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“La malapolitica e la buona sanità: che fine farà l’ospedale di Senigallia?” E’ quanto si chiedono Palma e Martinangeli del M5S

“La malapolitica e la buona sanità: che fine farà l’ospedale di Senigallia?” E’ quanto si chiedono Palma e Martinangeli del M5S

"La malapolitica e la buona sanità: che fine farà l'ospedale di Senigallia?" E' quanto si chiedono Palma e Martinangeli del M5S

SENIGALLIA – “Lunedì 4 settembre – affermano Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli, consigliere comunali del Movimento 5 Stelle di Senigallia – si terrà il tavolo tecnico preannunciato dai vertici Asur, in sede di 4^ Commissione, lo scorso 24 luglio. Questo tavolo tecnico dovrebbe analizzare, in modo imparziale,  i dati dei volumi di attività della nostra Cardiologia-Utic.

“Ebbene, come da noi già denunciato in sede di 4^ Commissione e nelle due conferenze dei capigruppo, tenutesi in vista della prossima seduta consiliare del 5 settembre (interamente dedicata al nostro ospedale), alla politica,  o per meglio dire ad una certa parte politica,  dei dati sembrerebbe non importare nulla. Chi comanda in Regione ha già deciso che l’ospedale di Senigallia deve morire?

“Per fare questo – aggiungono Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli, consigliere comunali del Movimento 5 Stelle di Senigallia -, il primo passo sarebbe smantellare il DEA di primo livello, indispensabile per mantenere la rianimazione e garantire un supporto a tutti i reparti che, altrimenti, non potrebbero più trattare pazienti con varie problematiche e che possano aver bisogno di un sostegno intensivo alle funzioni vitali.

“Tanto per essere chiari, Senigallia

– ha le dimensioni ottimali, previste dalla legge, sia del reparto di cardiologia che dell’utic;

– ha indici di appropriatezza delle proprie prestazioni tre volte migliori rispetto a Jesi;

– impianta in proprio i pace maker, mentre Jesi no. Questo determina due ordini di conseguenze: Jesi amplifica i propri dati con prestazioni fatte altrove, in più paga l’azienda ospedaliera di Torrette per impianti di dispositivi che potrebbero essere eseguiti all’interno della stessa area vasta 2, a Senigallia oppure a Fabriano. Al danno si aggiunga la beffa!

“Senigallia, infine, oltre ad Urbino, è l’unico ospedale dell’Asur delle Marche settentrionali, che oltre al proprio già grande bacino di utenza, che triplica in estate, sta servendo la popolazione della Valle del Cesano che non ha strutture di riferimento.

“Il M5S non starà certamente alla finestra a guardare. Ancora una volta – concludono Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli -, il governatore dimostra la sua inadeguatezza e quella del suo partito, a gestire la sanità regionale,  smantellando realtà efficienti e di provata professionalità, come la nostra Cardiologia-Utic”.

 

 

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