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Urbino ospita la mostra della giovane artista Lucia Petroro

Urbino ospita la mostra della giovane artista Lucia Petroro

URBINO – εἴναι è il titolo che la giovane artista Lucia Petroro ha scelto per la sua prima mostra. Terza persona singolare del verbo essere in greco, εἴναι in realtà racchiude un più ampio significato, arrivando ad abbracciare la vera essenza della vita; ed è proprio questa pienezza che ci permette di cogliere a pieno l’idea dell’artista. Ogni lavoro qui esposto ci mostra l’essere umano attraverso la sua parte più reale: il corpo, qui rappresentato in gesti quotidiani, dal momento del risveglio al semplice giacere sdraiato sul letto. I corpi qui raffigurati lasciano trasparire dalle loro posizioni, piegamenti, curvature, un animo vittima di assenze personali ma allo stesso tempo universali che lo accompagnano nel corso della crescita e della vita stessa.

La scelta ripetuta dell’artista di utilizzare una lingua fatta di ampi significati come il greco, per dare titoli alle sue opere, ha l’obiettivo di condurre l’osservatore fino alle radici dell’opera stessa, partendo da un titolo che non si presta a una lettura meramente superficiale ma che, come la lingua greca richiede per essere compresa fino in fondo, reclama un’indagine più approfondita e una maggiore attenzione per poterne cogliere pienamente il significato soggiacente. Attraverso un accurato uso di tecniche raffigurative che spaziano dal carboncino alla fotografia, all’incisione su linoleum, l’elemento cardine, il corpo umano, viene esaltato e impreziosito. Particolare attenzione viene posta dalla nostra artista alla fotografia, tecnica alla quale ha deciso di approcciarsi solo recentemente, ma che le permette una maggiore intimità con il soggetto, attraverso la scelta di modelli che non rimangono più semplici corpi, ma intrecciano un insieme di relazioni con l’artista, permettendole di cogliere non solo la fisicità nuda e cruda, ma anche i sentimenti e le emozioni che muovono quei corpi. La ricerca dell’artista non si ferma alla scoperta di nuove tecniche di rappresentazione, ma indaga anche l’origine stessa dell’immagine, ed è in alcuni miti antichi che Lucia ha trovato risposte, conferme e idee: l’immagine è un mezzo per rielaborare un lutto personale, una sconfitta e allo stesso tempo una catarsi delle due cose.

Questi traguardi esplorativi si traducono nella relazione della modella con il suo corpo, modella che, raffigurata con le debolezze del suo corpo, è in grado di raggiungere un diverso punto di vista, pseudoterapeutico oltre che estetico. I protagonisti sono colti nell’intimità con se stessi, in un disagio fisico, in preda alla nostalgia di un passato o nell’aspettativa di un futuro, condizioni necessarie per acquisire una rinnovata consapevolezza su come e quanto l’arte possa interagire con la vita e la vita con l’arte. Dagli intenti sopra descritti parte la carriera artistica della nostra Lucia che, attraverso le opere qui esposte, intende condividere con noi la sua crescita personale e artistica, alla continua ricerca di nuove soluzioni ed emozioni.

 

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