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Scontri continui: a Senigallia il Movimento 5 Stelle è nella bufera. Ma i vertici restano in silenzio

Scontri continui: a Senigallia il Movimento 5 Stelle è nella bufera. Ma i vertici restano in silenzio

Scontri continui: a Senigallia il Movimento 5 Stelle è nella bufera. Ma i vertici restano in silenzioSENIGALLIA – In tanti, alle ultime elezioni amministrative, hanno votato a Senigallia il Movimento 5 Stelle. Tanto che sono tre i rappresentanti presenti in Consiglio comunale. Una bella forza, non c’è che dire. Ma, fin dal primo giorno, tra gli stessi non c’è stato un grande feeling. E non c’è neppure oggi, nonostante la surroga di uno dei tre consiglieri comunali.

Ed ora siamo arrivati, forse, all’epilogo di una brutta storiella cittadina. Due consigliere (Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma) hanno “cacciato” dal gruppo il terzo incomodo, Riccardo Mandolini. Lo hanno fatto con un semplice comunicato. Senza, probabilmente, neppure avvertire i referenti provinciali e regionali (che pur ci sono) del movimento. Una decisione certamente avventata, visto che “cacciare” un consigliere da un gruppo non è poi così semplice. Visto che esistono regolamenti precisi.

Ma veniamo ai fatti. O meglio all’ultimo episodio al centro della contestazione: la votazione dell’ordine del giorno per salvaguardare l’ospedale di Senigallia.

L’altro giorno, dopo l’ennesimo attacco delle colleghe consigliere, Riccardo Mandolini ha scritto: “Rigetto con forza e rispedisco al mittente le accuse ingiuriose che mi sono state mosse dalle “colleghe” Martinangeli e Palma riguardo al mio voto favorevole all’Ordine del giorno per il “mantenimento presente e futuro dell’UTIC, nonché di tutte le unità operative specialistiche presenti” nell’ospedale di Senigallia”.

Non l’avesse mai fatto, a stretto giro di posta è arrivata la controreplica. “Le posizioni politiche di Mandolini – hanno scritto a loro volta Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma -, da lui prese in totale autonomia dal proprio gruppo consiliare ed in contrasto con le posizioni ufficiali del M5S nazionale (un lampante esempio è la fusione per incorporazione tra Senigallia e Morro d’Alba, o il voto assieme al PD contro la richiesta di indire gare pubbliche per la gestione delle piscine comunali – argomento che è stato oggetto anche di una ispezione dell’autorità giudiziaria presso gli uffici comunali siti in V.le Leopardi- e il sostegno dimostrato apertamente da esponenti di spicco del PD locale e di liste civiche avversarie del M5S, rendono ineludibile la decisione di non considerare oltre il consigliere Mandolini come membro del gruppo consiliare del M5S”.

Una presa di posizione pesante, tanto che alcuni consiglieri comunali (di oggi e di ieri) sono intervenuti in difesa di Riccardo Mandolini.

Uno per tutti: l’avvocato Roberto Paradisi di Unione Civica. “I due consiglieri comunali dei 5 stelle Martinangeli e Palma – scrive l’avvocato Paradisi, sempre particolarmente attento ai problemi cittadini – hanno comunicato la loro decisione di “cacciare” l’ottimo consigliere Riccardo Mandolini dal gruppo consiliare 5 stelle. Peccato che, ancora una volta, le due signore non hanno avuto nemmeno la bontà di leggere e studiare il Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale che non permette nel modo più assoluto una simile opzione staliniana”.

“I consiglieri comunali – scrive ancora Roberto Paradisi – appartengono ai gruppi di appartenenza per il solo fatto di essere stati eletti in quella lista e non può essere la maggioranza del gruppo ad espellere dal gruppo stesso un consigliere sgradito. Studiare, alle volte, è meglio che fare figure disastrose. E, a volte, chi non è tagliato per la vita pubblica farebbe bene a ritirarsi con decoro a vita privata”.

A questo punto, considerata la delicatezza della questione, non resta che sperare in un intervento dei vertici provinciali e regionali del Movimento 5 Stelle. (Estor)

 

 

 

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