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Sisma, a Senigallia Confluenze si mobilita per il Museo delle Scienze di Camerino

Sisma, a Senigallia Confluenze si mobilita per il Museo delle Scienze di Camerino

Senigallia (Ancona), 24 agosto 2017 - Anche l’ex sindaco ed ex parlamentare Luana Angeloni, insieme al successore Maurizio Mangialardi e a dirigenti di Regione e Provincia, figura tra gli 11 indagati nell’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo sull’alluvione del 3 maggio 2014 di Senigallia, costata la vita a tre persone, che provocò 179 milioni di danni.  I nomi degli indagati, finora rimasti sconosciuti, sono stati messi nero su bianco in una richiesta di proroga delle indagini preliminari, avanzata a giugno dalla Procura e notificata nei giorni scorsi ad alcune parti lese, rappresentate dell’avvocato Domenico Liso. Nonostante la richiesta di proroga, avanzata per acquisire gli ultimi documenti, l’inchiesta sembra ormai arrivata agli sgoccioli e presto agli indagati potrebbe essere notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Il pool di magistrati composto dai sostituti procuratori Irene Bilotta, Ruggiero Dicuonzo e Rosario Lioniello ha comunque tempo fino al 28 febbraio 2018 per completare gli accertamenti, in virtù della proroga rispetto al termine del 30 luglio. Oltre a Mangialardi e Angeloni, gli inquirenti hanno chiamato in causa Flavio Brunaccioni, ex comandante dei vigili urbani e della protezione civile di Senigallia, Gianni Roccato (ufficio tecnico Senigallia), Fabio Gagliardi, Massimo Sbriscia (Ambiente, Genio civile e Protezione civile della Provincia di Ancona), Mario Smargiasso e Marcello Principi (rispettivamente presidente e segretario Autorità di bacino), Alessandro Mancinelli (ingegnere), Libero Principi (lavori pubblici della Regione) e Roberto Renzi (ufficio Ambiente Regione). I reati contestati a vario titolo vanno dal disastro all’omicidio colposi, dalla morte e lesioni in conseguenza di altro reato all’inondazione colposa fino all’omissione di atti d’ufficio e all’abuso d’ufficio.  Tutte accuse da definire e vagliare in questa fase preliminare dell’inchiesta, che si basano però su una lunga e complicata indagine condotta dagli uomini dei carabinieri forestali, che hanno acquisito atti, fatto sopralluoghi lungo il Misa, negli enti pubblici e negli studi privati che si erano occupati della progettazione di opere lungo il fiume che attraversa Senigallia. Tra le cause del disastro erano stati già ipotizzati un errato Piano di emergenza predisposto dal Comune e dalla Provincia, una gestione non corretta dell’emergenza stessa, la mancata manutenzione degli argini, oltre all’utilizzo di fondi comunitari per realizzare un percorso ciclabile (PercorriMisa, poi ribattezzato ‘Percorso di controllo e di guardia’) anziché per la manutenzione straordinaria per l’attenuazione del rischio idrogeologico. Tra le parti offese la Procura inserisce 33 persone, oltre ai congiunti delle tre persone decedute. Senigallia (Ancona), 24 agosto 2017 - Anche l’ex sindaco ed ex parlamentare Luana Angeloni, insieme al successore Maurizio Mangialardi e a dirigenti di Regione e Provincia, figura tra gli 11 indagati nell’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo sull’alluvione del 3 maggio 2014 di Senigallia, costata la vita a tre persone, che provocò 179 milioni di danni.  I nomi degli indagati, finora rimasti sconosciuti, sono stati messi nero su bianco in una richiesta di proroga delle indagini preliminari, avanzata a giugno dalla Procura e notificata nei giorni scorsi ad alcune parti lese, rappresentate dell’avvocato Domenico Liso. Nonostante la richiesta di proroga, avanzata per acquisire gli ultimi documenti, l’inchiesta sembra ormai arrivata agli sgoccioli e presto agli indagati potrebbe essere notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Il pool di magistrati composto dai sostituti procuratori Irene Bilotta, Ruggiero Dicuonzo e Rosario Lioniello ha comunque tempo fino al 28 febbraio 2018 per completare gli accertamenti, in virtù della proroga rispetto al termine del 30 luglio. Oltre a Mangialardi e Angeloni, gli inquirenti hanno chiamato in causa Flavio Brunaccioni, ex comandante dei vigili urbani e della protezione civile di Senigallia, Gianni Roccato (ufficio tecnico Senigallia), Fabio Gagliardi, Massimo Sbriscia (Ambiente, Genio civile e Protezione civile della Provincia di Ancona), Mario Smargiasso e Marcello Principi (rispettivamente presidente e segretario Autorità di bacino), Alessandro Mancinelli (ingegnere), Libero Principi (lavori pubblici della Regione) e Roberto Renzi (ufficio Ambiente Regione). I reati contestati a vario titolo vanno dal disastro all’omicidio colposi, dalla morte e lesioni in conseguenza di altro reato all’inondazione colposa fino all’omissione di atti d’ufficio e all’abuso d’ufficio.  