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Piero Demitri: “Strade da terzo mondo a Urbino, uno dei luoghi più belli d’Italia”

Piero Demitri: “Strade da terzo mondo a Urbino, uno dei luoghi più belli d’Italia”

Piero Demitri: “Strade da terzo mondo a Urbino, uno dei luoghi più belli d’Italia”

Piero Demitri: “Strade da terzo mondo a Urbino, uno dei luoghi più belli d’Italia”Piero Demitri: “Strade da terzo mondo a Urbino, uno dei luoghi più belli d’Italia”Piero Demitri: “Strade da terzo mondo a Urbino, uno dei luoghi più belli d’Italia”

di PIERO DEMITRI*

URBINO – Abbiamo dei luoghi meravigliosi che non hanno nulla da invidiare alla Toscana o al Trentino e che potrebbero facilmente attirare anche milioni di turisti sportivi ma non facciamo nulla perché ciò avvenga per poi lamentarci. Luoghi che nell’ultimo anno hanno perso il 50% di cicloturisti per il vergognoso stato delle strade. Strade assassine visto che muore, in Italia, un ciclista ogni 35 ore. Al contrario, in ogni luogo della riviera adriatica, gli albergatori insieme alle varie amministrazioni, si stanno adeguando per allungare la stagione puntando proprio sul turismo sportivo offrendo sempre più servizi e facilitazioni di ogni genere.

Così, mentre Pesaro è diventata, nel giro di qualche anno la città più virtuosa d’Italia e ha costruito quasi cento chilometri di piste ciclabili, le strade dell’entroterra sono abbandonate all’incuria più totale e veramente pericolose per ciclisti e pedoni ma anche per motociclisti e automobilisti.

E’ anche  avvilente vedere vanificato il lavoro di promozione e valorizzazione di Urbino e di tutte le Marche che sta facendo il nuovo Direttore del polo museale delle Marche Peter Aufreiter, visto che, oltre a dover spesso lottare contro alcuni amministratori locali(Sgarbi in primis), deve mettere in conto che è sempre più difficile e pericoloso raggiungere questi luoghi.

Nei paesi più civili, da sempre, le strade extraurbane(perfette) sono affiancate da strade ciclopedonabili e anche al nord’ Italia è diventata consuetudine. Qui, ad Urbino, non abbiamo ancora neppure i marciapiede e se si vogliono raggiungere le frazioni di periferia si rischia ogni volta di essere investiti.  Nel centro della Città, Patrimonio dell’Unesco, alcune vie sono quasi impraticabili soprattutto per i pedoni e, in via Battisti, a ciò si aggiunge che da qualche settimana è quasi completamente assente anche l’illuminazione notturna.   Basterebbero due persone addette al continuo restauro dei ciottoli per evitare molti problemi.

Quello che non capisco è perché, anche le strade più remote, quelle per raggiungere le cime delle montagne della Lombardia, del Veneto, del Trentino ecc. siano perfettamente asfaltate e qui, invece e ci si debba rassegnare a considerare normale tale situazione di degrado. Chi si occupa delle strade non è pagato allo stesso modo? Strade che attraversano luoghi bellissimi come quelle che da Urbino raggiungono Colbordolo e la Romagna o che da Cà Gallo passano da Pieve di Cagna per arrivare a Urbania verso la Toscana, su crinali con paesaggi incomparabili, che in altre regioni più virtuose sarebbero piene di agriturismi e bed and breakfast,  sono totalmente abbandonate.

Poi ci sono Sindaci che si incatenano per non farsi portare via tutti i  servizi(ospedali, scuole, asili ecc.) quando basterebbe saper valorizzare l’immenso patrimonio fatto di ambiente, paesaggio, archeologia, arte, gastronomia e accoglienza per favorire un ritorno degli abitanti, dei turisti e quindi della vita nei luoghi che ora vedono momenti di abbandono assoluto.

Altri comuni, come quello di Montegrimano, un paesino in collina molto grazioso, non hanno trovato di meglio che distribuire numerosi e ingiustificati autovelox nel nulla e dove il limite assurdo sembra imposto solo per colpire i pochi turisti che vi si avventurano visto che la strada non passa neppure nel paese. Penso sempre a come sarebbero valorizzati questi luoghi: ilFurlo, le Cesane, il San Bartolo, il Nerone, il Carpegna, la Massa Trabaria e tutte le splendide cittadine se si trovassero in Svizzera.

*Docente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e abitante del centro storico

 

 

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