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Gioco d’azzardo, un pericolo per tanti: a Corinaldo chiesti maggiori controlli

Gioco d’azzardo, un pericolo per tanti: a Corinaldo chiesti maggiori controlli

Giovedì torna a riunirsi il Consiglio comunale. Per l’occasione Luciano Galeotti, capogruppo della Lista civica “In movimento – Corinaldo c’è”, ha presentato sulla questione una dettagliata mozione con precise richieste al sindaco ed all’Amministrazione comunale

Gioco d’azzardo, un pericolo per tanti: a Corinaldo chiesti maggiori controlli

Gioco d’azzardo, un pericolo per tanti: a Corinaldo chiesti maggiori controlliCORINALDO – Giovedì torna a riunirsi il Consiglio comunale di Corinaldo. Alla vigilia di questo appuntamento il consigliere capogruppo della Lista civica “In movimento – Corinaldo c’è”, Luciano Galeotti, ha presentato una articolata mozione sulla ludopatia per chiedere all’Amministrazione comunale, coinvolgendo tutto il Consiglio, l’adozione di alcune misure preventive.

Questo il testo della mozione – avente per oggetto appunto la mozione sulla prevenzione del gioco d’azzardo patologico con l’attuazione delle direttive della legge regionale 7 febbraio 2017 -, presentata al sindaco e presidente del Consiglio comunale di Corinaldo Matteo Principi.

“Il sottoscritto Luciano Galeotti, consigliere comunale del gruppo di minoranza IN MOVIMENTO – CORINALDO C’É chiede che venga iscritta all’Ordine del Giorno della prima seduta utile del Consiglio comunale di Corinaldo per essere messa a votazione la seguente mozione:

“PREMESSO CHE:

“La Ludopatia o Gioco d’azzardo patologico (GAP) secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è un vero e proprio disturbo psicopatologico, una forma di dipendenza che induce il soggetto alla coazione a ripetere, alla necessità imperante di giocare e a percepire sofferenza se costretto ad astenersi dal gioco. Nella penisola sono affetti da tale patologia il 3% della popolazione adulta circa un milione e mezzo di italiani.

Questo disturbo psichico è considerato sempre secondo l’OMS una “dipendenza comportamentale patologica, prevenibile, curabile e guaribile, in grado di compromettere la salute e la condizione sociale del singolo e della sua famiglia”.

Il Ministero della Salute evidenzia come il GAP sia una condizione molto seria che può arrivare a distruggere la vita. Sono affetti da tale patologia in particolare gli uomini con inizio del disturbo in età adolescenziale. Durante i periodi di stress o depressione, l’urgenza di dedicarsi al gioco d’azzardo per le persone che ne sono affette può diventare completamente incontrollabile, con gravi conseguenze personali e sociali. Il GAP è un problema importante di salute pubblica ed è la patologia da dipendenza a più rapida crescita tra i giovani e gli adulti. Il gioco d’azzardo attrae fasce sempre più giovani della popolazione, almeno 1 su 2 tra i 14 ed i 19 anni hanno tentato la fortuna nel 2016: 1,2 milioni di ragazzi ed il 5% ha un rapporto problematico, il 9% è etichettato come “a rischio”, ovvero manifesta i primi potenziali segnali relativi al gioco d’azzardo patologico. Ma attrae ed è importante sottolinearlo soprattutto gli over 65 il cui numero  è superiore a quello tra i 18 ed i 24 anni.

I dati EURISPES mostrano la proporzione inversamente proporzionale tra investimento nel gioco e reddito familiare, giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio, il 66% dei disoccupati.

La ludopatia può portare a compromettere rapporti interni alla famiglia (divorzi, separazioni), alla perdita del lavoro, allo sviluppo della dipendenza da droghe ed alcol fino al suicidio.

“Il D.D.L. 158 del 2012 aveva inserito la Ludopatia nei livelli essenziali di assistenza cd LEA;  con il decreto del 18 marzo di quest’anno sono stati stabiliti i nuovi LEA confermando ed estendendo il raggio di azione nei confronti della ludopatia e stanziando 800 milioni per prevenirne le cause.

