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Una vita dedicata all’Africa: da Fano un commosso ricordo del missionario marchigiano Tarcisio Pazzaglia

Una vita dedicata all’Africa: da Fano un commosso ricordo del missionario marchigiano Tarcisio Pazzaglia

FANO – E’ morto padre Tarcisio Pazzaglia, missionario comboniano in Uganda da 54 anni, nativo di Serravalle di Carda in Comune di Apecchio: una vita intera dedicata all’Africa, alla gente più povera e più vulnerabile nelle zone più periferiche, più abbandonate ed anche più pericolose mettendo a rischio la sua stessa vita. Così lo ricorda Italo Nannini, presidente de L’Africa Chiama ong, che nel 2006 gli ha conferito il premio HO L’AFRICA NEL CUORE, un riconoscimento che viene assegnato ormai da dodici anni durante la Settimana Africana Regionale a personalità e a testimoni che si sono distinti nell’impegno per il sociale, la solidarietà internazionale, per la giustizia e per la pace.

“Siamo stati sempre molto vicini a Padre Tarcisio, -afferma Nannini- che ogni volta che tornava a Pesaro ci veniva a trovare per condividere la sua esperienza, spesso molto travagliata e vissuta con tanta intensità nella realizzazione di numerosi interventi umanitari molto significativi”. Tra le varie vicissitudini affrontate con la massima intensità e passione, è rimasta molto noto l’episodio che nel 2002 lo ha visto coinvolto in uno scontro a fuoco con i militari e poi fatto prigioniero con l’accusa di aver fornito medicinali ai ribelli. Un grande coraggio e tanta determinazione, e sempre ripeteva che avrebbe desiderato morire tra i suoi “neretti” del popolo “acholi” nel Nord Uganda, per i quali aveva costruito ambulatori, scuole, pozzi d’acqua e salvato molti bambini- soldato che erano stati rapiti dai miliziani di Koni per essere arruolati nei combattimenti. Tutta l’associazione porge al fratello e ai nepoti le più vive condoglianze.

Nella foto: la consegna del “Premio Ho l’Africa nel cuore” nel 2006 a padre Tarcisio Pazzaglia

 

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