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Le conseguenze dell’uso dei pesticidi su salute, ambiente e fauna: se ne parla al Festival HeartH a Piticchio di Arcevia

Le conseguenze dell’uso dei pesticidi su salute, ambiente e fauna: se ne parla al Festival HeartH a Piticchio di Arcevia

ARCEVIA – Il Coordinamento PESTICIDI STOP Marche, composto da oltre 40 fra associazioni e gruppi (oltre a singoli cittadini), in occasione di “HeartH, il linguaggio e le vie della terra” organizza l’incontro Pesticidi: le conseguenze su salute, ambiente e fauna che si terrà venerdì 18 maggio alle ore 21 nella piazzetta del bar di Piticchio di Arcevia. Interverranno la Dott.ssa Renata Alleva (Nutrizionista, Ricercatrice e Specialista Scienze dell’Alimentazione IRCCS Rizzoli Bologna, Presidente provinciale Ascoli Piceno dell’ISDE Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) e il Dott. Jacopo Angelini (Ornitologo e Faunista, Delegato WWF Italia per la regione Marche).
In Italia, le vendite dei soli prodotti fitosanitari nel 2015 sono state pari a 136.055 tonnellate (63.322 tonnellate i principi attivi). Questo significa oltre 2 kg di prodotti fitosanitari pro-capite e oltre 10 kg per ettaro di superficie coltivata.
I principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari che sono stati distribuiti per ettaro di superficie trattabile nel 2015 rispetto al 2013 hanno visto in Italia un incremento del 23%, mentre nelle Marche addirittura del 41,5%.
Chi paga il prezzo più alto per la salute sono i bambini. Lo afferma l’UNICEF in un interessante rapporto intitolato “Understanding the impacts of pesticides on children” pubblicato nel gennaio 2018 sull’impatto dei pesticidi sulla salute dei bambini nel mondo. Secondo quanto riportato nel rapporto, l’età dello sviluppo è la più a rischio in quanto esistono specifiche “finestre di vulnerabilità”, cioè passaggi critici durante i quali «l’esposizione a sostanze tossiche può causare lesioni devastanti».
Nei primi dodici anni di vita, per fare un esempio, «è probabile che la stessa quantità respirata di una sostanza chimica sia dieci volte più tossica per un bambino che per un adulto».
Il bambino inizia ad essere vulnerabile ancor prima della nascita (“born pre-polluted”): sostanze tossiche e interferenti ormonali possono accumularsi nel sangue delle donne incinte, così come nella placenta e nel latte materno.
Anche il consumo di frutta e verdura contaminata, può avere un gravissimo impatto per la salute dei più piccini, spesso in spregio alle normative che impongono un limite massimo ai residui di fitosanitari.
Il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque 2015-2016 appena pubblicato dall’ISPRA, evidenzia una presenza diffusa di pesticidi nelle acque, con un aumento delle sostanze trovate e delle aree interessate. Nel 2016 ci sono pesticidi nel 67,0% dei punti delle acque superficiali e nel 33,5% di quelle sotterranee. Il 23,9% dei punti delle acque superficiali e l’8,3% di quelle sotterranee hanno concentrazioni superiori al limite.
Riguardo le Marche, nelle acque superficiali ci sono residui nel 60,9% dei punti e nel 32,8% dei campioni. Nelle acque superficiali circa il 6,9% dei punti di monitoraggio sono contaminati sopra i limiti di qualità (a Gabicce Mare e lungo la valle del fiume Potenza a Porto Recanati, Castelraimondo, Recanati, San Severino Marche e Macerata). Per le acque sotterranee un punto registra una contaminazione superiore agli Standard di Qualità Ambientale ad Ostra nel subalveo del fiume Misa ed entro i limiti nell’affluente Nevola, mentre nelle acque superficiali risulta una contaminazione entro i limiti alla foce del fiume Misa e in altri due punti incluso ad Ostra.
Un rapporto dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha confermato che la quasi totalità degli usi correnti dei neonicotinoidi mette in serio pericolo le api. Dopo aver esaminato in 2 anni oltre 1500 studi da tutto il mondo, le valutazioni dettagliate di 588 esperimenti scientifici e l’impatto su varie specie di api, il rapporto ha confermato la nocività dei neonicotinoidi per le api, sia domestiche che selvatiche.

 

 

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