“Gli italiani, nel periodo 2006/2016 hanno perso al gioco d’azzardo oltre 181 miliardi di euro. I dati forniti dall’Autorità delle Dogane e dei Monopoli (ADM) confermano la grande espansione del gioco d’azzardo in tutte le Regioni d’Italia. Nella regione Marche sono attivi oltre 15.000 apparecchi elettronici tra slot machine e  VLT (Video Lottery Terminal) di cui al R.D.18 giugno 1931 comma 6, comma 7, corrispondenti al 10% c.a. di quelli diffusi sul territorio nazionale e per le caratteristiche intrinseche sono quelle che facilitano lo sviluppo di un comportamento compulsivo attraverso l’elevato ritmo di gioco, le numerose giocate possibili e l’immediatezza dei risultati, in particolare le VLT ancor più micidiali nel favorire la dipendenza per la possibilità di giocate multiple, di accettare monete, banconote, ticket e carte prepagate e permettono puntate che variano da un minimo di 0,50 centesimi fino ad un massimo di 10 euro, mentre nelle slot machine si utilizzano monete da 0,50 a 2,00 euro.

“Per volume movimentato il gioco d’azzardo rappresenta la terza industria italiana che erode il 12% della spesa delle famiglie distogliendo enormi capitali dai consumi interni alternativi e che di riflesso ne soffrono e allo Stato vengono a mancare circa 4 miliardi solo in termini IVA. Nel 2016 il mercato mondiale si è attestato su un valore di circa 470 miliardi di dollari, in Italia il fatturato complessivo del gioco d’azzardo è andato oltre i 95 miliardi di euro, con un incremento in soli 5 anni di ben 15 miliardi. Nella nostra nazione sono presenti un terzo delle slot machine e apparecchi VLT esistenti nel mondo con una densità per abitante tripla rispetto agli Stati Uniti e si stimano, sempre in Italia, oltre 15 milioni di giocatori abituali tra i quali 3 milioni a rischio patologico ed oltre un milione e mezzo a livello GAP (stima OMS riportata in apertura).

“CONSIDERATO CHE:

“La Legge Regionale  7 febbraio 2017 n.3  “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network” è centrata sulla prevenzione e cura di tutte le dipendenze da gioco lecito. In particolare per quanto d’interesse diretto, all’art.5 (Competenze dei Comuni)  comma 2 “per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, è vietata l’installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali ubicati nel raggio di trecento metri da scuole di ogni ordine e grado, da istituti di credito e sportelli bancomat, da uffici postali, da esercizi di acquisto e vendita di oggetti preziosi ed oro usati”. Comma 4 “i Comuni, per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, possono disporre limitazioni temporali all’esercizio del gioco”. La Regione Marche investirà circa 4 milioni di euro in due anni per finanziare il piano d’intervento con l’instituzione del logo “no slot” che valorizza chi non installa congegni per il gioco e ogni anno verrà dedicata una giornata a questo tema.

“L’Azienda Sanitaria Unica Regionale in riferimento al decreto Balduzi ha curato il materiale informativo per la campagna contro i rischi del gioco d’azzardo patologico istituendo un numero verde dedicato e sollecitando in relazione alla normativa del  novembre 2012 ad esporre, come richiamato, all’interno ed all’esterno dei locali, il materiale predisposto dalle aziende sanitarie locali. I dipartimenti delle Dipendenze Patologiche si occupano del trattamento della problematica del gioco compulsivo con colloqui clinici, valutazioni psichiatriche, psicoterapia di gruppo e familiare ed altri

importanti servizi.

“Il 2 ottobre scorso è stato attivato il TVNGA (telefono verde nazionale per le problematiche legate al gioco d’azzardo) il numero verde d’aiuto coprirà l’intero territorio nazionale, si rivolgerà ai cittadini dando informazioni su tutte le risorse territoriali presenti e dedicate, quali i servizi sanitari dedicati al trattamento della patologia da gioco, i servizi in grado di gestire le problematiche socio-economiche e/o legali conseguenza dell’indebitamento, nonché i numeri verdi regionali di riferimento. Il TVNGA fa seguito alle iniziative del Ministero della Salute intraprese con il Piano d’azione Nazionale contro il GAP;  “osservatorio”  creato per definire la strategia generale su cui articolare le azioni e gli interventi preventivi per il gioco d’azzardo.

“Con la Conferenza Unificata fra Stato e Regioni dello scorso 7 settembre si è prodotto un emendamento che consente di prevedere forme maggiori di tutela per le popolazioni rispetto ai rischi derivati dalle patologie della dipendenza da gioco d’azzardo. In particolare il documento sottoscritto prevede il dimezzamento dei punti gioco con la rottamazione delle macchinette più vecchie, la possibilità per i Sindaci di decidere le fasce orarie di chiusura, fino a 6 ore consecutive al giorno, imponendo la distanza da luoghi sensibili come scuole e chiese, l’aumento della qualità e della sicurezza dei punti gioco nei quali dovrà essere assicurato un accesso selettivo.

