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Sabato Luca Violini, con 13 allievi, porta in scena ad Ostra lo spettacolo “Prima della pioggia”

Sabato Luca Violini, con 13 allievi, porta in scena ad Ostra lo spettacolo “Prima della pioggia”

di FABRIZIO ILACQUA

OSTRA – Sabato 28 aprile alle ore 21.15, al teatro La Vittoria di Ostra, tredici allievi in scena con il maestro e doppiatore Luca Violini. Come nello stile e nella cifra dell’artista anconetano andrà in scena uno spettacolo di RadioTeatro dal titolo “Prima della pioggia” Lo spettacolo è ad ingresso gratuito, con una libera e spontanea donazione per chi volesse sostenere il progetto “Due occhi per chi non vede” del Lions Club Ancona Host al fine di contribuire all’acquisto di un cane guida per ipo vedente.

Lo spettacolo “Prima della pioggia” descrive un mondo che non c’è più. Un mondo che è il mondo che conosciamo oggi, e che un giorno, senza preavviso, è sparito. O forse no. Forse non è giusto dire “senza preavviso”. I segnali c’erano tutti da parecchio tempo, per chi sa guardare. I segnali che identificavano un mondo vecchio, stanco, senza valori e senza motivo di perpetuarsi nel futuro. Dopo la pioggia ci sono solo pochi sopravvissuti, che cercano di sopravvivere in piccole comunità che sono il microcosmo di quel che eravamo, e che rappresentano le facce che hanno composto la civiltà di prima, quella che la pioggia ha spazzato via. Dopo la pioggia ci sono solo piccoli sopravvissuti dall’anima lacerata tra il senso di colpa per quel che sono stati, complici di un sistema assurdo e senza assoluzione, e la umanissima voglia di continuare a sperare, di ammettere il peccato, gettarselo alle spalle e guardare avanti. Prima della pioggia la speranza altro non era che una funzione del sistema, il risultato di un’equazione o di un ingranaggio. Dopo la pioggia la speranza è solo la fiducia nel destino, l’affidarsi al caso o ad un incomprensibile progetto divino, qualcosa che ci traghetti al di là di questi giorni duri, e ci schiuda le porte del futuro. Ma è molto difficile, dopo la pioggia, che si creino le condizioni per sopravvivere e per progettare il domani. Allora la tentazione è rimpiangere il mondo di prima, non fosse altro perché le sue false certezze permettevano di illudersi ed il sistema era costruito un modo da fornire alibi a buon mercato per tutti. Ma ora, col senno di un domani minacciato, è difficile non vedere quanto fosse assurda, ed ipocrita la vita di prima, e quanto anche quello che poteva sembrare un ideale era alla fine fondato sulla menzogna. Dopo la pioggia c’è tanto tempo per il rimpianto, per i bilanci, e per i sogni. C’è tanto tempo per le ammissioni di colpa, che forse sarebbero state più utili prima, che cominciasse a piovere. Dopo la pioggia c’ tanto tempo per riconoscere il malinteso su cui era fondata la vita di quasi tutti. La parodia di felicità dietro la quale ci affannavamo e che disperatamente tentavamo di afferrare, senza neanche renderci conto che si trattava di una felicità adulterata. La pioggia separa due mondi, apparentemente ambedue senza speranza. Ma mentre il primo era destinato al fallimento, affogato nel suo stesso bluff, l’altro invece, pur spietato come solo un mondo governato dalla natura può essere, ha forse uno spiraglio di speranza. O quantomeno, una possibilità di riprovare a costruire il futuro. Il prezzo, che forse sarebbe stato meglio non pagare, è che ora questo futuro è per pochi.

Con Violini in scena i 13 allievi del corso avanzato di lettura: Rossella Ascioti, Lorenzo Baldini, Luca Balducci, Beatrice Bastianini, Moreno Blasi, Loredana  Cantarini, Paola Cartuccia, Anna Rita Cingolani, Mattia Della Corte, Rosa Fonte, Genni Giaccaglia, Alessia Maurizi, Francesca Zandri.

 

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