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Il Comitato cittadino: “Nella situazione caotica del Laboratorio analisi dell’Ospedale di Senigallia va salvaguardata la professionalità degli operatori”

Il Comitato cittadino: “Nella situazione caotica del Laboratorio analisi dell’Ospedale di Senigallia va salvaguardata la professionalità degli operatori”

SENIGALLIA – Dal Comitato cittadino a difesa dell’Ospedale di Senigallia riceviamo: “Nel nostro peregrinare da luglio del 2017 come Comitato cittadino a difesa Ospedale di Senigallia, apartitico e con al suo interno cittadini sensibili con la principale caratteristica di avere a cuore la Sanità pubblica in genere, e in particolare del nostro Ospedale, abbiamo messo sempre in evidenza l’incapacità organizzativa dei dirigenti sanitari che rispondono solo ad un progetto regionale assai penalizzante per il nostro Ospedale.
“In sostanza stiamo cercando di contrastare, con il supporto dei senigalliesi nelle manifestazioni quotidiane fatte e che faremo,  l’attuale sistema in atto che, se non stoppato, farà diventare il nostro Ospedale da eccellenza a Ospedale di base.
“Allo stesso modo e contestualmente abbiamo sempre riconosciuto agli operatori di lavorare in modo professionale seppur in clima non certo tranquillo, come palesano  in mail in nostro possesso.
“Eravamo all’apice della disorganizzazione del Reparto con la dicotomia tra i responsabili sanitari e amministrativi sulla gestione del Laboratorio analisi e, il direttore, anziché provare a risolvere il problema, puntava il dito sulla piaga che invece avrebbe dovuto sanare.
“In tutto questo “bailamme”, che ha prodotto disaffezione in molti cittadini che non accedono più al Servizio di Laboratorio, chiaramente i più demotivati e intristiti sono stati e sono gli operatori sanitari, tecnici di laboratorio e biologi presenti, che nonostante, ripetiamo, la loro capacità  e professionalità decennale passata a soddisfare i cittadini si sono visti nell’occhio nel ciclone.
“Molte volte quando si critica una organizzazione ecco che la mala gestione coinvolge tutte le figure, ma in questo caso non è certamente così.
“Gli operatori sanitari stanno subendo il modus operandi improvvisato in atto, come per esempio l’assunzione di personale messo all’accettazione, ma senza la possibilità di riscuotere i ticket. Chiaramente il cittadino deve fare due file: la prima per accedere al prelievo, la seconda per pagare il ticket dovuto. Altra criticità è il dover lavorare in strutture molto fatiscenti non a norma senza lo spazio necessario per soccorrere per esempio il paziente che si sente male dopo il prelievo del sangue. Tutto ciò rende il loro lavoro molto difficile anche perché sono i primi a subire le proteste dei cittadini, quasi fossero stati loro a prendere  queste decisioni, e non invece i dirigenti.

“Abbiamo segnalato più volte il problema, non certo per mettere in cattiva luce il reparto, ma piuttosto per portare alla luce i problemi e spronare i responsabili a sanarli.
“Ad oggi il personale è stato praticamente raddoppiato agli sportelli, ma non si è provveduto a riassumere il personale  sanitario del gabinetto analisi.
“Questo per dire che continuiamo a criticare aspramente questo modo di gestire la sanità, di chi sono le responsabilità lo abbiamo detto, ma continuiamo ad essere propositivi nel merito: dr. Carta, dopo il nostro colloquio di mesi orsono, ora che ha un numero doppio di operatori front-office pensa di aumentare il numero degli accessi e tornare a fare del Laboratorio un vero servizio? Dr. Bevilacqua perché non ha mai risposto o preso minimamente in considerazione le proposte riorganizzative che le abbiamo presentato anche in sede di Commissione sanità?

“Ma certamente mai e poi mai abbiamo minimamente pensato né scritto che questi disguidi dipendessero dagli operatori sanitari, infermieri e biologi, attualmente presenti e collaboranti con la cittadinanza ai quali va invece il nostro plauso e la nostra riconoscenza per portare avanti con tutta la loro professionalità un servizio che, come sopradetto, è assai carente nella organizzazione in atto.

“D’altronde “ubi maior minor cessat”, il capo comanda e il soldato ubbidisce! E il cittadino è penalizzato”.

 

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