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Senigallia ha ricordato Gino Bartali, il campione che ha contribuito a salvare oltre 800 ebrei dal lager

Senigallia ha ricordato Gino Bartali, il campione che ha contribuito a salvare oltre 800 ebrei dal lager

SENIGALLIA – È stata una partecipazione intensa e commossa quella con cui tanti cittadini di Senigallia hanno preso parte all’iniziativa “Da Firenze ad Assisi. Con la libertà nascosta nella bicicletta di Gino Bartali”, organizzata domenica 28 gennaio dal Comune di Senigallia nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria.

Il pomeriggio è stato aperto dai saluti del sindaco Maurizio Mangialardi, di Amos Zuares in rappresentanza della Comunità ebraica di Ancona e del vescovo di Senigallia Francesco Manenti. A introdurre l’argomento è stato Paolo Mirti, cui sono seguite alcune letture di Mauro Pierfederici con il commento musicale del maestro Giacomo Rotatori.

Al centro dell’iniziativa la figura di Gino Bartali, ricordato anche dalla nipote Gioia, che durante la guerra contribuì a salvare oltre 800 ebrei dal lager, trasportando nel tubo della sua bicicletta, da Firenze ad Assisi, i documenti necessari a dare loro una nuova identità. La vicenda, emersa solo dopo la sua scomparsa, è valsa a Bartali la dichiarazione di “Giusto tra le Nazioni” da parte dello Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano dell’Olocausto, fondato nel 1953 a Gerusalemme. Tale riconoscimento è riservato ai non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.

“In un Paese che troppo spesso dimentica la propria storia – ha il sindaco Mangialardi – il Giorno della Memoria diventa un momento fondamentale per stringerci insieme intorno ai valori della pace, della libertà e della solidarietà, per riaffermare con forza la nostra profonda avversità alle dottrine dell’odio e ribadire il nostro mai più guerra, mai più leggi razziali, mai più fascismo. Ma è ovvio che tutto ciò può avere un significato autentico solo se diventa per ciascuno di noi ragione di impegno quotidiano nei confronti degli altri, sostituendo le sciocche meschinità e gli inutili egoismi con la tolleranza, il dialogo, il rispetto e la giustizia. È questa la lezione che ci ha lasciato con il suo esempio quel grande uomo, prima ancora che grande ciclista, che è stato Gino Bartali. Una lezione noi abbiamo il dovere di tramandare alle generazioni future”.

 

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