Tutte accuse da definire e vagliare in questa fase preliminare dell’inchiesta, che si basano però su una lunga e complicata indagine condotta dagli uomini dei carabinieri forestali, che hanno acquisito atti, fatto sopralluoghi lungo il Misa, negli enti pubblici e negli studi privati che si erano occupati della progettazione di opere lungo il fiume che attraversa Senigallia. Tra le cause del disastro erano stati già ipotizzati un errato Piano di emergenza predisposto dal Comune e dalla Provincia, una gestione non corretta dell’emergenza stessa, la mancata manutenzione degli argini, oltre all’utilizzo di fondi comunitari per realizzare un percorso ciclabile (PercorriMisa, poi ribattezzato ‘Percorso di controllo e di guardia’) anziché per la manutenzione straordinaria per l’attenuazione del rischio idrogeologico. Tra le parti offese la Procura inserisce 33 persone, oltre ai congiunti delle tre persone decedute. Senigallia (Ancona), 24 agosto 2017 - Anche l’ex sindaco ed ex parlamentare Luana Angeloni, insieme al successore Maurizio Mangialardi e a dirigenti di Regione e Provincia, figura tra gli 11 indagati nell’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo sull’alluvione del 3 maggio 2014 di Senigallia, costata la vita a tre persone, che provocò 179 milioni di danni.  I nomi degli indagati, finora rimasti sconosciuti, sono stati messi nero su bianco in una richiesta di proroga delle indagini preliminari, avanzata a giugno dalla Procura e notificata nei giorni scorsi ad alcune parti lese, rappresentate dell’avvocato Domenico Liso. Nonostante la richiesta di proroga, avanzata per acquisire gli ultimi documenti, l’inchiesta sembra ormai arrivata agli sgoccioli e presto agli indagati potrebbe essere notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Il pool di magistrati composto dai sostituti procuratori Irene Bilotta, Ruggiero Dicuonzo e Rosario Lioniello ha comunque tempo fino al 28 febbraio 2018 per completare gli accertamenti, in virtù della proroga rispetto al termine del 30 luglio. Oltre a Mangialardi e Angeloni, gli inquirenti hanno chiamato in causa Flavio Brunaccioni, ex comandante dei vigili urbani e della protezione civile di Senigallia, Gianni Roccato (ufficio tecnico Senigallia), Fabio Gagliardi, Massimo Sbriscia (Ambiente, Genio civile e Protezione civile della Provincia di Ancona), Mario Smargiasso e Marcello Principi (rispettivamente presidente e segretario Autorità di bacino), Alessandro Mancinelli (ingegnere), Libero Principi (lavori pubblici della Regione) e Roberto Renzi (ufficio Ambiente Regione). I reati contestati a vario titolo vanno dal disastro all’omicidio colposi, dalla morte e lesioni in conseguenza di altro reato all’inondazione colposa fino all’omissione di atti d’ufficio e all’abuso d’ufficio.  Tutte accuse da definire e vagliare in questa fase preliminare dell’inchiesta, che si basano però su una lunga e complicata indagine condotta dagli uomini dei carabinieri forestali, che hanno acquisito atti, fatto sopralluoghi lungo il Misa, negli enti pubblici e negli studi privati che si erano occupati della progettazione di opere lungo il fiume che attraversa Senigallia. Tra le cause del disastro erano stati già ipotizzati un errato Piano di emergenza predisposto dal Comune e dalla Provincia, una gestione non corretta dell’emergenza stessa, la mancata manutenzione degli argini, oltre all’utilizzo di fondi comunitari per realizzare un percorso ciclabile (PercorriMisa, poi ribattezzato ‘Percorso di controllo e di guardia’) anziché per la manutenzione straordinaria per l’attenuazione del rischio idrogeologico. Tra le parti offese la Procura inserisce 33 persone, oltre ai congiunti delle tre persone decedute.

SENIGALLIA – Venerdì 8 Settembre 2017, questa è la data in cui l’Associazione culturale “Confluenze” organizza a Senigallia una serata di solidarietà a favore del Museo delle Scienze dell’Università di Camerino fortemente danneggiato dal sisma del 2016. Il progetto che si intende sostenere riguarda l’allestimento di un piccolo “Museo in moto”: si, un furgone allestito di tutto punto per portare nelle scuole e nelle piazze la Scienza attraverso laboratori ed attività ludico-didattiche, ora che il Museo delle Scienze è forzatamente chiuso.

Una bella cena conviviale presso l’Area Verde di Via Cupetta contribuirà alla raccolta di fondi. Gli operatori ed il direttore del Sistema Museale di Unicam, prof M.Chiara Invernizzi proporranno laboratori dedicati ai ragazzi, ma aperti a tutti, a partire dalle ore 18.

La cena e la musica allieteranno il resto della serata, durante la quale saranno anche presentate le caratteristiche e l’operato del Museo delle Scienze, una struttura fortemente legata al territorio regionale e vissuta dalle scuole, impegnata nella divulgazione scientifica e nel supporto alla didattica curricolare, che non si è fermata nonostante gli eventi. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il programma completo dell’iniziativa.

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