pratica la fotografia. Centrale Fotografia esordisce ufficialmente a Fano nella provincia di Pesaro-Urbino il 5 Giugno 2009, al Caffè Centrale, con una serata dedicata ai grandi fotografi delle Marche: Giuseppe Cavalli, Luigi Crocenzi, Ferruccio Ferroni e Mario Giacomelli.

Fin dagli esordi l’Associazione si è distinta per il suo approccio multidisciplinare verso la fotografia con particolare predilezione per la ricerca e l’analisi culturale del territorio, aspetti che vengono portati avanti attraverso la Scuola di Paesaggio “Roberto Signorini”, tramite cui Centrale Fotografia con continuità realizza due volte l’anno (Marzo e Ottobre) dei progetti didattici dedicati ai luoghi di Marche e Romagna e a cui hanno aderito, nelle diverse edizioni, oltre quattrocento corsisti. Centrale Fotografia ha un approccio aperto e curioso nei confronti dei vari linguaggi visivi, organizza mostre ed incontri, cura pubblicazioni di libri fotografici e porta avanti una intensa e considerevole attività di pratica e divulgazione della cultura fotografica. Il suo fiore all’occhiello è la rassegna dedicata all’immagine contemporanea Centrale Festival, giunta alla undicesima edizione, che si svolge ogni anno a Giugno, nella Rocca Malatestiana di Fano, con la curatela del critico d’arte Luca Panaro, docente di fotografia all’Accademia di Belle Arti a Brera. In ogni edizione a tema si raccontano e vengono esposti i più recenti sviluppi e le nuove tendenze della fotografia e dell’arte contemporanea. Negli anni sono state tante le partecipazioni prestigiose, tra cui si ricordano: Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Fabrizio Bellomo, Botto & Bruno, Daniela Comani, Matteo Cremonesi, Mario Cresci, Cuoghi Corsello, Paola De Petri, Paola Di Bello,  Andrea Galvani, Robert Gligorov, Adrian Paci, Fabio Sandri, Alessandra Spranzi, Davide Tranchina, Franco Vaccari, Paolo Ventura. Per raccontare l’esperienza di Centrale Fotografia a Fano, nel Giugno del 2018 l’editore Quinlan ha pubblicato il libro “Centrale / La fotografia di ricerca in Italia, libro che contiene le opere più significative di tutti gli artisti che dal 2010 a oggi sono stati ospitati a Fano durante il Festival .

Recentemente, in collaborazione con la Memo, Mediateca Montanari di Fano, e insieme al fotografo Paolo Talevi, socio onorario dell’Associazione, Centrale Fotografia ha ideato “Memo/Fotografia”, una rassegna espositiva annuale che si tiene in Ottobre, dedicata alla storia e alla tecnica della fotografia italiana. Nel 2017 Italo Zannier, il più grande storico della fotografia italiana, è stato ospite speciale di “Memo/Fotografia”. In quella occasione il prof. Zannier si è complimentato pubblicamente con Centrale Fotografia per la capacità di coniugare eventi culturali di qualità dedicati alla fotografia contemporanea ma anche alla storia dell’evoluzione tecnica e linguistica della fotografia. Una capacità che raramente si incontra nel territorio nazionale.

Centrale Fotografia cura un archivio di ricerca e documentazione sulla fotografia che si trova presso la Biblioteca Storica Federiciana di Fano. Inoltre da anni ha dato vita e cura una collezione di macchine fotografiche italiane, libri e riviste. Tutto il materiale è sempre conservato alla Federiciana.

Dal 2016 il Comune di Cattolica e l’Associazione Centrale Fotografia hanno istituito l’Osservatorio di Fotografia tra Marche e Romagna che cura molteplici attività culturali ed espositive ospitate presso la Galleria Comunale Santa Croce. Tutti gli eventi hanno lo scopo di analizzare il linguaggio fotografico di vari autori originari delle due regioni confinanti, Marche ed Emilia Romagna, e dove hanno operato in particolare due fotografi italiani tra i più conosciuti al mondo: Mario Giacomelli e Luigi Ghirri.

Infine nel 2015 è stato fondato l’Osservatorio di Fotografia tra Puglia e Marche in collaborazione con il dott. Giuseppe Trincucci direttore del Palazzo D’Auria Secondo a Lucera, il paese dove nel 1904 nacque Giuseppe Cavalli, l’uomo che ha regalato alle Marche la fotografia come arte.

La mostra “Dummy Photobook” alla Memo di Fano resterà aperta fino al 16 dicembre 2018 negli orari della Mediateca Montanari. www.centralefotografia.com

 

 

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