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Venerdì al Teatro Pergolesi di Jesi il Centro Studi Calamandrei propone lo spettacolo “Fendendo le stelle – Il pianeta Majakovskij”

Venerdì al Teatro Pergolesi di Jesi il Centro Studi Calamandrei propone lo spettacolo “Fendendo le stelle – Il pianeta Majakovskij”

Nel pomeriggio (ore 18) nella Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti incontro con lo scrittore Angelo D’Orsi, autore del libro “1917. L’anno della rivoluzione”. L’autore sarà interrogato da Francesca Chiarotto

JESI – Il Centro Studi Piero Calamandrei di Jesi propone per venerdì 5 ottobre, alle ore 21.15 al Teatro Pergolesi “Fendendo le stelle – Il pianeta Majakovskij”, spettacolo con Martina Mirabella, Francesca Uguzzoni, Silvia Uguzzoni, Alessandro Varrucciu, con adattamento e regia dello stesso Alessandro Varrucciu.

In attesa dello spettacolo, alle ore 18, nella Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti ci sarà un incontro con lo scrittore Angelo D’Orsi, autore del libro “1917, L’anno della rivoluzione”. L’autore sarà interrogato da Francesca Chiarotto.

Sullo spettacolo di venerdì sera proponiamo una nota del regista:

“Fin da quando il nostro interesse si è concentrato sulla figura di Vladimir Vladimirovič Majakovskij siamo sempre stati convinti che raccontare il poeta russo fosse impresa ardua. Infatti, la sua opera è vasta e presenta caratteristiche molto varie: poesie, testi teatrali, poemi, saggi critici, slogan e didascalie per le finestre della Rosta (Agenzia Telegrafica Russa), sceneggiature per il cinema… Per raccontare questa incredibile storia, ricca di poesia, passione ed impegno politico (sia prima che dopo la Rivoluzione d’Ottobre, con i borghesi e i burocrati come bersagli delle sue feroci invettive), ci siamo affidati, quindi, alla voce di Lili Jur’evna Brik, la donna che ha accompagnato la breve vita (artistica, pubblica, privata) di Majakovskij. Intervistata da Carlo Benedetti nel bel libro Lili Brik con Majakovskij, Lili Brik avverte: “Voglio raccontare le cose che conosco soltanto io. Non per rivelare un altro Majakovskij – perché Majakovskij era un tutto unico – ma per mostrare quell’aspetto del poeta e dell’uomo che sono in pochi a conoscere”.

Attraverso i suoi ricordi personali affiorano allora sia le vicende private (ma nessun pettegolezzo!), sia lo spirito e l’atmosfera di un’età caratterizzata da grandi eventi storico-culturali: la rivoluzione d’ottobre, gli anni di freddo e di fame, lo slancio creativo della cultura, delle arti.

Il criterio per la scelta delle opere di Majakovskij inserite nel nostro testo deriva da due esigenze precise: seguire di pari passo i titoli citati dalla nostra coprotagonista; colmare alcuni spazi lasciati vuoti dalla narrazione di Lili Brik, proprio con l’intenzione di rappresentare nella maniera più completa e fedele possibile la personalità artistica e privata del grande poeta russo.

In scena si avvicendano tre attrici (Martina Mirabella, Francesca Uguzzoni, Silvia Uguzzoni), che interpretano il ruolo di Lili Brik, alle quali è affidato il compito di guidare lo spettatore alla scoperta del pianeta Majakovskij.

Il poeta (interpretato da Alessandro Varrucciu) vive in voce ed in effetti-ombra (dietro uno schermo bianco) per quasi tutto lo spettacolo, e non è mai sullo stesso piano temporale della sua compagna evocatrice. Le sua presenza in scena, sempre caratterizzata da video che lo sostengono e lo immergono nella temperie culturale del tempo, si fa sempre più assidua man mano che si avvicina la sua tragica fine.

La tensione e l’emozione creata dal racconto di Lilja Brik, dai versi di Majakovskij, dai video dichiaratamente ispirati al lavoro di un contemporaneo e compagno di Majakovskij, il grande Aleksandr Michajlovič Rodčenko, proietta il pubblico nel Pianeta Majakovskij”.

 

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