“OSSERVATO CHE:

“Lo Statuto Comunale all’art.26 “competenze del Sindaco”comma 4 lettera a) “rappresenta la comunità e promuove le iniziative e gli interventi più idonei per realizzare il progresso e il benessere della collettività”; alla lettera n) “coordina e riorganizza, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio Comunale e nell’ambito dei criteri eventualmente indicati dalla Regione, gli orari degli esercizi commerciali….”; al comma 7 “sovrintende alla emanazione degli atti in materia di ordine e sicurezza pubblica, di sanità e di igiene pubblica”; al comma 8 “adotta, quale ufficiale di Governo, provvedimenti con tingibili ed urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini”.

“La Legge Regionale 7 febbraio 2017 n.3. La Conferenza Unificata Stato Regioni del 7 settembre c.a. hanno ampliato ed intendono conferire ulteriori competenze ed autonomie ai comuni in materia di regolamentazione del gioco d’azzardo.

“Non esiste un regolamento comunale di riferimento per le macchine autorizzate ed il gioco d’azzardo.

“Uno strumento molto efficace è il Manifesto Nazionale dei Sindaci contro il gioco d’azzardo, promosso da molteplici associazioni:  “Scuola delle Buone Pratiche – legalità è contrasto al gioco d’azzardo”, “Terre di Mezzo”, “Fà la cosa giusta”, “Legautonomie”. Iniziativa che ha ricevuto l’adesione di oltre 700 comuni italiani. Il Manifesto è “un impegno per la formazione propria, degli esercenti e dei cittadini, consapevoli del ruolo insostituibile della cultura per conoscere e comprendere la portata e le conseguenze del gioco d’azzardo, costruire nuovi atteggiamenti e mentalità, recuperare i valori fondanti sanciti dalla Costituzione basati sul lavoro, sull’impegno e sui talenti.

“Tutto ciò premesso e considerato, con la presente mozione si intende:

“IMPEGNARE IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

Ad adottare un regolamento specifico ed idoneo che preveda la disincentivazione e un maggior controllo delle attività commerciali attive dedite al gioco d’azzardo e norme più restrittive per l’apertura di nuove attività.  Fra le varie articolazioni: che gli orari di apertura delle sale da gioco e comunque per tutti gli esercizi dediti al gioco d’azzardo non sia superiore alle 8 ore giornaliere; che le sale da gioco e gli esercizi che propongono il gioco d’azzardo siano localizzati almeno 500 metri dai luoghi sensibili, quali scuole di ogni ordine e grado,  luoghi di culto, luoghi di aggregazione sportivi, oratori, biblioteche, centri anziani, centri recupero giovani, parchi e giardini pubblici, banche, poste, sportelli bancomat, acquisto-vendita oro e preziosi; che l’installazione dei giochi d’azzardo sia subordinata al potere autorizzativo del Sindaco;che vengano vietate ogni forma di pubblicità al gioco d’azzardo e di propaganda delle attività ad esso collegate nell’ambito del territorio comunale; che venga realizzata una “Carta dei locali no slot” volta a censire, mappare e rendere noti ai cittadini i locali pubblici che non ospitano slot al loro interno, stimolando ogni forma di pubblicità positiva;  che sia vietata l’installazione di apparecchi elettronici VLT (videolottery) nei locali commerciali pubblici; che il personale operante nell’esercizio verifichi tramite richiesta del documento, la maggiore età delle persone che accedono.

“Ad aderire al Manifesto dei Sindaci contro il gioco d’azzardo, pubblicizzando l’atto attraverso il sito istituzionale e tutti i canali di comunicazione disponibili. Magari con segnale stradale all’ingresso del nostro territorio comunale che riporti la dicitura “Comune No Slot”.

“Ad attivare una politica di sgravio fiscale che premi gli esercenti che si impegnino a non istallare o a rimuovere slot machine o VLT all’interno del proprio locale ed espongano in riferimento all’art.10  L.R. n.3 2017 il logo “No Slot”

“Ad aderire (art.11 L.R.32017) alla giornata dedicata alla lotta al GAP svolta negli istituti scolastici al fine di sensibilizzare e prevenire i rischi sanitari e sociali derivati dal gioco d’azzardo patologico.

Chiedo come enunciato in apertura che la presente Mozione venga dibattuta e messa a votazione alla prima seduta disponibile del Consiglio comunale”.

 

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